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La Nuov sARDEGNA-Più concertazione o la scuola morirà"

Un'assemblea di insegnanti e genitori al Pacinotti "Più concertazione o la scuola morirà" CAGLIARI. Tutti uniti nel bocciare la Moratti. Insegnanti, genitori, dirigenti scolasti...

23/05/2004
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Nuova Sardegna

Un'assemblea di insegnanti e genitori al Pacinotti
"Più concertazione o la scuola morirà"
CAGLIARI. Tutti uniti nel bocciare la Moratti. Insegnanti, genitori, dirigenti scolastici e perfino un insospettabile: Gianni Giagoni, assessore provinciale all'Istruzione, eletto nelle fila del centrodestra. Un'assemblea a senso unico, quella organizzata da un gruppo di insegnanti e genitori al liceo "Pacinotti" per parlare di scuola e territorio: questa riforma non s'ha da fare. Giuliano Naccarato, insegnante e promotore dell'iniziativa, ha elencato tutti i problemi. E di sicuro il dimensionamento della rete scolastica previsto dalla Moratti non aiuterà certo a risolvere questi problemi. "È impensabile - ha detto Naccarato - cercare delle soluzioni a questi problemi senza discuterne con le persone direttamente interessate, come insegnanti, genitori, alunni e dirigenti. Tutte le decisioni arrivano dai piani alti, senza un minimo di considerazione per chi la scuola la vive ogni giorno". Tutti chiedono più concertazione: è questo il primo passo per cercare di risolvere i problemi della scuola pubblica, avviando un confronto costruttivo e propositivo. Ma dai piani alti nessuno sembra aver capito questo bisogno, a cominciare dal direttore scolastico Regionale Armando Pietrella, assente ingiustificato. Così, ad ascoltare insegnanti e genitori, c'era soltanto l'assessore Giagoni, che non ha potuto fare altro che ammettere "le tante colpe del ministro" pur difendendo le scelte operate dall'amministrazione provinciale. Ma a sentire i docenti questo male non sembra poi così irrilevante. Andrea Olla, insegnante dell'istituto tecnico commerciale "Eva Mameli Calvino", non usa mezzi termini: "Questa riforma sembra fatta ad hoc per depotenziare la scuola pubblica e riportarla indietro di cinquant'anni, con la contrapposizione tra licei e formazione professionale. La soluzione? Mandarli a casa".
Pablo Sole


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