La Nazione/Siena: 300 lavoratori sono ad alto rischio
La denuncia Flc-CGIL
NELLA SCUOLA senese sono a rischio per il prossimo anno trecento posti di lavoro. Lo denuncia la Flc, la Federazione lavoratori della conoscenza Cgil. Intanto, mercoledì 18 marzo scenderanno in piazza per protestare contro le decisioni del ministro Gelmini. Non aderiscono Cisl e Uil, partecipa Gilda. Nel nostro territorio, ha detto Gabriele Marini Flc Cgil Siena, «Ci sono circa quaranta scuole, fra istituti dell'infanzia, primarie e secondarie. Già adesso sono in difficoltà: con la riforma Gelmini, qualche istituto rischia la chiusura». Tanto arrabbiati Marini e la Cgil da non voler chiamare riforma le nuove disposizioni del ministro, preferendo parlare di legge. Flc ha monitorato il panorama scolastico; ha rilevato che saranno tagliati 60 dipendenti dell'organico Ata: cioè 45 collaboratori tecnici, gli altri personale amministrativo. Queste riduzioni, ha insistito Marini, «compromettono la normale organizzazione della scuola, già a forte rischio». Nella zona calda, cioè, a maggiore pericolo, gli istituti di piccole dimensioni, quelli in aree marginali. Ha scoperto altro la Cgil: che nessuna famiglia nella nostra provincia per le future classi prime si è orientata per la scelta delle 24 ore, pochissime per le 27 ore e solo, ha continuato Marini, «quelle che sperimentavano questo modello. La grande prevalenza delle famiglie ha preferito le alternative delle trenta ed anche quaranta ore». Per questo sindacato, sembrerebbe avere grandi problemi il ministro Gelmini. «L'organico deve rispondere alle esigenze delle famiglie per le garanzie della tenuta dell'organizzazione didattica. E' in pericolo, senza compresenza e senza risorse economiche, il diritto allo studio». Cioè, sarà impossibile sostituire i docenti assenti. Si potranno avere bambini e ragazzi a spasso, che passeggiano nelle classi senza poter seguire le lezioni. Gli alti tetti di presenza dei ragazzi nelle classi determinano per la Cgil un peggioramento della qualità dell'insegnamento. Il sindacato non accetta la presenza fino a 29-30 alunni nelle scuole dell'infanzia, 27-28 nelle primarie, fino a 30 nelle secondarie. Esistono casi di precari da quindici e più anni che, in un futuro più o meno prossimo, potranno diventare disoccupati. Marini ha rincarato la dose aggiungendo che la legge Gelmini e la Finanziaria «hanno previsto tagli insostenibili al sistema dell'istruzione e della formazione. Si tratta di una grande attacco ai lavoratori». Tanto preoccupata la Cgil da capovolgere i termini e da imputare al ministro la responsabilità di scommettere sull'ignoranza. Il 18 marzo si anticipa una manifestazione a Firenze; i lavoratori della conoscenza di questo sindacato torneranno in piazza il 4 aprile per la protesta nazionale.