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La Nazione-Scuola nella bufera: docenti in agitazione per tutto il mese

LA PROTESTA In 15mila contestano riforma e mancati adeguamenti contrattuali. Scioperi in programma il 22 ottobre e il primo novembre Scuola nella bufera: docenti in agitazione per tutto il mese ...

05/10/2004
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La Nazione

LA PROTESTA In 15mila contestano riforma e mancati adeguamenti contrattuali. Scioperi in programma il 22 ottobre e il primo novembre
Scuola nella bufera: docenti in agitazione per tutto il mese
di Silvia Angelici
PERUGIA L'Aran, l'agenzia che negozia con le categorie del pubblico impiego per conto dello Stato, non ha ceduto di una virgola. Niente rinnovo contrattuale, nessun ripensamento sulla legge 53 di attuazione della "controriforma" Moratti, come la chiamano i sindacati. E allora il comparto della scuola, circa 15mila occupati in Umbria tra docenti e personale Ata, un peso di oltre il 35 per cento sul comparto del pubblico, ha deciso di dichiarare guerra al Governo, con una raffica di mobilitazioni. Lo ha annunciato Amedeo Zupi, segretario generale della Flc Cgil dell'Umbria, anche a nome delle altre sigle sindacali. Dall'8 ottobre fino al 18 precisa Zupi partirà una serie di assemblee sindacali, alle quali si aggiungerà una sosta simbolica, durante la prima ora delle lezioni. A Perugia i prof incroceranno le braccia il 22 ottobre. Poi sarà il turno del primo novembre, con lo sciopero generale di tutto il settore scuola. Cgil, Cisl e Uil chiedono l'aumento dell'8 per cento per un biennio. "Gli stipendi chiarisce Zupi hanno perso oltre un terzo del loro potere d'acquisto, i numeri di Roma non ci convincono". Da qui la proclamazione dello stato d'agitazione, che andrà avanti per tutto il mese d'ottobre. Cgil, Cisl e Uil,oltre alla rivendicazione degli aumenti salariali, puntano il dito anche contro le sforbiciate sui fondi d'istituto.
"Ci sono molte scuole qui a Perugia continua Zupi in cui sta diventando impossibile portare avanti l'attività didattica e di laboratorio a causa dei tagli sui budget scolastici. Critico anche il fronte dei precari ancora in attesa del verdetto finale del Tar, chiamato a pronunciarsi sul rebus del doppio punteggio. Un verdetto che potrebbe ribaltare diversi posti in graduatoria".


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