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La Nazione-Riforma, quante incognite

SCUOLAAl convegno di Cisl e Cgil sono emerse le riserve dei docenti. "Il prossimo anno avremo un avvio incerto e confuso" Riforma, quante incognite di Patrizio Ceccarelli PISTOIA Potre...

31/05/2004
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La Nazione

SCUOLAAl convegno di Cisl e Cgil sono emerse le riserve dei docenti. "Il prossimo anno avremo un avvio incerto e confuso"
Riforma, quante incognite
di Patrizio Ceccarelli

PISTOIA Potrebbe essere incerto e confuso l'avvio del prossimo anno scolastico. Lo hanno sottolineato i rappresentanti dei sindacati della scuola di Cgil e Cisl, durante il convegno "La riforma Moratti: quale scuola per quale società?", svoltosi in Palazzo comunale, alla presenza del vicepresidente del consiglio nazionale della Pubblica istruzione, Mario Guglietti e dell'assessore all'istruzione del Comune Rosanna Moroni.
I sindacati scuola di Cgil e Cisl hanno ribadito un giudizio negativo sulla riforma, per una serie di motivi tra cui "la riduzione dell'orario curricolare, che impoverisce l'offerta formativa; l'abolizione del tempo pieno e tempo prolungato, sostituiti da un orario facoltativo, che ripercorre il vecchio doposcuola; l'istituzione del tutor, che dequalifica la professionalità docente e mortifica la collegialità; l'invasione dirigistico-statalista del campo dell'autonomia scolastica; l'istituzione dell'anticipo dell'iscrizione nella scuola dell'infanzia e primaria senza alcuna motivazione pedagogica; la modifica autoritaria dei programmi di studio; l'istituzione di un doppio canale di scuole di secondo grado, con un'istruzione liceizzata da un lato e un vero e proprio avviamento al lavoro dall'altro, sulla base di alternanza scuola-lavoro e l'immissione di forti elementi di privatizzazione nella scuola di stato".
"Negli ultimi mesi dice Cristina Zini, segretaria provinciale di Cisl-scuola sugli aspetti specifici della legge 53 e sul decreto 59, abbiamo effettuato assemblee del personale docente ed Ata in tutto il territorio, assemblee nelle quali si è riscontrata una partecipazione totale del personale (oltre 500 persone per volta) e registrato il profondo dissenso a legge e decreto legislativo: i docenti non accettano la riforma".
"C'è un precariato crescente sottolinea Enzo Filosa, segretario provinciale di Cgil-scuola -gli addetti che vanno in pensione non vengono sostituiti con altre di ruolo, quindi noi avremo una scuola in cui la qualità dell'insegnamento sarà pregiudicata, perché il precario si sposta di anno in anno e non ci sarà continuità didattica. Si va verso una prevalente intenzione ministeriale di immettere elementi di privatizzazione all'interno della scuola di stato e quindi si avrà un decadimento globale dell'offerta formativa".


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