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La newsletter settimanale di Tuttoscuola

Notizie, commenti e indiscrezioni sul mondo della scuola. La newsletter settimanale di Tuttoscuola, la rivista per insegnanti, genitori e studenti. https://www.tuttoscuola.com **************...

09/02/2004
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Notizie, commenti e indiscrezioni sul mondo della scuola.
La newsletter settimanale di Tuttoscuola, la rivista per
insegnanti, genitori e studenti.

https://www.tuttoscuola.com

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N. 137, 9 febbraio 2004

SOMMARIO

1. Se il Prof diventa povero
2. I numeri della scuola che cambia da settembre
3. Nuovi proibizionismi/1: No ai bambini in corteo
4. Nuovi proibizionismi/2: No al velo islamico et similia

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le altre notizie di TuttoscuolaFOCUS n.41/137:

- Precari, vil razza dannata
- Standard formativi minimi/1: un impianto filiforme
- Standard formativi minimi/2: un freno alle tendenze centrifughedelle
Regioni
- Dopo l'incontro con il ministro cambiano le relazioni sindacali?
- RSU: lo spoglio conferma il successo della Cgil-scuola

E poi tutte le scadenze aggiornate della scuola nella
rubricaTuttoscuolaMEMORANDUM

Per consultarle: https://www.tuttoscuola.com/focus
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1. Se il Prof diventa povero

Anche gli insegnanti rischiano di entrare nelle categorie al
limitedella poverta'?
La fatidica soglia che da diversi mesi viene valicata da gruppisociali
sempre piu' numerosi, per i quali il potere d'acquisto deglistipendi
non riesce piu' a contrastare l'incalzare del caro-vita, e'ormai
prossima alle retribuzioni del personale della scuola e, anzi, e'gia'
stata pericolosamente valicata da qualcuno di loro.
Buon per la scuola che vi e' stato nel corso del 2003 il rinnovo
delcontratto che ha consentito un discreto recupero salariale rispetto
al2000, ma quell'incasso sembra lontano anni, anziche' mesi,
annullatocom'e' dalla corsa dei prezzi.
Per un tasso ufficiale di inflazione che nell'ultimo triennio
haraggiunto il 7,8% (un tasso che molti ritengono al di sotto di
quelloreale), gli stipendi netti del personale scolastico di quanto
sonocresciuti nel medesimo periodo, tra contratto e progressione
dicarriera?
La risposta, a secondo delle anzianita' considerate, e' di segno
opposto( https://www.tuttoscuola.com/ts_news_137-1.doc ).
Chi infatti oltre agli incrementi contrattuali ha aggiunto ilpassaggio
di "gradone", ha cumulato due aumenti e tutto sommato riescea
contenere la perdita del potere di acquisto dello stipendio di
cuigodeva all'inizio del 2000. Chi invece e' rimasto all'interno
delgradone (che ha una durata di sei-sette anni) si e' dovuto
accontentaresolamente degli aumenti contrattuali che ormai non tengono
piu'. Se,per di piu', il confronto riguarda il personale Ata, quasi
sempre ilpotere d'acquisto dello stipendio soccombe davanti
all'inflazione.
Si puo' stimare che circa il 50% del personale scolastico abbia
persol'intero potere d'acquisto e qualcosa di piu'. Una
situazionedrammatica, impensabile in quella che ambisce ad essere "la
societa'della conoscenza". E francamente inaccettabile.
Ma, se il rinnovo contrattuale per il biennio 2004-2005 non
arrivapresto e con consistenti benefici, le situazioni stipendiali
critichenella scuola sono destinate ad aumentare, portandosi dietro
lecontraddizioni e il paradosso di un paese che manca l'investimento
piu'importante, quello sul capitale umano, perche' avra' reso quella
del"formatore" di questo capitale una professione non appetibile
eperdente. Un paese "che si da' la zappa sui piedi".

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Cosa la differenzia da TuttoscuolaNEWS?
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- i dati in esclusiva, le notizie di maggior interesse si trovano
solosu TuttoscuolaFOCUS
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scadenzedella scuola, sintetizzate e spiegate: per non perdere
nessunadempimento e sapere in anticipo cosa e come fare
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2. I numeri della scuola che cambia da settembre

La pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto legislativo
23gennaio 2004, il primo decreto attuativo della riforma targata
Casadelle liberta', e' ormai imminente. E anche la relativa
circolareapplicativa sta per essere emanata da viale Trastevere. Quasi
meta' delsistema scolastico nazionale sara' coinvolto: cinque milioni
di alunni,in cinquantamila sedi scolastiche, mentre quasi trecentomila
docentivestiranno i nuovi panni di "tutor".
Il decreto riguardera' infatti tutte le scuole statali e paritarie
delsettore dell'infanzia, della ex-scuola elementare (ora
denominataprimaria) per tutte e cinque le classi, e per il primo anno
di corsodella ex-scuola media (ora secondaria di I grado).
Vediamo piu' in dettaglio il perimetro di scuola che sara' toccato
dallariforma sin da settembre
(https://www.tuttoscuola.com/ts_news_137-2.doc ).
Gli alunni (e le relative famiglie) coinvolti saranno poco meno di
5milioni, di cui piu' di 2,7 milioni nella scuola primaria e poco
menodi 1,6 milioni nella scuola dell'infanzia.
I plessi scolastici e le scuole saranno piu' di 50 mila, di cui
quasila meta' del settore dell'infanzia.
Dal numero delle classi di scuola primaria e di scuola secondaria di
Igrado si puo' ricavare anche il numero dei docenti tutor (uno
perclasse) per la cui funzione, innovativa ma ancora non chiara
neicontorni, e' tuttora aperta la discussione. Saranno piu' di 148
mila itutor nella scuola primaria e oltre 28 mila nella secondaria di
Igrado.
Considerato che nella scuola dell'infanzia statale entrambi i
docentidi ciascuna sezione sono considerati tutor, saranno quasi 83
mila gliincaricati della funzione tutoriale nelle scuole statali e
circa 25mila quelli delle scuole non statali.
Tirando le somme, in tutte le scuole interessate dalla riforma
sarannoquindi complessivamente circa 284 mila i docenti incaricati
dellafunzione tutoriale.

3. Nuovi proibizionismi/1: No ai bambini in corteo

Protestavano contro la riforma Moratti, e in favore del
mantenimentodel "tempo pieno", con palloncini, cartelli e bandierine.
Per loro, ibambini di meno di 11 anni, era forse un gioco, comunque
qualcosa didivertente, da fare oltretutto sulle spalle di papa' o
sotto lo sguardoprotettivo della mamma. Ma per i genitori era una cosa
terribilmenteseria, preparata da tempo, percepita come una tappa
decisiva nellalunga marcia tesa a bloccare il primo decreto
legislativo dellariforma Moratti.
E' probabilmente questo che ha dato fastidio ai parlamentari di
ForzaItalia che hanno presentato la proposta di legge volta a proibire
lapresenza di bambini di meno di 11 anni nelle manifestazioni di
tipopolitico. Per la verita' gli stessi presentatori della legge, e
SimoneBaldelli, coordinatore nazionale dei giovani di FI, si sono
affrettatia precisare che si augurano che il problema venga risolto
senzaarrivare alla approvazione della legge.
Bene, ce lo auguriamo anche noi, sia per congenita diffidenza verso
leproibizioni, che comunque costituiscono una limitazione delle
liberta'individuali, sia perche' non ci sembra che possa essere tolta
aigenitori la responsabilita', che la stessa Costituzione affida loro,
dipromuovere l'educazione dei figli, soprattutto quando sono
cosi'piccoli (da zero a 11 anni). E, in questa responsabilita'
educativa,occorre attenzione e sensibilita' nel coinvolgimento dei
figli e nelsaper cogliere, con tanto buon senso e molto rispetto dei
dirittidella persona, il confine tra la partecipazione e l'"uso" dei
figli.Di certo la questione, etica e non giuridica, non puo' essere
definitacon regolamenti o con leggi.

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LA SCUOLA ITALIANA 2004: MAPPA DEI PROFILI NORMATIVI

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4. Nuovi proibizionismi/2: No al velo islamico et similia

Sembra che il Parlamento francese, con qualche sfumatura da
partedell'opposizione di sinistra, si muova compatto verso
l'approvazioneentro febbraio della legge, voluta dal presidente
Chirac, che vieta diindossare nelle scuole pubbliche il velo islamico,
la kippa ebraica,croci cristiane di grandi dimensioni (chissa' chi
prendera' le misure.),e a quanto pare anche il turbante caro ai sikh.
Insomma, verranno proibiti abiti e simboli che richiamino con
troppaevidenza l'appartenenza etnico-religiosa degli studenti. I
sondaggidicono che la misura ha il consenso del 65-70% della
popolazione. Mauna minoranza consistente, assai forte tra gli
intellettuali e gliinsegnanti, pensa che in questo caso il principio
di laicita', delquale i francesi vanno fieri, tanto da dedicarvi studi
approfonditi ecattedre universitarie, finisca per trovare una
applicazione tropporigida e formalistica, e temono che la linea
proibizionistica possaspingere molti allievi ad abbandonare le scuole
pubbliche per quelleprivate musulmane (che per ora non Csi sono, ma
potrebbero nascere edisporre di finanziamenti), o facenti capo ad
altre fedi, compresaquella cattolica, che ammette la frequenza delle
allieve velate. Pareche anche l'emergente ministro dell'interno
Sarkozy la pensi cosi', mache non se la sia sentita di sfidare Chirac
su un terreno che vedecomunque la maggioranza dei francesi condividere
la lineaproibizionista del Presidente.
I dubbi pero' sono forti, soprattutto tra gli insegnanti, e non
soloper il pericolo di vedere diminuire la popolazione scolastica e
lecattedre, ma proprio per la convinzione che solo la tolleranza e
ildialogo tra portatori di tradizioni e modelli culturali
diversipossono bloccare il cosiddetto "comunitarismo", cioe' la
tendenza deigiovani immigrati ad aggregarsi in gruppi etnico-religiosi
omogenei,fuori di quelle istituzioni, come la scuola pubblica, che in
nomedella laicita' reprimono la loro identita', che si esprime
ancheattraverso i simboli. Il numero di gennaio di "Le Monde
del'Education" (www.lemonde.fr/mde) dedica al tema un ampio dossier,
chemette in luce l'isolamento della Francia ("mostrata a dito" dal
restodel mondo), e il rischio che la nuova legge metta in difficolta'
imusulmani moderati, favorendo gli integralisti.

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Ed ecco le altre notizie di TuttoscuolaFOCUS n.41/137:

Precari, vil razza dannata

"I poli uniti spingono l'esercito dei precari". Con un articolo
inprima pagina del Corriere della Sera, (.) (si parla di:
Panebianco,sissini, lobbies. Per leggerlo:
https://www.tuttoscuola.com/focus )

Standard formativi minimi/1: un impianto filiforme

Gli standard formativi minimi dovrebbero costituire il punto
diriferimento per la progettazione dei percorsi triennali (.) (si
parladi Conferenza Stato-Regioni, competenze, crediti. Per
leggerlo:https://www.tuttoscuola.com/focus )

Standard formativi minimi/2: un freno alle tendenze centrifughe
delleRegioni

Gli standard minimi anticipano, in via sperimentale,
l'impiantoorganico che dovra' essere approntato per la messa a riforma
dell'areadell'istruzione e formazione professionale. (.) (si parla di:
ECDL,sistema di istruzione e formazione professionale. Per
leggerlo:https://www.tuttoscuola.com/focus )

Dopo l'incontro con il ministro cambiano le relazioni sindacali?

Alcuni impegni concreti, di metodo piu' che di merito, sono
staticonseguiti dall'incontro tra il ministro Moratti e i sindacati:
gliatti di Governo relativi alla (.) (si parla di: Cgil, circolare.
Perleggerlo: https://www.tuttoscuola.com/focus )

RSU: lo spoglio conferma il successo della Cgil-scuola

Affluiscono finalmente all'Aran i dati sulle elezioni dello
scorsodicembre per le RSU, dopo un energico sollecito (.) (si parla
di:Cisl. Uil, Snals, Gilda, Anp. Per
leggerlo:https://www.tuttoscuola.com/focus )

E poi tutte le scadenze del prossimo mese, commentate e spiegate.
Eccogli argomenti di TuttoscuolaMEMORANDUM di questa settimana:

- attivita' residenziale estiva dell'ENAM
- scadenze amministrative relative al mese di febbraio
- iscrizione per anticipi dell'infanzia
- proroga domande assistenti di lingua italiana all'estero
- Domande restituzione ruoli di provenienza
- Domande mobilita' e passaggio personale della scuola.
- Richiesta assistenti lingua straniera
- Sciopero Unicobas

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