La Nazione-Insegnanti di sostegno col contagocce La protesta dei genitori

PONTREMOLI Dimezzato il monte ore
Insegnanti di sostegno col contagocce La protesta dei genitori
PONTREMOLI La scure dei tagli agli insegnanti di sostegno dimezza il servizio scolastico per molti alunni svantaggiati. Una situazione di allarme per molti genitori che, nell'imminenza del primo squillo di campanella, vivono con ansia la minaccia di un' assistenza sui banchi di scuola deficitaria rispetto allo scorso anno. Le ore di sostegno sono esattamente la metà e vedono magari compromessa la continuità didattica e ridotte le ore di aiuto.
A farsi promotore della protesta per la rarefazione delle ore di sostegno è Angelo Pagani, papà di una bambina che frequenta la terza classe della scuola primaria nel plesso di Via Martiri. "Lo scorso anno usufruiva di un'insegnante di sostegno per 24 ore settimanali spiega il genitore , quest'anno ne sono previste solo 12. Com'è possibile? Qui siamo di fronte ad una vera e propria interruzione di servizio. Il rapporto di fiducia che si crea tra la bambina e la sua insegnante è molto delicato. Cambiare maestra o subire, come sta avvenendo, una riduzione del rapporto può essere un trauma molto forte per un soggetto che ha già tanti altri problemi".
Per i ragazzi con handicap l'inserimento scolastico è fondamentale anche per socializzare e conquistare maggiore autonomia. Ora questo diritto è minacciato dalla scarsità di insegnanti di sostegno. Alle proteste dei genitori fanno eco le preoccupazioni di psicologi, medici e docenti.
Nella scuola di Via Martiri esistono altri casi simili e il dirigente scolastico sta organizzando il servizio per offrire le stesse ore dello scorso anno distaccando però altri insegnanti. Ma la buona volontà a livello locale della scuola non placa il desiderio dei genitori di avere le stesse condizioni degli scorsi anni. " E' una questione di equità e di diritto allo studio prosegue Pagani -, perché non tagliano il superfluo invece di colpire questo aspetto fondamentale dell'assistenza?". I genitori di fronte a questo grave problema non esitano a minacciare azioni clamorose di protesta per difendere un diritto fondamentale dei loro bambini.
N.B.