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La newsletter settimanale di Tuttoscuola

Notizie, commenti e indiscrezioni sul mondo della scuola. La newsletter settimanale di Tuttoscuola, la rivista per insegnanti, genitori e studenti. https://www.tuttoscuola.com **************...

12/01/2004
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Notizie, commenti e indiscrezioni sul mondo della scuola.
La newsletter settimanale di Tuttoscuola, la rivista per
insegnanti, genitori e studenti.

https://www.tuttoscuola.com

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N. 133, 12 gennaio 2004

SOMMARIO

1. Settimana di passione per tempo pieno e riforma
2. Iscrizioni: crea problemi la circolare lumaca
3. Il "costo invisibile" della campagna mediatica sulla riforma
4. Ma il decreto sul primo ciclo rispetta la nuova Costituzione?
5. Francia: laicita' integrale o integralista?

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le altre notizie di TuttoscuolaFOCUS n.37/133:

- I nuovi limiti di obbligo scolastico, tra dubbi e confusione
- Anticipi. Il clamoroso "buco" dell'informazione.
- Professionali e artistici, una corsa ad eliminazione: solo uno su
due ce la fa
- AN: pro o contro i sindacati?
- Resta in panchina lo schema di decreto sull'alternanza scuola-lavoro

E poi tutte le scadenze aggiornate della scuola nella rubrica
TuttoscuolaMEMORANDUM

Per consultarle: https://www.tuttoscuola.com/focus
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Buon anno

Con la ripresa dell'attivita' scolastica TuttoscuolaNEWS e
TuttoscuolaFOCUS riprendono le edizioni consuete, dopo la pausa delle
vacanze natalizie.
In questo periodo il contatto con i lettori non si e' interrotto,
perche', oltre ad avere inviato prima della fine dell'anno lo speciale
"scuola 2003 dall'A alla Z", sul notiziario quotidiano di
tuttoscuola.com (www.tuttoscuola.com) abbiamo mantenuto costante
l'informazione, pubblicando, tra l'altro, uno "speciale iscrizioni"
tuttora in linea e molto "navigato".
Buon 2004!

1. Settimana di passione per tempo pieno e riforma

Dopo i chiarimenti e le integrazioni introdotte al testo del decreto
legislativo per il primo ciclo da parte della Conferenza unificata,
sembrava sopita la polemica in difesa del tempo pieno. Invece si
prepara una settimana di fuoco, tra iniziative parlamentari e
mobilitazioni di associazioni e sindacati.
Il primo appuntamento e' di livello istituzionale: un incontro
promosso a Roma per lunedi' 12 gennaio dai gruppi parlamentari
dell'opposizione delle commissioni istruzioni di Camera e Senato.
L'obiettivo dichiarato e' di acquisire ulteriori elementi di
conoscenza e di giudizio (oltre a quelli forniti dai pareri della
Conferenza unificata e del CNPI) su alcuni aspetti problematici della
bozza di decreto, in vista dell'avvio della discussione in Senato
programmato per mercoledi' 14. Sono invitati all'incontro le
associazioni e i sindacati che hanno partecipato nelle settimane
scorse alle audizioni alla Camera e al Senato, nonche' i comitati
contro la riforma Moratti e per la difesa del tempo pieno e del tempo
prolungato.
Ma anche sul territorio non mancheranno iniziative. Si muoveranno nei
prossimi giorni i comitati dei genitori e i sindacati per invitare i
genitori, in concomitanza con le iscrizioni per il prossimo anno
scolastico, a formalizzare richieste di conferma del modello attuale
di tempo pieno contro ogni ipotesi di cambiamento.
Per i comitati non e' piu' in ballo il tempo scuola (che sara' di 40
ore settimanali, come oggi) ne' la mensa (gratuita e svolta dai
docenti della scuola, come oggi), bensi' il modello didattico del
tempo pieno: e' un no all'introduzione di funzioni tutoriali e di
attivita' opzionali.
La settimana "contro" si concludera' sabato 17 con una manifestazione
nazionale a Roma non solo per confermare la difesa dell'attuale
modello di tempo scuola della primaria e della secondaria di I grado,
ma per chiedere addirittura il ritiro del decreto legislativo
all'esame del Parlamento.
Una richiesta gia' avanzata dai sindacati scuola confederali,
"spiazzati" a livello istituzionale dall'Anci e dalle Regioni che, in
sede di Conferenza unificata, avevano preferito la strada della
concertazione e della trattativa per emendare il testo. Come e'
avvenuto.

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2. Iscrizioni: crea problemi la circolare lumaca

Da quando le iscrizioni scolastiche si fanno all'inizio dell'anno
solare, non era mai successo che la circolare che le regolamenta si
facesse attendere tanto.
L'uscita e' sempre avvenuta intorno alla meta' di dicembre, con
l'eccezione - quattro anni fa - di una uscita al 5 gennaio. Ma allora
erano momenti di conferma dell'esistente e l'eventuale ritardo di
emanazione non creava grossi problemi.
Quest'anno, complice la fase di riforma e, in particolare,
l'incertezza del futuro di organizzazione della scuola elementare e
media, causata da informazioni e controinformazioni sugli assetti del
tempo scuola e dei servizi correlati, l'attesa della circolare e'
diventata spasmodica.
Per un'abitudine diffusa da tempo nelle grandi citta', la preparazione
alle iscrizioni (incontri con le famiglie, presentazione dei piani di
offerta formativa ecc.) e' iniziata gia' a dicembre, ma questa volta
ha dovuto registrare risposte e indicazioni evasive e dilatorie.
Mai come quest'anno, quindi, sarebbe stata opportuna una pubblicazione
tempestiva della circolare sulle iscrizioni che invece e' in forte
ritardo (a causa dell'enigma ministeriale: attendere il decreto
legislativo o agire secondo l'ordinamento attuale? Alla fine ha
prevalso la seconda ipotesi, anche per la preoccupazione per le
ripercussioni sulla "macchina degli organici"), forse proprio per la
necessita' di accompagnare in modo coerente il passaggio verso il
cambiamento organizzativo della scuola.
La circolare, gia' pronta a meta' dicembre, e' stata bloccata per
recepire il parere dell'Anci (come concordato in sede di Conferenza
unificata) che aveva chiesto garanzie per gli anticipi per l'infanzia.
E si e' perso altro tempo prezioso.
Solo al termine della settimana scorsa, il testo della circolare
lumaca e' stato sottoposto all'approvazione del ministro prima di
sottoporlo, come convenuto, all'ANCI.
L'ok definitivo e' atteso per la giornata di lunedi' 12, e subito a
seguire verra' pubblicata la circolare.

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3. Il "costo invisibile" della campagna mediatica sulla riforma

Quanto e' "costato" e chi ha "pagato"? Questi interrogativi non sono
rivolti ai costi economici della campagna mediatica a sostegno della
riforma, che pure sono tanti. Ci sono i costi di tempo e di lavoro che
si stanno "scaricando" o si scaricheranno sulle scuole per questo
ritardo di emanazione delle disposizioni sulle iscrizioni scolastiche
e sull'attuazione della riforma.
Dirigenti, docenti, segreterie amministrative delle scuole, uffici
scolastici regionali e Csa sono infatti impegnati in un supplemento di
informazioni per far capire ai genitori quello che c'e', quello che
non ci sara', quello che forse verra' nella scuola dei loro figli il
prossimo anno scolastico.
Probabilmente cio' che sta avvenendo in questo periodo in attesa delle
indicazioni per le iscrizioni dovra' essere replicato quando il
decreto attuativo andra' in porto e scuola e famiglia, cioe' domanda
ed offerta, si dovranno incontrare per creare nella scuola primaria le
condizioni per organizzare ". tenendo conto delle preventive richieste
delle famiglie, attivita' e insegnamenti. per ulteriori 99 ore annue
(198 ore per la scuola media), la cui scelta e' facoltativa e
opzionale per gli allievi. Le predette attivita' sono formulate
all'atto delle iscrizioni.".
L'effetto che la campagna mediatica della riforma ha prodotto fa si'
che si riconosca al Ministero il ruolo di comunicatore e l'immagine di
innovatore delle regole dall'alto, alla scuola la fatica di dover far
i conti con una situazione reale che non ha ancora i contenuti del
messaggio veicolato.

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ANNUARIO DEI VIAGGI DI ISTRUZIONE 2004

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L'ORGANIZZAZIONE: la normativa, le faq sul turismo scolastico

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4. Ma il decreto sul primo ciclo rispetta la nuova Costituzione?

Nuovi ostacoli sembrano rendere ancora piu' tormentata la gestazione
del primo dei decreti legislativi attuativi della riforma Moratti,
attualmente all'esame delle Commissioni parlamentari competenti.
Circola infatti la preoccupazione che il livello di dettaglio che
caratterizza lo schema di decreto approvato in via preliminare dal
Consiglio dei ministri non sia compatibile con le prescrizioni
contenute nella legge 5 giugno 2003, n. 131, art. 1, di attuazione del
nuovo art. 117 della Costituzione in materia di legislazione
regionale, e con le relative raccomandazioni provenienti dalla stessa
Presidenza del Consiglio. L'istruzione rientra infatti nella fascia
delle materie a competenza legislativa concorrente tra lo Stato e le
Regioni, per le quali il comma 3 del citato art. 1 della legge
131/2003 prevede che le Regioni esercitino la loro potesta'
legislativa "nell'ambito dei principi fondamentali espressamente
determinati dallo Stato o, in difetto, quali desumibili dalle leggi
statali vigenti". Ora, da un punto di vista strettamente giuridico e
formale, risulta che lo schema di decreto in discussione non si limiti
a definire "principi fondamentali", ma entri nel merito di questioni
particolari e specifiche, con una impostazione che alcune Regioni (a
prescindere dal colore politico dei rispettivi governi) giudicano
neocentralistica.
Il rischio di contenzioso e' alto, e d'altra parte e' noto che su
alcuni aspetti dello schema di decreto, soprattutto quelli che toccano
i modelli organizzativi della scuola primaria (moduli, maestro-tutor,
orario), esistono forti dissensi e malumori anche in seno alla
maggioranza. Una via d'uscita per la verita' ci sarebbe: il decreto
potrebbe essere alleggerito in modo da limitarsi ai pochi "principi
fondamentali" di cui parla la legge 131/2003, rinviando tutto il
possibile all'autonomia delle scuole, alla legislazione ordinaria
regionale, e ad altri momenti della normativa secondaria statale
(regolamenti, decreti ministeriali).

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Un manuale per studenti, insegnanti e apprendisti comunicatori.
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5. Francia: laicita' integrale o integralista?

Il 70% dei francesi approva la linea dura tenuta dal presidente Chirac
in materia di laicita' e neutralita' valoriale della scuola pubblica,
ma il rischio che lo schieramento laico commetta una specie di
involontario autogol aumenta.
Il progetto di legge di poche righe apprestato dal Ministero
dell'educazione nazionale dice quanto segue: "Nelle scuole, nei
colle'ges (scuole medie, ndr) e nei licei pubblici sono vietati i
simboli e le tenute che segnalino in modo ostentato l'appartenenza
religiosa degli allievi". Ma qual e' la soglia della "ostentazione"?
Il progetto di legge non la definisce, e non e' di molto aiuto neppure
la relazione che lo accompagna, che si limita a riprendere quanto
suggerito nel rapporto finale della commissione Stasi sulla laicita':
veli islamici, kippa ebraiche e croci cristiane (pero' solo quelle "di
dimensioni manifestamente eccessive") superano la soglia, mentre
"simboli discreti di appartenenza religiosa - per esempio una croce,
una stella di Davide o una mano di Fatima - resteranno naturalmente
possibili".
Il rischio, che si sta gia' manifestando, e' che la rigida difesa
della neutralita' valoriale della scuola pubblica, in nome del
pluralismo e della liberta' di coscienza dei singoli allievi, induca
le famiglie musulmane (quasi un decimo della popolazione francese) a
scegliere le scuole private, che in materia sono piu' tolleranti, a
partire da quelle cattoliche. Ma il vero timore e' che possano nascere
scuole fortemente caratterizzate dal punto di vista etnico-religioso,
ideologicamente autoreferenziali, e che venga in tal modo rafforzata
la tendenza alla frammentazione sociale e all'isolamento
"comunitaristico". La nuova legge non si applichera' infatti alle
scuole private, come spiega la relazione, neppure nel caso che esse
siano convenzionate e finanziate con risorse pubbliche. Il risultato
(temuto, si dice, anche dal ministro dell'interno Sarkozy, che pero'
non osa contrapporsi apertamente a Chirac) e' che in tal modo il tasso
di pluralismo, di liberta' di coscienza e di tolleranza, cioe' di
laicita', della societa' francese, finirebbe paradossalmente per
diminuire proprio per responsabilita' di coloro che lo vorrebbero
invece difendere e accrescere.

Ed ecco le altre notizie di TuttoscuolaFOCUS n.37/133:

I nuovi limiti di obbligo scolastico, tra dubbi e confusione

A quale eta' scatta l'obbligo di iscrizione alla prima elementare (o
primaria) per il prossimo anno?
(.) https://www.tuttoscuola.com/focus

Anticipi. Il clamoroso "buco" dell'informazione.

In attesa della circolare lumaca, le scuole hanno dovuto fronteggiare
le richieste delle famiglie. Come se la sono cavata? In almeno quattro
modi diversi (.) https://www.tuttoscuola.com/focus

Professionali e artistici, una corsa ad eliminazione: solo uno su due
ce la fa

Quanti studenti che si iscrivono oggi a scuola completeranno l'intero
percorso scolastico? E' anche su questo che si gioca la competitivita'
futura del Paese. Ebbene ad oggi 31 studenti delle superiori su 100
non concludono (.) https://www.tuttoscuola.com/focus

AN: pro o contro i sindacati?

Il 15 gennaio riprendono i lavori della commissione mista
Aran-Miur-sindacati sulla carriera dei docenti. E si dovrebbe
finalmente entrare nel merito delle proposte. Ma c'e' chi vede con
aperta diffidenza i lavori della commissione. L'on. Angela Napoli (.)
https://www.tuttoscuola.com/focus

Resta in panchina lo schema di decreto sull'alternanza scuola-lavoro

Preparato gia' alla fine dell'estate scorsa e pronto al varo in prima
lettura da parte del Consiglio dei Ministri, lo schema di decreto
legislativo sull'alternanza scuola-lavoro resta ancora in panchina (.)
https://www.tuttoscuola.com/focus

E poi tutte le scadenze del prossimo mese, commentate e spiegate. Ecco
gli argomenti di TuttoscuolaMEMORANDUM di questa settimana:

- Conguaglio fiscale
- domande di riammissione in servizio
- scadenze amministrative relative al mese di gennaio
- Rilevazioni integrative
- questionario su avvio riforma scuola primaria
- il giorno della memoria
- Posti per assistenti di lingua italiana all'estero

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