La NAzione-E le Regioni bocciano la sperimentazione

LA RIFORMA Chieste più risorse e obiettivi precisi per le superiori
E le Regioni bocciano la sperimentazione
ROMA Un'assemblea il 16 febbraio. E' la risposta pratica, ma non l'unica, degli assessori alla scuola di Regioni, Province e Comuni che contestano il ministro dell'Istruzione per l'avvio della sperimentazione nelle superiori. "La Moratti ha cambiato le carte in tavola e, dopo che le famiglie e gli studenti hanno già scelto, annuncia la possibilità di avviare sperimentazioni senza stanziare risorse e senza indicarne gli esiti". Il comunicato dei coordinamenti degli assessori è duro: "Si tratta di una decisione presa in modo unilaterale, in difformità con l'impegno assunto in conferenza unificata di rinviare di un anno l'avvio della riforma del II ciclo. Si tratta di un proposito irresponsabile che crea confusione tra le famiglie e il personale della scuola, introduce condizioni di disparità tra licei, tecnici e professionali dopo che le Regioni hanno concluso la programmazione della rete scolastica sulla base dei piani provinciali e comunali". Alcuni assessori hanno annunciato che faranno ricorso ai Tar delle singole regioni o alla Corte costituzionale per bloccare il provvedimento. Secondo Leonardo Domenici, presidente dell'Associazione nazionale comuni italiani (Anci), "a due mesi dalle elezioni il Ministero guidato da Letizia Moratti (foto Ansa) ha promosso un progetto che non tiene conto degli impegni assunti con le autonomie locali per consentire alle Regioni di procedere alla riorganizzazione del sistema della formazione professionale".
s. m.