La lady di ferro si è ammorbidita: e i falchi mugugnano
da Il Nuovo La lady di ferro si è ammorbidita: e i falchi mugugnano Strascichi polemici dopo le contrattazioni coi sindacati sulla Finanziaria 2002. "Il ministro ha mollato troppo - mormorano i d...
da Il Nuovo
La lady di ferro si è ammorbidita: e i falchi mugugnano
Strascichi polemici dopo le contrattazioni coi sindacati sulla Finanziaria 2002. "Il ministro ha mollato troppo - mormorano i dirigenti del partito dei falchi - non resta che sperare in Tremonti".
di Alberico Giostra
ROMA - Strascichi polemici al Ministero dell'Istruzione. All'indomani della chiusura delle contrattazioni sulla Finanziaria 2002, quello che poteva sembrare un trionfo della Moratti, uno sciopero generale evitato e l'isolamento della Cgil, viene invece criticato come un primo e grave cedimento alla logica del consociativismo. Insomma la lady di ferro si sarebbe trasformata - stando ai suoi critici - in una mansueta signora accomodante coi sindacati esattamente come i suoi predecessori, tutto meno che quella reincarnazione italica di Margaret Thatcher che faceva sognare i conservatori nostrani.
Per la verità non tutti la pensano così, esiste anche la corrente di pensiero di chi ritiene che la Moratti abbia fatto benissimo a cedere quello che ha ceduto evitando il peggio, ma una cosa è ormai chiara: anche nello staff della ex lady di ferro esiste una divisione tra i falchi e le colombe. E i falchi aspettano con malcelata speranza la giornata di lunedì quando la Moratti andrà a rapporto dal Ministro del Tesoro Tremonti, il quale difficilmente potrà approvare la lunga lista di dietrofront di donna Letizia.
Rinunciando alla obbligatorietà dell'orario a 24 ore, abbassando da 30 a 15 i giorni senza la nomina del supplente, ritornando a far contare il numero degli iscritti anziché le classi, la Moratti di fatto elimina tutte le potenziali voci del risparmio, calcolato appena un mese fa intorno ai 2000 miliardi annui. Per cui appare evidentemente contraddittoria l'idea di reinvestire dei risparmi che non ci saranno. Insomma i falchi di Viale Trastevere confidano nella scure di Tremonti per tagliare le unghie ai potentissimi sindacati.
Un dirigente della fazione dei falchi sbotta: "La Moratti non doveva cedere, è stata sicuramente consigliata male, una donna con il suo temperamento non doveva partire con questa serie di concessioni ai sindacati. Evidentemente chi l'ha spinta a cedere è uno dei rappresentanti del partito della continuità, il partito di chi vede nei sindacati i principali interlocutori dei ministri, i quali hanno sempre fatto gestire il personale della scuola ai sindacati. Oggi - prosegue il dirigente - veniamo a trovarci nella assurda situazione del 1988, quando il Ministro del Bilancio Pomicino alzò lo stipendio degli insegnanti di 450.000 lire di contro alle richieste dei sindacati fermi a 270.000 lire, con la conseguenza che non fu più assunto nessuno fino al 2000. Accadrà così anche stavolta, se la Finanziaria passa così come è stata modificata giovedì, per quattro anni non sarà assunto nessuno. E salteranno anche spese accessorie come i 60.000 computer portatili per gli insegnanti".
Il Ministero sembrerebbe dunque spaccato in due. Le forze degli oltranzisti equivarrebbero a quelle dei mediatori, il partito di quelli che speravano in una soluzione di discontinuità, in una rottura della tradizione della cogestione, pesano quanto i continuisti, i realisti, quelli che pensano che senza i sindacati non si può governare un milione e novantanovemila dipendenti, la forza lavoro pubblica più imponente del mondo dopo l'esercito americano.
"Se si continua così - prosegue uno dei falchi- nel giro di due anni emergerà chiaramente che nella scuola italiana nulla è cambiato, che anche con un governo di centro-destra non sarà possibile investire nella scuola per mancanza di risorse, visto che su 67.000 miliardi di entrate, 64.000 se ne vanno in stipendi. In Italia spendiamo diecimila lire a testa all'anno per la formazione dei docenti, siamo il fanalino di coda dell'Europa e fra quattro anni se le graduatorie resteranno così come sono, non troveremo più insegnanti di matematica. Continuando a pagare questi stipendi da fame i laureati in materie scientifiche continueranno a preferire le aziende private e noi continueremo ad avere la solita sovrabbondanza di insegnanti di lettere e la scuola italiana continuerà ad essere quella della riforma gentiliana."
Delusione Moratti dunque? Quello che doveva essere un tragico tango con i sindacati, per i falchi morattiani si è trasformato in un mesto walzer degli addii: addio nuovi criteri per la formazione degli organici, addio 24 ore per tutti, addio contenimenti degli organici, addio lotta gli sprechi e alle inefficienze, addio salario europeo, "insomma un cedimento su tutti i fronti che non ci voleva. Si poteva concedere al massimo la retribuzione per i docenti che fanno gli esami di maturità, si poteva evitare l'obbligatorietà della copertura degli spezzoni, si poteva scendere a 25 anziché 30 giorni senza supplenti, ma poi basta...la Moratti ha avuto paura, una maledetta paura dello sciopero generale e i suoi consiglieri, tutti di famiglia democristiana, dirigenti che spesso durante le trattative siedono a fianco dei sindacati anziché col ministro, hanno avuto la meglio. Ma la verità è che adesso la gestione del personale è fuori controllo, siamo di fatto un Ministero in amministrazione controllata e il commissario straordinario è il Ministro del Tesoro, il quale avrà buon gioco a dire alla Moratti di non aver saputo fare i tagli che aveva annunciato".
Amareggiati, disorientati, i falchi di Viale Trastevere volteggiano isolati negli immensi corridoi ministeriali in cerca del perduto spirito di donna Letizia. E il loro sguardo malinconico va a posarsi in basso, verso quelle paludi sindacali dove invece di una refrigerante bonifica vedono ancora sguazzare qualcosa di molto simile ai fantasmi della Prima Repubblica