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La Nuova Sardegna-"Perché eliminare la storia dai programmi delle medie?"

"Perché eliminare la storia dai programmi delle medie?" Molti docenti si chiedono come mai non siano stati coinvolti nella riforma Moratti "Città sostenibili per i bambini":...

21/03/2004
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Nuova Sardegna

"Perché eliminare la storia dai programmi delle medie?"
Molti docenti si chiedono come mai non siano stati coinvolti nella riforma Moratti
"Città sostenibili per i bambini": l'impegno dell'Associazione Aree e le misure studiate in molti centri


Sulla riforma Moratti e sullo studio della storia nelle scuole medie inferiori intervengono oggi con questo commento la professoressa Caterina Manca e un gruppo di altri insegnanti di Lettere sassaresi.

Ci chiediamo come è possibile che nessuna persona di cultura (storici, letterati e affini) si sia scandalizzata per il taglio violento apportato al programma di Storia nella scuola media, eliminando proprio quella parte che riguarda la "matrice" (da mater, latino, nostra lingua madre) della nostra cultura mediterranea! Chi sono i "saggi" che hanno ispirato al ministro Moratti la trasformazione del programma di storia?
Noi insegnanti di Lettere riteniamo che l'eliminazione dello studio della storia antica dai programmi della scuola media sia un gravissimo errore didattico e pedagogico. Innanzitutto perché la storia antica viene affrontata in terza elementare, quando i bambini si affacciano, per la prima volta nella loro vita scolastica allo studio vero e proprio della Storia e giustamente gli insegnanti della scuola elementare fanno una scelta ben precisa degli argomenti più significativi da trattare, seppure con approfondimenti specifici ben curati, ma logicamente privilegiando il lavoro di studio rispetto alla quantità dei contenuti, nonché affrontando le tematiche in maniera commissurata all'età dei bambini.
Dopo questa "iniziazione" i nostri allievi, secondo la riforma Moratti, riprenderanno lo studio della storia antica in prima superiore: ci domandiamo dove va a finire la gradualità dell'apprendimento, quali difficoltà avranno i nostri figli nello studio della storia antica e su quali basi i nostri colleghi delle superiori costruiranno il loro lavoro di storia? È logico rilevare che anche se si ripete lo studio dello stesso periodo, nella scuola media i ragazzi sono più grandi e possiedono maggiori abilità linguistiche, nel metodo di studio e capacità per comprendere e rielaborarare contenuti più approfonditi riguardo alla materia, possono così acquisire una preparazione di base che consentirà loro di affrontare con competenza lo studio superiore. È bene inoltre ricordare che in prima media gli insegnanti di Lettere tessono un lavoro interdisciplinare tra lo studio della lingua italiana, i suoi elementi originari e la storia antica, uniti alla conoscenza del mito e dei grandi poemi e latini (Iliade, Odissea, Eneide).
L'esperiensa quotidiana ci insegna quanto i nostri ragazzi siano affascinati dalla storia antica, dal richiamo continuo alla nostra madre lingua, il latino, dalla spiegazione delle etimologie creghe e dalla mitologia, per non parlare poi della ricchezza culturale data dalla preistoria sarda. Se facciamo dimenticare ai nostri figli l'origine della nostra cultura, saranno orfani e non capiranno perché si può piangere vedendo un museo distrutto dai bombardamenti...in un luogo che gli antichi consideravano il Paradiso terrestre...dove è nata ache la nostra civiltà.
Si può pensare che sia un bene togliere ciò che di buono c'è nella scuola italiana? Molti di noi sono preccupati da questa riforma che, come al solito piove dall'alto. La diminuzione delle ore curricolari, sostituite da quelle opzionali, è un terribile controsenso: avremmo bisogno di più ore per sviluppare meglio i nostri programmi, per i recuperi, i potenziamenti e quant'altro servisse ad arricchire la preparazione dei ragazzi. Ma nessuno ci ha chiesto il parere!


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