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La Nuova Ferrara: La scuola in sciopero

Pochi soldi e troppi problemi per i docenti

16/03/2007
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Nuova Ferrara

Oggi docenti e dipendenti della scuola incrociano le braccia. Il personale di tutti gli istituti dell’Emilia Romagna sciopera - su iniziativa di Cgil, Cisl, Uil e Snals per chiedere «organici adeguati che tengano conto del numero degli studenti e delle richieste del tempo scuola delle famiglie», per avere «risorse economiche per garantire il regolare funzionamento della scuola e il pagamento dei supplenti», ma anche l’attivazione di tutti gli indirizzi di studio richiesti e la stabilizzazione di un esercito di precari. E a Ferrara oggi è previsto un presidio dalle 10 alle 11.30 in via Madama.
Nel pomeriggio, poi, è prevista a Bologna un’ assemblea regionale con la partecipazione dei parlamentari eletti in Emilia Romagna.
Lo sciopero del personale della scuola arriva in un momento particolarmente delicato per il mondo dell’istruzione considerato che da una parte (e per fortuna) aumentano gli studenti e dall’altra diminuiscono le risorse.
Le lavoratrici ed i lavoratori della scuola scioperano dunque per rivendicare organici del personale docente ed Ata che tengano effettivamente conto del numero degli studenti e delle richieste di tempo scuola delle famiglie. Ma anche risorse economiche che garantiscano il regolare funzionamento e il pagamento dei supplenti. Non solo, diversi sono gli indirizzi di studio richiesti degli studenti ed approvati dalla regione Emilia Romagna, peccato che molti non siano mai stati attivati creando così ulteriori problemi e disagi.
Gli insegnanti chiedono inoltre l’attivazione immediata delle procedure per le immissioni in ruolo dei precari su tutti i posti vacanti e disponibili.
Nello specifico a Ferrara la situazione non è certamente delle migliori e se in testa alla classifica “nera” sale il liceo scientifico Roiti con un buco di bilancio da 200mila euro, la situazione negli altri istituti non è certo delle migliori. Una scuola che zoppica, che non ce la fa. Eppure investire nell’istruzione dovrebbe essere priorità assoluta se si vuole garantire un futuro.


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