La Nuova Sardegna-Immondezzaio morattiano
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Immondezzaio morattiano
I docenti rimandano al mittente i gadget ministeriali
CAGLIARI. L'ultima provocazione si chiama 'Immondezzaio morattiano': pile d'agende, gadget, volantini distribuiti dal Ministero all'inizio dell'anno e che ora gli insegnanti hanno deciso di restituire al mittente: "Robaccia, materiale propagandistico - dicono - piuttosto che la Moratti ci dia indietro i soldi spesi per produrre una simile porcheria". Così, con una processione di insegnanti che butta via la sua agenda morattiana davanti alla sede della direzione scolastica regionale, è proseguita la seconda giornata di mobilitazione contro la riforma della scuola organizzata da Cgil, Cisl e Uil. L'ultima prima della protesta nazionale indetta per domani a Roma. A manifestare non c'erano solo gli insegnanti: accanto a loro anche studenti, genitori, comitati cittadini e persino l'Unione nazionale ciechi. In assoluto la presenza confederata più significativa. "Sino a poco tempo fa - ha detto con tono desolato una sua portavoce - dicevamo di avere la migliore legislazione europea sul piano dell'handicap. Ora col taglio degli insegnanti di sostegno, chiediamo: quand'è che si ricorderanno di nuovo dei disabili?".
Se quello del ridimensinamento degli insegnanti di sostegno è uno dei punti più caldi della 'controriforma', è comunque l'intero disegno morattiano a lasciare perplessi: "Investe il denaro pubblico sulle scuole private a tutto danno di un modello dell'istruzione che tutto il mondo ci ha sempre invidiato - incalza Enrico Frau, segretario della Cisl scuola di Cagliari - oggi umilia gli insegnanti e precarizza sempre di più chi è già precario". In pratica il governo dice "no agli investimenti nella scuola pubblica da parte del governo, se proprio servisse qualche professionalità in più meglio ricorrere ai lavoratori atipici piuttosto che a quelli precari. Non dimentichiamo poi l'impoverimento dell'offerta formativa o la riduzione di un anno dell'obbligo scolastico? "Roba da far venire il voltastomaco - attacca Simona Deidda, presidentessa della consulta degli studenti - è evidente quale sia il vero fine della riforma: creare burattini, persone obbedienti e ignoranti. Perchè è di questo che il nostro presidente del consiglio ha bisogno".
La preoccupazione è palpabile anche tra gli studenti più giovani: "Pazzesco - commentano amaramente Carola e Ambra, studentesse di quarta classe al liceo classico Siotto - siamo ultimi in Italia per dispersione scolastica e ora decidono d'abbassare la soglia dell'obbligo. Di questo passo che futuro ci aspetta?".
La risposta sta nelle amare conclusioni di Peppino Loddo, segretario regionale della Cgil scuola: "Non si è mai visto - dice - un futuro senza una valida istruzione dietro. Per questo diciamo: genitori e insegnanti uniamo le forze. Dal sindacato siamo pronti anche a offrire tutta l'assistenza legale necessaria".
Sabrina Zedda