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La Libertà-Solidarietà al preside Carli

Il direttore risponde Solidarietà al preside Carli Egregio direttore, mi chiamo Eugenia Labò, mamma di Silvia...

22/06/2005
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Libertà

Il direttore risponde
Solidarietà al preside Carli

Egregio direttore,
mi chiamo Eugenia Labò, mamma di Silvia Castellini, una ragazza affetta dalla nascita da una grave sindrome malformativa. Non mi dilungo oltre e vengo ai fatti. Circa cinque anni fa incontrai in un bar cittadino una conoscente che mi chiese notizie riguardanti mia figlia. Risposi manifestando la mia preoccupazione in quanto Silvia si avviava a terminare la scuola dell'obbligo ed io ero in difficoltà nella scelta di un istituto superiore che potesse accoglierla.Questo perchè le scuole sino ad all'ora visitate da me e mio marito non erano poi così entusiaste di avere un alunna in quelle condizioni di salute.
Nel locale c'erano altri avventori ed uno in particolare aveva attirato la mia attenzione per il colore solare della cravatta che indossava.
Con molta disinvoltura e tranquillità quest'uomo si rivolse a me dicedomi: "Signora, che problemi ci sono, la mandi da noi!". Era il Preside Carli , che io non conoscevo e non avevo mai neppure visto. Da allora iniziò il nostro percorso insieme.
Silvia è felicemente inserita in una magnifica III classe Beni Culturali, attorniata da un bel gruppo insegnanti e una dolce assistente. Non amo raccontare in pubblico le mie vicende personali, ma ho ritenuto doveroso uscire dall'anonimato, perchè era la prima volta dalla nascita di Silvia che un Istituto scolastico l'accoglieva davvero senza riserve, vedendola come una risorsa e non come un costo aggiuntivo in bilancio o un impedimento. E' grazie a persone come il nostro caro Preside se la vita di mia figlia è cambiata. Non ha fatto cose strepitose o eclatanti, ha solo lavorato ogni giorno con impegno,disponibilità,competenza credendo fermamente nel suo operato e facendoci sentire noi genitori parte integrante del suo progetto. Ecco perche non dimenticherò mai il giorno di circa cinque anni fa, quando in un bar lo incontrai.
Eugenia Labò
Calendasco

Oggi gran parte della pagina dei lettori è dedicata alla crescente solidarietà verso il preside del Liceo Artistico "Cassinari", Bernardo Carli. Nessuna notizia da Bologna sul suo assurdo trasferimento. Nessuna spiegazione. Un silenzio assordante mentre Piacenza si accinge, oggi pomeriggio, a sfilare per le vie della città e testimoniare il suo affetto verso un uomo che ha dato tanto alla scuola, al "suo" Cassinari e alla società piacentina. Le lettere che qui pubblichiamo, a partire da questa della mamma di Silvia Castellini, documentano - se ce ne fosse stato bisogno - che il trasferimento del preside è sbagliato e che i dirigenti della scuola regionale farebbero bene a tornare subito sui propri passi garantendo al Cassinari, per i prossimi due anni, una guida autorevole e forte con preside ancora il professor Bernardo Carli. Ma Bologna tace. E il Ministero della Moratti anche. Non tace, però, Piacenza.
Gaetano Rizzuto


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