La NAzione-MAssa-Insegnanti in marcia contro il precariato

SCUOLA La protesta da Turigliano a Massa
Insegnanti in marcia contro il precariato
di Marzio Pelù
MASSA Più di cento lavoratrici e lavoratori della scuola, tutti rigorosamente precari, hanno marciato ieri per una decina di chilometri, percorrendo a piedi la distanza fra Turigliano a Carrara (da dove erano partiti intorno alle ore 14) e l'ex-Provveditorato agli Studi (ora si chiama "Csa") in via Pascoli a Massa per protestare "contro la precarizzazione del lavoro" e "contro la "Riforma Moratti", nell'ambito di una manifestazione indetta da Flc-Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola. Giunti in via Pascoli con i loro cartelloni ("Esistiamo ma non solo quando vi fa comodo" oppure "+ ruoli non solo briciole") intorno alle ore 17, gli insegnanti hanno cercato un incontro con i vertici del "Csa". Ma il "faccia a faccia" è mancato.
"L'ex-Provveditorato è una scatola vuota, inutile, tant'è che a ricevere la nostra delegazione non c'era nessuno, esclusi gli impiegati della segreteria", ha detto [\FIRMA]Brunello Pucci, 56 anni, massese, precario da trent'anni: attualmente insegna nelle scuole medie di Licciana Nardi, Soliera e Fivizzano. Con contratti a termine. E la sua storia è simile a quelle di tanti altri precari di scuole di ogni ordine e grado. Come quella di Ercolina Grassi, 48 anni, massese, con tre diplomi, tre abilitazioni e... tre contratti a termine, ottenuti negli ultimi tre anni dopo una lunga serie di supplenze. "Attualmente insegno alla scuola primaria di Montignoso ci ha detto : poi, si vedrà. Intanto, mi sono iscritta all'Università". Lucia Cagnoni, 47 anni, massese, è insegnante elementare al IV Circolo di Massa ed è precaria addirittura da... ventidue anni. "Sono diplomata, ho due abilitazioni, ho seguito corsi di tutti i tipi ma sono ancora precaria. Da una decina d'anni, ho incarichi annuali a tempo determinato. Quando arriverà l'assunzione a tempo indeterminato?" ...ieri, in marcia, c'era anche chi sta per andare in pensione. "Ci andrò a settembre ci ha spiegato Rita Rustighi, 59 anni, massese, insegnante di Lettere alla scuola media "Don Milani" di Marina di Massa : con me, andranno in pensione altre quattro insegnanti di Lettere, ma non verremo sostituite in virtù dell'eliminazione del tempo prolungato determinata dalla "Riforma Moratti"". Alla "marcia" erano presenti anche i segretari provinciali Fabrizio Rocca (Flc-Cgil), Liliana Bassi (Cils Scuola) e Luisa Meccheri (Uil Scuola). "La situazione è difficile e complicata ci hanno detto anche nella provincia apuana: basti pensare che a livello provinciale su seicento collaboratori scolastici (i bidelli) addirittura duecento sono annuali, a tempo determinato. Gli insegnanti precari, invece, nelle scuole di ogni ordine e grado sono più di duecento, su un totale di circa duemilacinquecento, per una percentuale che sfiora il 10%. Peraltro hanno sottolineato i sindacalisti il precariato non penalizza solo gli insegnanti, ma anche gli studenti, visto che ogni anno i docenti precari vengono spostati da una scuola all'altra della provincia e viene meno la continuità dell'insegnamento". Il presidio davanti al "Csa" è durato una mezz'oretta circa: sul posto è giunto l'assessore provinciale alla Pubblica Istruzione, Raffaele Parrini, che ha espresso "solidarietà alle lavoratrici ed ai lavoratori del mondo della scuola", sottolineando che "la "Riforma Moratti" ha aumentato la precarietà" e che "per la scuola è mancata, da parte del Governo centrale, una politica razionale e finalizzata a rendere più forte e funzionale la scuola stessa".