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La newsletter settimanale di Tuttoscuola

Notizie, commenti e indiscrezioni sul mondo della scuola. La newsletter settimanale di Tuttoscuola, la rivista per insegnanti, genitori e studenti. https://www.tuttoscuola.com **************...

22/09/2003
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Notizie, commenti e indiscrezioni sul mondo della scuola.
La newsletter settimanale di Tuttoscuola, la rivista per
insegnanti, genitori e studenti.

https://www.tuttoscuola.com

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N. 118, 22 settembre 2003

SOMMARIO

1. La lezione di Ciampi, maestro d'Italia.
2. La lezione di Ciampi, maestro di Costituzione
3. Precari ora e sempre
4. Anticipi nella materna: i "baby clandestini"/1
5. Sette anni di organici: politiche dell'Ulivo e della Casa delle
Liberta' a confronto
6. Francia: grembiule di Stato?

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le altre notizie di TuttoscuolaFOCUS n.22/118:

- DDL sui precari: valutazione opposte dei sindacati
- Gli orari veri della nuova scuola
- L'esame di quinta va o resta?
- Spoils system 2, il ritorno
- Anticipi nella materna: i "baby clandestini"/2
- Rapporto alunni/docenti: su con l'Ulivo, giu' con la CdL

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1. La lezione di Ciampi, maestro d'Italia.

"Leggete la Costituzione. Commentatela con i vostri insegnanti. E' un
testo di cui andare orgogliosi come lo siamo del Tricolore e dell'inno
di Mameli". E' questo l'invito rivolto agli studenti dal presidente
Ciampi in occasione dell'ormai tradizionale incontro con gli studenti
svoltosi a Roma, al Vittoriano, la mattina del 16 settembre 2003.
Dopo questa sollecitazione del presidente Ciampi, e' possibile che
l'educazione civica esca dal letargo nel quale e' quasi sempre
vissuta, e che il ministro Moratti, alla quale le parole del
presidente sono sembrate indirettamente rivolte, assuma qualche
iniziativa in merito. La stessa versione definitiva delle "Indicazioni
nazionali" (capitolo "educazione alla convivenza civile", che
comprende anche l'"educazione alla cittadinanza") potrebbe riservare
maggiore spazio alla parte prima della Costituzione (art. 1-34), che
nella versione corrente delle "Indicazioni" (www.istruzione.it) appare
alquanto sacrificata e quasi marginalizzata rispetto all'ampio spazio
riservato alle modifiche introdotte nella parte seconda con il nuovo
titolo V.
Un'altra ricaduta della "lezione" del presidente potrebbe riguardare
gli insegnanti: il loro compito, ha detto Ciampi, e' "alto e nobile",
ed e' "dovere di tutti (.) assicurare alla loro professione la
centralita' e il rispetto che merita". Una delle voci del "piano
programmatico di interventi finanziari" a sostegno della riforma,
varato dal Consiglio dei ministri lo scorso 12 settembre 2003,
riguarda proprio la "valorizzazione" della funzione docente: una
formulazione che viene in genere interpretata come un'apertura verso
la meritocrazia, ma che nella "filosofia" del maestro Ciampi
acquisterebbe un significato diverso, piu' rivolto alla categoria nel
suo insieme che ai singoli individui che la compongono. Si attendono
le reazioni dei sindacati.

2. La lezione di Ciampi, maestro di Costituzione

Subito dopo aver invitato gli studenti a leggere la Costituzione, il
presidente Ciampi ne ha citato alcuni passi, tratti dagli art. 33 e
34: quelli in cui la Costituzione assegna alla Repubblica il compito
di "dettare le norme generali dell'istruzione"; di "istituire scuole
statali per ogni ordine e grado"; di "assicurare ai capaci e
meritevoli, anche se privi di mezzi", il diritto di "accedere ai gradi
piu' alti degli studi".
Questa sottolineatura del presidente e' stata letta, non solo da
sinistra, come una critica alle misure di sostegno finanziario alle
scuole paritarie decise dal governo pochi giorni prima (90 milioni di
euro in tre anni), ma a ben vedere il presidente e' stato molto
preciso e pignolo nel distinguere l'art. 33, che parla delle "norme
generali" e del dovere della Repubblica di istituire "scuole statali
per ogni ordine e grado", precludendo il finanziamento diretto delle
scuole non statali, dall'art. 34, che ai fini del diritto allo studio
non fa distinzione tra allievi delle scuole statali e non statali.
Evidentemente il Presidente Ciampi, che a suo tempo promulgo' la legge
n. 62/2000 con la quale lo Stato ha definito il quadro del sistema
pubblico integrato, equiparando le scuole gestite da enti e privati a
tutti gli effetti a quelle statali, ha considerato il contributo ora
erogato a sostegno della liberta' di scelta educativa, come la diretta
conseguenza di quella legge. L'orientamento trova conferma nella
sentenza n.42/2003 della Corte Costituzionale con la quale e' stato
puntualizzato che le scuole paritarie sono equiparate a tutti gli
effetti a quelle statali e sono obbligate a far proprie le norme,
l'organizzazione e le finalita' del servizio pubblico di istruzione.
Ma Ciampi ha anche sottolineato il ruolo attivo che lo Stato deve
svolgere come principale attore dell'offerta di istruzione per
"rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando
di fatto la liberta' e l'uguaglianza ai cittadini, impediscono il
pieno svolgimento della persona umana (...) all'organizzazione
politica, economica e sociale del Paese"(art.3 della Costituzione).
Nel pensiero del Presidente la scuola pubblica statale e' chiamata a
dare un contributo decisivo in questa direzione.
Il nodo centrale del problema resta come sostenere la scuola paritaria
senza depotenziare la scuola statale. La risposta non e' facile. Ma
l'analisi va approfondita dalle forze politiche.

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3. Precari ora e sempre

Il disegno di legge che si sforza di porre fine alla "guerra tra
poveri", che ha visto contrapporsi i precari "storici" ai diplomati
delle SSIS, potrebbe finire in qualche modo, al di la' delle
intenzioni, per eternizzare la figura del "precario".
A prescindere dal titolo posseduto per l'accesso alle graduatorie
permanenti, gli abilitati tramite concorso o corsi abilitanti e quelli
provenienti dalle SSIS sono accomunati dal fatto di restare in attesa
di un posto stabile, e solo una piccola parte di loro, Tremonti
permettendo, potra' arrivare alla nomina in ruolo. Gli altri
resteranno nelle graduatorie, che nel frattempo continueranno ad
essere alimentate da nuovi aspiranti all'insegnamento, provenienti
dalle SSIS, fino a quando entrera' in funzione il nuovo sistema di
formazione iniziale prefigurato dall'art. 5 della legge n. 53 (riforma
Moratti). E non e' detto che anche i futuri laureati con la laurea
specialistica (abilitante) e tirocinio non finiscano per aggiungersi
alle graduatorie.
Si e' calcolato che per alcune classi di concorso l'esaurimento delle
attuali graduatorie potrebbe avvenire nell'arco di non meno di 10 anni
(v. TuttoscuolaNEWS del 14 aprile 2003), ma e' chiaro che se le stesse
graduatorie continueranno ad essere alimentate da nuovi aspiranti, non
potranno mai esser prosciugate. Precari per sempre, dunque? Forse e'
arrivato il momento di riflettere meglio sulla categoria del
"precario", che e' una particolarita' italiana, frutto di decenni di
ritardo nelle ridefinizione del sistema di reclutamento. Anche senza
arrivare alla "chiamata diretta" da parte dello scuole, come paventano
alcuni e propongono altri, occorrerebbe trovare sistemi piu' razionali
per far incontrare l'offerta e la domanda di lavoro, tenendo conto
delle esigenze prioritarie degli allievi.

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4. Anticipi nella materna: i "baby clandestini"/1

L'anno scolastico appena iniziato verra' ricordato come quello di
avvio delle iscrizioni anticipate nella scuola elementare.
E per la scuola dell'infanzia? In effetti la legge 53/2003 di riforma
del sistema di istruzione ha previsto la possibilita' di ammissione
anticipata fin dal 2003-2004 anche dei bambini che compiono tre anni
entro il 28 febbraio, ma il ministero dopo l'approvazione della legge
ha deciso di rinviare a tempi migliori la riapertura delle iscrizioni.
Il Miur ha cosi' accolto la richiesta dell'Anci di accertare
preventivamente le condizioni di ricettivita' delle strutture ed
evitare soprattutto di dover aprire nuove sezioni (mancavano i soldi).
Anticipi rimandati al 2004 per la scuola dell'infanzia, dunque.
In realta', come era immaginabile, le cose sono andate in modo
diverso.
Infatti molte scuole, soprattutto quelle con disponibilita' di posti,
al momento delle normali iscrizioni nel gennaio scorso, contando
sull'imminente approvazione della legge (poi avvenuta a marzo), hanno
accettato iscrizioni anche di bambini al di sotto dei tre anni, forse
con l'intento sia di venire incontro alle richieste delle famiglie e,
chissa', di assicurarsi la conservazione dell'organico dei posti degli
insegnanti.
La cosa non e' passata inosservata. La Cgil Scuola in particolare ha
invocato il rispetto della circolare, che non ha previsto la
riapertura delle iscrizioni nella scuola dell'infanzia.
I sindacati degli insegnanti hanno sempre dimostrato contrarieta' alla
norma che sembra essere invece molto gradita alle famiglie
(soprattutto dove mancano asili nido).
Del resto l'opposizione agli anticipi e' collegata all'opposizione
alle riforma in generale. In questo contesto puo' diventare secondario
il fatto che nelle scuole interessate vi siano le condizioni di
ricettivita', i posti disponibili e l'assenso delle Amministrazioni
comunali.
La vertenza non dovrebbe comunque mettere a rischio le posizioni dei
bambini irregolarmente ammessi.

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5. Sette anni di organici: politiche dell'Ulivo e della Casa delle
Liberta' a confronto

L'Ulivo e' partito nel 1996 con un organico complessivo di 757 mila
posti e ne ha lasciati, cinque anni dopo, 756 mila; la Casa delle
Liberta' in due anni ha tagliato 15 mila posti. Il confronto e' reso
significativo dal fatto che nel periodo 1996-2003 il numero di alunni
e' rimasto sostanzialmente invariato (circa 7 milioni e 600 mila).
Dall'inizio degli anni '90 la politica degli organici del personale
della scuola, come e' noto, si fa con le leggi finanziarie. In vista
della prossima, "Tuttoscuola" ha confrontato le politiche dei Governi
in materia dal '97 ad oggi, e non mancano le sorprese.
Proprio con la sua prima finanziaria nel '97 l'Ulivo diede una bella
sforbiciata alla situazione ereditata, con un taglio di quasi 27 mila
posti, portando la dote di posti da 757 mila a 730 mila(
https://www.tuttoscuola.com/ts_news_118-1.doc ). Si impegno' a nuovi
tagli per circa 22 mila posti in un triennio con la finanziaria '97 e
ad altro taglio di 6-7 mila in un'altra finanziaria successiva, ma non
vi diede attuazione e, anzi, ha allargato i cordoni chiudendo al
termine del quinquennio di mandato con un organico complessivo di un
migliaio di posti in meno di quelli ricevuti in dote cinque anni
prima, perche' ne aveva ereditati 757.025 e ne lascio' 755.878 (se
avesse attuato davvero i tagli decisi in piu' leggi finanziarie,
avrebbe dovuto chiudere intorno a 700 mila posti circa).
La Casa delle Liberta' ha ereditato quindi un organico di 755.878
posti e in due anni, con un taglio complessivo di 15.578 posti -
deciso e attuato -, e' arrivato ad un organico di 740.300, pressoche'
identico alla situazione in atto nel 98-99 (come si ricava da dati del
Miur che "Tuttoscuola" ha rielaborato).
Casa delle Liberta' e Ulivo hanno avuto in comune una fase iniziale di
rigore che l'Ulivo ha perso per strada; fara' altrettanto la Casa
delle Liberta'?
Nel quinquennio dell'Ulivo i posti sono aumentati nelle scuole materne
(+ 5.605), dove sono aumentati anche gli alunni, e nelle scuole
elementari (+ 3.030) e diminuiti nelle scuole medie (- 8.406) e
superiori (- 1.376).
Nel primo biennio della Casa delle Liberta' i posti sono aumentati
solo nelle scuole materne (+ 332), ma sono diminuiti in tutti gli
altri settori: elementare - 4.411, media - 3.688 e superiori - 7.811
(dove pure e' aumentato il numero di studenti).

6. Francia: grembiule di Stato?

Il grembiule, uguale per tutti (almeno nella scuola elementare),
potrebbe diventare obbligatorio, ed essere l'unico segno distintivo
ammesso: in tal modo, secondo il viceministro francese dell'educazione
nazionale, Xavier Darcos, si porrebbe fine alla disputa sul velo
islamico e sulla presenza nelle scuole di altri simboli di carattere
religioso o etnico, tutti parimenti esclusi. Si oppone all'idea il
ministro dell'interno Sarkozy, ma solo perche' a suo giudizio la legge
che c'e', varata nel 1989, basta e avanza, dal momento che vieta
l'esibizione nelle aule di "simboli religiosi" o di un abbigliamento
che li richiami (ma quella legge lasciava un certo margine di
decisione alle singole scuole).
Pur con qualche sfumatura al proprio interno la destra francese, a
differenza di quella italiana, non rinuncia a far valere il principio
della laicita' della scuola repubblicana. Una disputa come quella che
si e' avuta in Italia a proposito del Crocifisso e della eventuale
esposizione "parallela" di simboli che richiamino la religione
islamica sarebbe impensabile.
In compenso sembra che il governo francese voglia rivedere la
struttura della scuola media (Colle'ge), che la riforma Jospin del
1989 aveva impostato su basi unitarie: si tornerebbe a percorsi
diversificati, inserendo un canale ad orientamento professionale. La
giustificazione e' questa: per migliorare i tassi di successo degli
allievi scolasticamente piu' deboli (spesso figli di immigrati di
religione islamica o di famiglie povere) si deve costruire un percorso
adatto alle loro possibilita' e attitudini. Insomma la "differenza",
vietata a livello religioso-simbolico, riemergerebbe a livello
istituzionale. Entro la fine dell'anno la proposta sara' formalizzata,
insieme ad altre. L'opposizione di sinistra si sta preparando ad una
battaglia frontale in Parlamento e nelle scuole, con l'adesione di
buona parte dei sindacati degli insegnanti.

Ed ecco le altre notizie di TuttoscuolaFOCUS n.22/118:

DDL sui precari: valutazione opposte dei sindacati

Mentre il sindacato autonomo Snals (www.snals.it) e l'Uil-scuola
(www.uilscuola.it) prendono atto della proposta e della volonta' del
governo per dare soluzione al problema contingente dei precari, bel
altro tono usano (.) https://www.tuttoscuola.com/focus

Gli orari veri della nuova scuola

I comunicati stampa circolati in occasione dell'approvazione dello
schema di decreto legislativo per il 1° ciclo di istruzione hanno
generato dubbi sugli orari di lezione. Vediamo di fare un po' di
chiarezza. (.) https://www.tuttoscuola.com/focus

L'esame di quinta va o resta?

Lo schema di decreto legislativo approvato in prima lettura il 12
settembre dal Consiglio dei Ministri prevede, tra l'altro,
l'abolizione dell'esame di quinta elementare.
Questa prova (.) https://www.tuttoscuola.com/focus

Spoils system 2, il ritorno
E' passato ormai un anno da quando al MIUR e' stata applicata la nuova
norma sullo spoils system: a pagarne le spese con la revoca
dell'incarico furono 13 direttori generali.
Il prossimo 8 ottobre scadono gli incarichi annuali di studio (.)
https://www.tuttoscuola.com/focus

Anticipi nella materna: i "baby clandestini"/2

E' dunque in atto la caccia al "baby clandestino", anzi agli
"scafisti" (dirigenti scolastici) che ne consentono lo sbarco nella
scuola dell'infanzia senza permesso (.)
https://www.tuttoscuola.com/focus

Rapporto alunni/docenti: su con l'Ulivo, giu' con la CdL

In cinque anni di gestione degli organici della scuola la mano
ulivista si e' mostrata piu' leggera di quella dell'attuale Governo,
che sembra invece intenzionato (.) https://www.tuttoscuola.com/focus

E poi tutte le scadenze del prossimo mese, commentate e spiegate. Ecco
gli argomenti di TuttoscuolaMEMORANDUM di questa settimana:

- scadenze amministrative relative al mese di settembre
- iscrizione a CORSI PER ADULTI
- RSU: elenchi sedi delle istituzioni scolastiche
- stipula contratti su posti vacanti o disponibili
- stipula contratti docenti IRC
- inizio contrattazione integrativa con RSU
- modelli 770/2003
- Comunicazione dati anagrafici degli studenti delle PARITARIE
- Primo giorno utile di presentazione delle liste per l'elezione delle
RSU
- Rinnovo consigli di classe, interclasse e intersezione

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