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La Libertà: Colpo di spugna sui licei economici e tecnologici

La scuola cambia: cancellata la riforma Moratti, tornano gli istituti tecnici e professionali

27/01/2007
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Libertà

ROMA - La scuola cambia, ma senza l'ennesima riforma. Giuseppe Fioroni cancella la riforma Moratti e dà l'indietro tutta alle scuole superiori con un ddl approvato dal consiglio dei ministri nella notte delle liberalizzazioni. Spazzati via i licei economici e tecnologici fortemente voluti dal ministro precedente, tornano i vecchi cari istituti tecnici e professionali che «hanno rappresentato la storia e la tradizione del nostro Paese». E per riportarli al vecchio lustro e dargli nuova dignità il ministro della Pubblica istruzione stabilisce non solo che resteranno nell'ambito del sistema dell'istruzione superiore ma che saranno supportati da nuovi «Poli-tecnico-professionali» che saranno istituiti in ciascuna provincia. I poli diventeranno una specie di università del settore. «Abbiamo rafforzato la gamba dell'istruzione tecnica e professionale per consentire uno sviluppo armonico tra la scuola, la crescita dei territori locali e del Paese a livello nazionale», spiega il ministro in una conferenza in cui illustra le linee guida del suo disegno di legge. Fioroni ricorda che gli istituti professionali hanno portato l'Italia in serie A durante il boom economico degli anni sessanta. Ed è convinto che con un serio restyling l'operazione potrà oggi nuovamente riuscire. Il ministro ha grandi aspettative anche nell'estensione del regime fiscale delle Fondazioni per le donazioni alle scuole. «La scuola deve concorrere in maniera determinate allo sviluppo del paese e dare l'opportunità ai privati di aiutare la scuola pubblica italiana è un significativo passo in avanti». Prevedendo le critiche di chi teme l'ingresso di fondi privati nel settore, Fioroni ha replicato: «Facciano pace con il proprio cervello quelli che ieri dicevano no ai finanziamenti pubblici alle scuole private e oggi dicono ugualmente no ai finanziamenti privati alla scuola pubblica». A scanso di equivoci in ogni caso il ministro precisa che con il sistema delle donazioni non si rischierà che nascano scuole di serie A e di serie B. Nel bilancio del ministero verrà infatti istituito un apposito Fondo con il quale verranno assegnate le risorse necessarie alle scuole che non siano state beneficiate in maniera significativa da donazioni. E ha aggiunto che non ci sarà nessun rapporto tra chi dona e chi governa all'interno della scuola. Il governo ha inoltre delegato il ministro per la riforma degli organi collegiali. Molte le reazioni alla "non riforma" Fioroni. La Flc Cgil individua alcune criticità e chiede un «ampio confronto sul contenuto dei provvedimenti». La Uil è convinta che non cambierà nulla e con il segretario nazionale Massimo Di Memma avverte che le riforme devono essere «graduali e condivise». Positivo invece il giudizio di Gilda sulla decisione di lasciare in capo allo Stato gli istituti tecnico-professionali. Tra i partiti Ds e Margherita giudicano la riforma un «buon pacchetto di norme». Molto critica Forza Italia: «si tratta solo di provvedimenti palliativi e insufficienti che colpiscono alcune categorie e non daranno alcun vantaggio ai cittadini».
Maria Berlinguer


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