La NAzione/Firenze:SE TUTTA la scuola è in affanno, in acque particolarmente agitate navigano soprattutto le scuole dell’infanzia e primarie
I circoli didattici, nati dal raggruppamento di più scuole, non solo accumulano più debiti per la Tia, ma sono anche penalizzati rispetto alle secondarie sul fronte delle supplenze
SE TUTTA la scuola è in affanno, in acque particolarmente agitate navigano soprattutto le scuole dell’infanzia e primarie. I circoli didattici, nati dal raggruppamento di più scuole, non solo accumulano più debiti per la Tia, ma sono anche penalizzati rispetto alle secondarie sul fronte delle supplenze Se infatti alle medie e alle superiori prima di chiamare un supplente passano 15 giorni, ben diversa è la situazione delle scuole primarie. Che, così, affogano tra debiti di decine di migliaia di euro.
«Il problema è serio — dice Maria Livia Di Marcelli, dirigente del Circolo 4 —. E questo perché gli stanziamenti sono notevolmente inferiori alle necessità. Per avere un’idea, per le supplenze di quest’anno in base alla Finanziaria dovremmo disporre di 38mila euro, contro i 120mila necessari. Per la Tia, poi, noi abbiamo un debito di 72mila euro. E non siamo tra quelli messi peggio».
Così, le scuole si attrezzano come possono. Nessuno chiama più il supplente dal primo giorno di assenza dell’insegnante.
«Lo chiamiamo dal secondo giorno, ma solo se non ce la facciamo col personale interno», ammette Di Marcelli. «Sono sotto di 2800 euro come budget per le supplenze brevi - fa sapere la dirigente del Circolo didattico 5 Patrizia D’Incalci -. Quindi, non sono più in grado di firmare contratti brevi. Proprio l’altro giorno è rimasta scoperta una classe dell’infanzia e abbiamo sopperito facendo fare lo straordinario a una maestra». «La speranza — prosegue D’Incalci, — è che lo Stato possa presto reintegrare il budget per le supplenze brevi. Nell’attesa, ci arrangiamo con gli insegnanti che hanno messo alcune loro ore a disposizione».
All’orizzonte, comunque, si intravede qualche novità positiva. «Pare che da Roma siano in arrivo notizie confortanti sullo ‘scorporo’ delle supplenze brevi da quelle lunghe — aggiunge la dirigente —. Insomma, quelle lunghe dovrebbero essere pagate direttamente dallo Stato. Inoltre, sembra che ci sia l’impegno a trovare risorse per coprire i debiti pregressi accumulati per le supplenze».
Al Circolo 5, solo per la Tia hanno accumulato un debito di oltre 30mila euro.
«Come dirigenti abbiamo deciso, per quest’anno, di pagare solo il 20-30% per dimostrare la nostra buona volontà», conclude D’Incalci che, con altri 60 presidi, attende l’esito della lettera spedita solo pochi giorni fa al Ministro della pubblica istruzione Giuseppe Fioroni .
Elettra Gullè