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insegnanti, genitori e studenti.
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N. 135, 26 gennaio 2004
SOMMARIO
1. I retroscena dell'approvazione del decreto/1: le garanzie richieste
dall'Udc
2. I retroscena dell'approvazione del decreto/2: le concessioni della
Moratti
3. Tempo pieno: i possibili margini di azione delle scuole
4. La scoperta dell'acqua calda: l'inglese
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le altre notizie di TuttoscuolaFOCUS n.39/135:
- Perche' la partita resta aperta
- Si riaprono spazi negoziali per il sindacato
- Decreto, il Titolo V incombe come un macigno
- Quanto e' stato modificato del testo iniziale del decreto?
- Le modifiche del testo iniziale del decreto. Salvate le primine
- Avanti, c'e' posto! Parola di premier
- Stoppati dal Titolo V gli organi collegiali territoriali. E adesso?
E poi tutte le scadenze aggiornate della scuola nella rubrica
TuttoscuolaMEMORANDUM
Per consultarle: https://www.tuttoscuola.com/focus
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1. I retroscena dell'approvazione del decreto/1: le garanzie richieste
dall'Udc
Questa volta non ci sono stati ostacoli dell'ultimo minuto, e il
decreto legislativo "lumaca" sul primo ciclo, predisposto in prima
stesura gia' a maggio 2003, e' stato varato dal Consiglio dei ministri
nella forma che esso aveva ricevuto dopo le ultime, frenetiche ore di
trattative e aggiustamenti. L'accordo all'interno della maggioranza e'
stato raggiunto solo a ridosso del Consiglio dei ministri di venerdi'
scorso, quando un definitivo chiarimento e' intervenuto tra il
ministro Giovanardi, latore delle istanze dell'Udc, e il ministro
Moratti.
"Tuttoscuola" e' in grado di ricostruire l'ultima fase del percorso
accidentato di questo primo decreto attuativo della riforma, che ha
registrato anche punte di forte contrasto tra esponenti del subgoverno
UDC-AN (in primis Beniamino Brocca, UDC, Angela Napoli e Giuseppe
Valditara, AN), paladini della tradizione e della continuita', e le
componenti piu' nuoviste della coalizione di governo, facenti capo al
sottosegretario Aprea, gia' responsabile scuola di Forza Italia.
Dopo il parere favorevole della commissione Cultura della Camera,
approvato a maggioranza giovedi' mattina, e mentre alcuni parlamentari
dell'Ulivo scatenavano la bagarre parlando di bocciatura del decreto
da parte della commissione Bilancio del Senato (in realta' la
commissione aveva espresso un parere favorevole ma condizionato ad
alcune modifiche), si svolgeva l'incontro tra i ministri Giovanardi e
Moratti. Un colloquio teso e che e' risultato decisivo per non mandare
a monte tutto: in Parlamento infatti non erano passati gli emendamenti
proposti dall'Udc (e in qualche modo preannunciati dal responsabile
scuola del partito Beniamino Brocca in un'intervista al "Messaggero")
e senza ulteriori garanzie si sarebbe trattato di una sconfitta
bruciante per i centristi del Polo.
Non e' un caso che il decreto inizialmente non era stato inserito
nell'ordine del giorno del Consiglio dei ministri di venerdi', e che
sia stato incluso solo dopo l'avvenuto accordo tra Giovanardi e
Moratti.
Ma cosa ha messo sul tavolo l'Udc a poche ore dal Consiglio dei
ministri decisivo e cosa Letizia Moratti ha finito con l'accettare?
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2. I retroscena dell'approvazione del decreto/2: le concessioni della
Moratti
Al di la' delle formulazioni tecniche del testo, che e' rimasto
comunque come congedato dalle commissioni parlamentari, esistono ampi
margini di interpretazione e di implementazione del decreto, sui quali
l'Udc, in particolare, ha chiesto garanzie.
Il confronto interno ha riguardato in particolare il "tempo pieno", la
contitolarita', i compiti dei diversi docenti all'interno del team, e
soprattutto il destino delle "Indicazioni nazionali", predisposte con
la consulenza del prof. Bertagna, ma fortemente invise all'Udc e ad
An, che ne hanno chiesto, in sostanza, l'accantonamento, o almeno una
profonda revisione.
Su questi temi la Moratti ha fatto precise concessioni alla sua
maggioranza, mentre ha ribadito un secco "niet" sul limite minimo
delle 18 ore per il docente di riferimento, una "linea del Piave"
oltrepassata la quale si sarebbe smontata tutta l'impalcatura del
progetto morattiano.
E gli impegni presi a riguardo dalla Moratti non sono rimasti parole
scambiate nel faccia a faccia con Giovanardi svoltosi poche ore prima
dell'inizio del Consiglio dei ministri, ma sono stati discussi in
Consiglio con i colleghi dell'esecutivo di fronte al presidente
Berlusconi, tanto che lo scambio di idee in proposito e' stato messo a
verbale. A memoria futura, evidentemente, perche' per molti aspetti la
partita resta aperta, e Letizia Moratti e' attesa al varco dei
successivi adempimenti.
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3. Tempo pieno: i possibili margini di azione delle scuole
"Nell'organizzazione dell'orario settimanale i criteri della
programmazione delle attivita' educative devono rispettare una
equilibrata ripartizione dell'orario quotidiano tra le attivita'
obbligatorie e quelle opzionali facoltative". Cosi' afferma l'art. 7,
comma 9, del decreto legislativo.
Questo significa che non ci dovrebbe essere la deprecata
(dall'opposizione e dai sindacati) divisione netta tra la "scuola del
mattino", e il "doposcuola" pomeridiano, cui sarebbero assegnati,
rispettivamente, un docente di serie A, e uno spezzatino di piu'
docenti, inevitabilmente subordinati al primo. Almeno nei casi in cui
sara' possibile formare classi separate tra coloro che optano per
l'orario base (891 ore annuali) e quelli che si avvalgono delle
attivita' opzionali.
Non e' da escludere che le soluzioni organizzative potrebbero
prevedere al limite, cosi' stando le cose, anche la conservazione del
modello classico di "tempo pieno", con i due maestri contitolari
(l'articolo 15 prevede la conferma di organico per il tempo pieno di
quest'anno anche per l'anno prossimo), e perfino la suddivisione tra
di essi dei compiti di orientamento, coordinamento, tutoraggio degli
allievi che l'art. 7, comma 5, affida ad un "docente in possesso di
specifica formazione". In questo caso a due.
L'ipotesi non sembra del tutto irrealistica (ma dovrebbe essere
esplicitata in fase di implementazione del decreto), considerate: 1)
le competenze delle scuole autonome in campo organizzativo, didattico
e di ricerca e sviluppo; 2) il rilevante numero di esperienze di
"tempo pieno" consolidate e gradite alle famiglie; 3) il fatto che lo
stesso presidente Berlusconi ha sostenuto in conferenza stampa che sul
tempo pieno "non cambia nulla", e che l'opposizione ha detto "bugie"
sull'intenzione del Governo di sopprimerlo. E allora e' autorizzata
anche questa interpretazione, altrimenti le bugie le avrebbe dette
lui.
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4. La scoperta dell'acqua calda: l'inglese
L'inglese nella scuola primaria, chi l'ha inventato?
L'alfabetizzazione nella lingua inglese, secondo quanto delineato
dalle indicazioni nazionali anche nelle prime due classi della scuola
primaria, e' uno degli aspetti piu' pubblicizzati e qualificanti della
nuova scuola, ma, a dire il vero, e' una novita' che affonda le radici
in programmi gia' rodati. Alto il consenso dei genitori intorno a
questa alfabetizzazione come documenta una nota inviata dal MIUR alla
Commissione bilancio della Camera " La previsione dell'inglese.
corrisponde da un lato alla esigenza di assicurare a tutti
l'apprendimento precoce della lingua europea piu' diffusa, e d'altro
lato, alla disponibilita' di docenti specialisti e specializzati
nell'insegnamento della lingua inglese gia' in numero tale che
assicura la copertura circa al 94 per cento, per cui la copertura al
100% potra' essere facilmente raggiunta con opportuna attivita' di
formazione.". La nota aggiunge inoltre che "Va infatti precisato che
l'insegnamento viene oggi assicurato dai docenti della
classe.formati.dall'Amministrazione nei decorsi anni". "Analoga
procedura di formazione e' stata gia' programmata per assicurare
l'insegnamento della lingua inglese nel 100% delle classi".
Insomma, la lingua straniera nella scuola primaria non e' una novita'.
Lo dice e lo documenta il ministero dell'istruzione. Non solo, fino a
oggi l'insegnamento dell'inglese e' di 3 ore settimanali, mentre da
domani con le 27 ore complessive sara' sicuramente inferiore,
probabilmente di 2 ore dalla seconda in poi.
Se l'inglese gia' c'era e addirittura con un orario maggiore, perche'
presentare la cosa, allora, come grande opera meritoria della riforma
Moratti?
E poi un'altra domanda: le altre lingue straniere che fine faranno? Le
risorse professionali appositamente formate andranno disperse?
Ed ecco le altre notizie di TuttoscuolaFOCUS n.39/135:
Perche' la partita resta aperta
La sfida interna alla maggioranza si e' conclusa con un risultato
interlocutorio. Altre importanti decisioni sono state rinviate: e' il
caso delle "Indicazioni nazionali", che potrebbero essere accantonate.
Una nuova supercommissione e' alle porte (.) (si parla di: Bertagna,
tutor, tempo pieno. Per leggerlo: https://www.tuttoscuola.com/focus )
Si riaprono spazi negoziali per il sindacato
In fondo a Letizia Moratti potrebbe andare meglio che a Margaret
Thatcher, che subito dopo l'introduzione del "National Curriculum"
(1988) dovette fronteggiare una lunga serie di scioperi (.) (si parla
di: mobilitazione, confronto, contitolarita'. Per leggerlo:
https://www.tuttoscuola.com/focus )
Decreto, il Titolo V incombe come un macigno
Sul decreto legislativo, approvato venerdi' dal Consiglio dei
Ministri, pendono minacciosi diversi rischi, primo dei quali quello di
illegittimita' costituzionale (.) (si parla di: sentenza Consulta,
Regioni Emilia-Romagna e Friuli Venezia Giulia, Errani, Conferenza
Stato-Regioni. Per leggerlo: https://www.tuttoscuola.com/focus )
Quanto e' stato modificato del testo iniziale del decreto?
26 modifiche, a volte minime a volte sostanziali, che, rispetto al
totale finale dei commi approvati, rappresenta quantitativamente quasi
il 39% (.) (si parla di: votificio, Soliani, opposizione. Per
leggerlo: https://www.tuttoscuola.com/focus )
Le modifiche del testo iniziale del decreto. Salvate le primine
Forse nemmeno il ministro Moratti se l'aspettava. Ma, di fronte alla
proposta parlamentare, ha rinunciato alla sua idea di cancellare dalla
storia della scuola italiana le primine. Eppure (.) (si parla di:
scuole private, iscrizioni, esame di idoneita'. Per leggerlo:
https://www.tuttoscuola.com/focus )
Avanti, c'e' posto! Parola di premier
Il ministro Tremonti deve essere sobbalzato quando ha letto le
dichiarazioni del premier sul tempo pieno. "Se tutti opteranno per far
stare a scuola i loro figli 40 ore a settimana non ci sara' alcun
problema". Tutti? Nessun problema? (.) (si parla di: tempo pieno,
Comuni, organici. Per leggerlo: https://www.tuttoscuola.com/focus )
Stoppati dal Titolo V gli organi collegiali territoriali. E adesso?
E' scaduto il termine per far valere la delega per la riforma degli
organi collegiali scolastici territoriali. E ora? Torna in vigore
Berlinguer (.) (si parla di: delega, Conferenza Stato-Regioni,
Berlinguer. Per leggerlo: https://www.tuttoscuola.com/focus )
E poi tutte le scadenze del prossimo mese, commentate e spiegate. Ecco
gli argomenti di TuttoscuolaMEMORANDUM di questa settimana:
- il giorno della memoria
- termine ultimo per l'approvazione del programma annuale
- Iscrizioni alunni
- Iscrizioni on line
- iscrizione esami di stato
- termine 1° quadrimestre
- attivita' residenziale estiva dell'ENAM
- Posti per assistenti di lingua italiana all'estero
- proroga rilevazioni integrative
- scadenze amministrative relative al mese di febbraio
- iscrizione per anticipi dell'infanzia
- proroga domande assistenti di lingua italiana all'estero
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