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La Nuova Sardegna-Sassari-"Con la riforma Moratti scuola indietro di 60 anni"

Pagina 19 - Sassari ASSEMBLEA DEI GENITORI "Con la riforma Moratti scuola indietro di 60 anni" ...

22/02/2004
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Nuova Sardegna

Pagina 19 - Sassari
ASSEMBLEA DEI GENITORI
"Con la riforma Moratti scuola indietro di 60 anni"


SASSARI. Più che un rinnovamento nel campo dell'istruzione, una riforma 'distruzione'. È questo il giudizio del comitato dei genitori del primo circolo didattico di Sassari sulla riforma voluta dal ministro Moratti. I punti più controversi del nuovo ordinamento scolastico sono stati analizzati in un incontro-dibattito che si è tenuto nella facoltà di Lingue dell'università, al quale hanno partecipato una cinquantina di persone.
Pesantissime ma sempre documentate e motivate le critiche piovute sulla riforma: dalla riduzione delle ore effettive di lezione al progressivo impoverimento della scuola pubblica a favore di quella privata; dalle perplessità sulla figura del 'tutor' all'incerto destino didattico dei disabili. E in attesa della giornata di protesta che si terrà a Roma sabato prossimo, è già in atto una raccolta di firme per il ritiro del decreto di attuazione.
'Si tratta di una riforma per certi versi clandestina - spiegano - perché non ha coinvolto il paese reale, né ha tenuto conto delle istanze sociali. Certo, se si esclude l'imbonimento del quale i cittadini sono stati fatti oggetto attraverso una campagna mediatica, che tra l'altro ha comportato delle ingenti spese, ma che era povera di contenuti'.
Ma cos'è che effettivamente non va?
'Praticamente tutto: torniamo indietro di sessant'anni. Si sta cercando di creare una scuola meno indipendente, meno democratica, che non valorizza tutte le personalità. Già dalla scuola primaria, la differenziazione del programma degli alunni porterà a far crescere solo i più bravi, lasciando indietro chi avrebbe bisogno di più aiuto'.
Non è per questo che è stato creato il 'tutor'? 'Non si capisce - attacca un genitore che è anche un insegnante - se si vuole ritornare alla figura del maestro unico. Il tutor rischia di essere semplicemente un maestro privilegiato che cataloga gli studenti; d'altro canto si toglie ai genitori la possibilità di interagire con tutti gli insegnanti. Alle medie, poi, dopo il biennio, i ragazzi dovranno già affrontare la scelta sul loro futuro'.
Sulle scuole superiori sembrano essere tutti d'accordo: 'Viene meno la parte migliore della scuola italiana - dicono -, come l'obbligo di insegnamento in qualsiasi istituto di materie fondamentali come l'italiano, la matematica, la storia'.
Andrea Sini


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