La Nuova Ferrara: Precari senza «busta» da novembre metteranno in mora le loro scuole
E’ dal mese di novembre che lavorano senza vedere un soldo e adesso si sono proprio stancati
Precari senza «busta» da novembre metteranno in mora le loro scuole
E’ dal mese di novembre che lavorano senza vedere un soldo e adesso si sono proprio stancati. Gli insegnanti precari con supplenze brevi (ma a volte significa mesi, se non un anno intero) hanno deciso di mettere in mora le scuole che non li pagano. La responsabilità di questa clamorosa decisione, dicono i loro sindacati, non è però dei dirigenti ma del ministero che trattiene i soldi a Roma
Gli insegnanti senza stipendio sono, secondo i calcoli dei sindacati confederali, ormai un centinaio e si concentrano in particolare nelle elementari, dove vige l’obbligo di sostituire un assente per più di 5 giorni. «E’ un’autentica vergogna - s’indigna Cristina Vendra, della Cisl scuola - Stiamo parlando di colleghi in situazione di totale precariato che non possono contare da mesi nemmeno sui 1.000 euro guadagnati. Questa situazione, tra l’altro, sta creando enormi problemi ai dirigenti scolastici che, senza soldi, hanno smesso di nominare supplenti e accorpano classi con conseguenze pesanti per la continuità didattica». Le situazioni più difficili risultano essere al I e al IX circolo di Ferrara, a Ostellato e Argenta (i genitori sono stati avvisati che il tempo prolungato è a rischio). La Cgil ha già preparato i moduli per la messa in mora dei singoli istituti, una mossa che dovrebbe accelerare i pagamenti, e la Cisl dà appuntamento per la prossima settimana ai precari decisi a percorrere le vie legali.
Anche gli autonomi dello Snals stanno seguendo la vicenda ma sperano ancora in una soluzione “bonaria”. «La scorsa settimana - ha spiegato il segretario provinciale e regionale pro-tempore, Maria Gaiani - ci sono giunte notizie di un impegno rinnovato da parte del ministero della Pubblica istruzione: si tratta della promessa di aumentare le disponibilità finanziarie per le scuole impossibilitate a pagare i supplenti. I soldi dovrebbero arrivare entro la metà di aprile». E’ chiaro che anche gli autonomi ci vanno cauti perchè le promesse non sono mancate, in questi mesi, ma di soldi nemmeno l’ombra. La crisi finanziaria delle scuole è ormai agli stadi finali, viste tra l’altro le difficoltà ad onorare perfino le bollette della raccolta rifiuti, per le quali potrebbe finire tutto a pignoramenti. (s.c