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La Nazione: Tagli, la scuola scoppia

Lettera a Fioroni: «La Finanziaria ci mette ko»

06/04/2007
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La Nazione

Tagli, la scuola scoppia»

LA SCUOLA scoppia, tra debiti pregressi e riduzione degli organici imposta dalla Finanziaria. Così, 53 dirigenti scolastici di Firenze e provincia hanno preso carta e penna e inviato un documento al ministro della pubblica istruzione Giuseppe Fioroni. «Chiediamo un intervento urgente del governo - dicono i presidi -. È necessario reperire al più presto le risorse necessarie per sanare la situazione di estremo disagio che si è venuta a creare». Tra i dirigenti che hanno sottoscritto questo vero e proprio ‘cahier de doléance’, Massimo Primerano ( nella foto) del liceo classico ‘Michelangelo’ e Lucia Anna Calogero del ‘Galileo’. Anzitutto c’è la questione della riduzione degli organici. «Non sarà possibile soddisfare le richieste soprattutto di tempo pieno. Con la conseguenza che, stravolgendo consolidati e positivi modelli didattici, verrà inevitabilmente abbassata la qualità del servizio», denunciano i presidi che, per tamponare le situazioni più critiche, chiedono di assegnare anche un numero limitato di posti.

«Già 30 posti in più per la scuola primaria farebbero la differenza», notano. C’è poi il capitolo delle risorse finanziarie. Le scuole, si ricorda nel documento, in questi anni hanno contratto debiti in alcune voci di spesa che non sono state adeguatamente finanziate. Si tratta della Tia, delle supplenze brevi e dei commissari degli esami di stato.

«SE LA SITUAZIONE non sarà sanata, in molte istituzioni scolastiche andremo incontro al mancato pagamento dei supplenti nonché al blocco delle attività progettuali», avvertono i dirigenti, evidenziando che «in varie scuole la somma prevista per il 2007 per le supplenze brevi è già stata spesa». Di qui, la proposta che almeno le supplenze lunghe siano pagate dal ministero dell’economia. «Basta una maternità per far saltare il budget annuale», chiosa Calogero. Per non parlare della Tia, con le singole scuole che hanno accumulato un debito anche di decine di migliaia di euro.

Elettra Gullè


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