La Libertà/Pc: «Reintegrare gli insegnanti per disabili»
Un documento di protesta verrà inoltrato dalla prefettura al ministro. Oggi incontro all'ufficio scolastico provinciale Appello del sindaco Roberto Reggi e di tutti i sindacati della scuola
Appello del sindaco Roberto Reggi e di tutti i sindacati della scuola
Si allarga il fronte della mobilitazione contro il taglio di 22 posti di sostegno nelle scuole piacentine. Alla presa di posizione dell'assessore provinciale al sistema scolastico Fernando Tribi, si è aggiunta ieri la voce del sindaco di Piacenza, Roberto Reggi, che chiede alla direzione scolastica provinciale e regionale di ritornare sui propri passi. Nel pomeriggio di ieri, i sindacati di categoria si sono recati in prefettura per denunciare il provvedimento, divenuto esecutivo per la dirigente Loredana Morace, prima ancora della formalizzazione dei tagli. Il capo di gabinetto della Prefettura, Marilena Razza, ha assicurato che si farà portavoce presso il ministero della Pubblica istruzione delle istanze dei sindacati, rappresentati da Raffaella Morsia (Flc Cgil), Marina Molinari (Cisl Scuola), Fulvio Vassallo (Gilda), Vittorio Regi (Snals). L'appello del sindaco «In relazione alla notizia del consistente taglio di posti di sostegno, che graverà significativamente anche sulle scuole di questo Comune - scrive Roberto Reggi in un comunicato ufficiale - c'è viva preoccupazione».
Il neo assessore all'Istruzione, Giovanni Castagnetti, in questi giorni non è in città ed è dunque stato il primo cittadino a esprimere «la più viva preoccupazione per l'assunzione di una decisione che pregiudica sostanzialmente il diritto all'istruzione dei bambini e ragazzi disabili e pertanto se ne chiede il ripensamento. Inoltre non può non essere osservata con sconcerto la modalità dell'assunzione di una tale decisione, appresa dagli organi di stampa, che ignora, da un lato, il dettato normativo della L. 104/92 in tema di integrazione scolastica, da realizzare anche attraverso la programmazione coordinata dei servizi scolastici, con quelli degli enti locali e dell'Ausl, che trova la propria modalità negli impegni fissati negli accordi di programma e dall'altro, conseguentemente, che rischia di vanificare gli sforzi dei Comuni nell'obiettivo di sviluppare le potenzialità delle persone disabili. Si chiede l'urgente convocazione del Gruppo di lavoro provinciale per l'integrazione scolastica (Glip)».
Il gruppo di lavoro, come già sollecitato ieri dall'assessore provinciale Tribi, si riunirà stamattina alle 11 presso l'Ufficio scolastico provinciale.
«Non si è mai visto, come accade invece in questo caso, che i tagli di personale venissero autorizzati prima di ricevere - spiega Marina Molinari, nel corso dell'incontro con la dottoressa Razza della Prefettura - il provvedimento scritto dal ministero. La riduzione dei posti è stata comunicata dalla dirigente nel pomeriggio di lunedì, mentre la nota del ministero è arrivata in tarda serata, senza essere datatane protocollata».
«La media nazionale vede l'attribuzione di un insegnate di sostegno ogni due alunni portatori di handicap. Questa decisione - incalza Raffaella Morsia - andrà a compromettere il diritto all'integrazione di 44 studenti piacentini, ed avrà ripercussioni negative anche sui lavoratori, creando un precariato ancora più diffuso». «I posti di sostegno assegnati a Piacenza, sono stati definiti sulla base di criteri applicati dagli enti competenti - aggiunge Fulvio Vassallo -. Sono assolutamente necessari». «Svolgono un compito importante - fa notare Vittorio Regi - anche nel riuscire a garantire la gestibilità didattica della classe».
Componenti del Gruppo di lavoro provinciale per l'integrazione scolastica si sono rivolti al ministro e agli uffici scolastici provinciali e regionali per denunciare il mancato riconoscimento del sostegno didattico e del diritto all'integrazione degli alunni diversamente abili. «Tutto sta avvenendo - scrivono - per le cosiddette "vie brevi" sperando di far passare sotto silenzio un'operazione di "tagli" illegittima e intempestiva che va a colpire direttamente i soggetti più deboli della scuola. Chiediamo l'immediato reintegro dei posti già assegnati».
Paola Pinotti