La Nuova Sardegna-Che fine faremo noi,precari della scuola?
Che fine faremo noi,precari della scuola?" Rita Sanna SASSARI. Sul problema della scuola, e in particolare su quello degli insegnanti, sono responsabili tutti: centrosinistra, centrodestra, i si...
Che fine faremo noi,precari della scuola?"
Rita Sanna
SASSARI. Sul problema della scuola, e in particolare su quello degli insegnanti, sono responsabili tutti: centrosinistra, centrodestra, i sindacati.
Il centro sinistra prima, durante e dopo il governo Prodi, ha avuto mille opportunità per affrontare seriamente la situazione degli insegnanti. Non lo ha fatto. Per dodici anni non si sono svolti concorsi a cattedre e concorsi abilitanti. Tutti sono rimasti precari, tutti sono rimasti alla prima fascia di stipendio. Si sa, infatti, che un docente che passa di ruolo, in linea generale, raddoppia lo stipendio nei primi venti anni di carriera. Tenendo precari centinaia di migliaia di docenti, lo Stato, risparmia un'enorme quantità di miliardi. Non basta, bisogna rendere il contratto discontinuo e quindi il precario può essere licenziato durante le vacanze natalizie, in quelle pasquali e per un ponte sufficientemente lungo.
Non basta ancora: il 30 giugno di ogni anno, quasi tutti, ad eccezione di una piccola parte (nominata sempre da precari, dal Provveditore agli Studi, fino al 31 agosto), vengono licenziati per scadenza del contratto. Non viene loro riconosciuto il diritto alle ferie, maturate, come tempo di servizio, ai fini pensionabili. Questa situazione si è protratta per anni. Poi, col centrosinistra si è proceduto all'espletamento di un concorso riservato abilitante, ai sensi dell'O.M. 153 del 15/06/1999, da parte di tutti quei docenti precari, che, alla data della scadenza del bando, avessero maturato 360 giorni effettivi di insegnamento, prestati a partire dal 1989.
Quell'iniziativa, che avrebbe dovuto sanare alla radice il problema dei precari si è ingarbugliata in modo così incosciente e perverso, per cui quel concorso riservato si è rivelato un danno per molti docenti.
Successivamente, ai sensi dell'O.M. 33 del 07/02/2000, i precari hanno potuto sostenere, per il conseguimento di una seconda abilitazione (che nella graduatoria permanente avrebbe dato 3 punti!), un secondo concorso riservato, che di riservato aveva ben poco, poiché a tale concorso hanno avuto accesso anche tutti quei docenti di ruolo, esclusi dalla precedente O.M:, che conseguendo un'ulteriore abilitazione, e usufruendo del cosiddetto "doppio canale" o corsia preferenziale, hanno ottenuto il "passaporto" per trasferirsi anche da scuole di ordine inferiore (ad esempio da Elementare a scuola superiore).
Come se non bastasse, sono state istituite le famose Ssis (Scuole di Specializzazione per Insegnanti della Scuola Secondaria), e finalmente, nel 2000 sono stati "partoriti" i concorsi ordinari a cattedre, ai quali hanno partecipato 1.500.000 di candidati, compresi molti dei precari, che contemporaneamente insegnano e si preparavano per i concorsi riservati. Si è creato il caos. Scritti bocciati con la sola indicazione di un voto negativo, senza correzioni o motivazioni, a dispetto di tutte le leggi sulla chiarezza e trasparenza.
I docenti precari, con 5, 10 e anche 15 anni di precario, si sono trovati in difficoltà nei confronti dei candidati neolaureati freschi di studi ma privi di esperienza. Anziché bandire concorsi biennali, un solo mega-concorso in 12 anni.
E che dire poi della riforma dei cicli: un disastro.
Tutti sono responsabili.
Regna il caos.
Adesso, il centro destra ha in testa soltanto la produttività e il risparmio a tutti i costi. Non importa se insegnanti con oltre 5, 10 anni di servizio alle spalle, vengono espulsi dalla scuola per una girandola di circostanze negative, mentre si consente agli insegnanti di ruolo di aumentare il monte ore settimanale da 18 a 24, con una forte riduzione delle cattedre e posti disponibili per i precari.
E' giusta la protesta dei cosiddetti insegnanti "precari storici": storici in senso dispregiativo per il ministero, per le forze politiche e per i sindacati.
E' giusta la difesa di 10, 100, 1000 lavoratori che vengono toccati dalla modifica dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori.
Non è giusta invece la sanatoria definitiva delle centinaia di migliaia di persone che hanno insegnato per moltissimi anni, che sono stati presi in giro da contratti volutamente frammentati nel tempo con "stipendi da fame", percepiti solamente per una parte dell'anno scolastico.
Per tutti al centro della società c'è la scuola, ma tutti se ne dimenticano o remano contro. Della scuola tutti si riempiono la bocca, ma nessuno affronta consapevolmente e definitivamente i problemi.
Chi scrive è una "ragazza" di "soli" 29 anni, che può ben definirsi "precaria storica", grazie ai suoi 6 anni di "militanza", in vari licei della Provincia di Sassari, al fedele servizio del ministero e che, molto probabilmente, sarà "licenziata" definitivamente, se la situazione non evolverà positivamente.