La Gazzetta di Mantova: Scuola, bruciati sessanta posti da bidello
La Cgil: il via ai tagli a settembre. I presidi: effetti gravi su pulizie e sorveglianza
di Nicola Corradini
La stima del sindacato: ci saranno anche trenta assistenti amministrativi e tecnici in meno
I tagli di personale nelle scuole predisposti dal governo cominciano ad assumere dei tratti precisi. Secondo le stime della Flc Cgil dal primo settembre ci saranno 64 bidelli in meno nelle scuole mantovane. Secondo Ugo Zavanella, vice presidente dell’Aisam, l’associazione delle scuole mantovane, gli effetti negativi sui servizi agli alunni saranno pesanti. «Avremo ricadute sulla pulizia, ma anche su altri compiti importanti dei collaboratori, a partire dalla sorveglianza dei ragazzini», dice il dirigente
Ma vediamo i numeri della proiezione elaborata dalla Cgil, considerati attendibili dagli operatori del settore. All’origine di tutto ci sono i provvedimenti dei ministri Tremonti e Gelmini (e la Finanziaria) che prevedono la riduzione di 135mila posti di lavoro nella scuola (tra insegnanti e personale non docente) nell’arco dei prossimi tre anni. Una contrazione fatta a scaglioni, il primo dei quali scatterà dal primo settembre.
Nelle scuole lombarde è prevista, per quanto riguarda il personale Ata, una sforbiciata di 2.082 posti. Un taglio ottenuto in parte bloccando il turnover dei pensionamenti (l’unico meccanismo per ringiovanire il personale scolastico) e in parte contraendo il ricorso ai precari. «Abbiamo applicato il taglio del 6,2 % previsto dal piano Gelmini-Tremonti sugli organici della scuola mantovana - spiega la Cgil - il quadro che emerge è molto grave». Non solo ci saranno 64 bidelli in meno, ma verrano sfoltiti anche gli assistenti amministrativi (22 in meno) e tecnici (meno 7).«Tagli superiori al numero di pensionamenti - prosegue la Cgil - che saranno 34 per i bidelli, 13 per gli assistenti amministrativi e nessuno per i tecnici». Il primo e più intuitivo effetto sulla qualità del servizio è quello della pulizia degli ambienti. Le conseguenze potrebbero essere drammatiche in quegli istituti dove vi è una presenza significativa di collaboratori scolastici con invalidità: la media provinciale è di uno su cinque, ma in alcune scuole si sfiora anche il 50%.
«I collaboratori effettuano anche la sorveglianza all’ingresso e all’uscita dei ragazzini e durante la ricreazione - dice Zavanella - i problemi si faranno sentire soprattutto nelle materne e nelle elementari, dove oltretutto gli orari comprendono il pomeriggio. Ad esempio, le classi che hanno dei rientri o il tempo pieno rischiano di dover subire dei disagi. Le piccole scuole di frazione saranno le prime, temo, a sperimentare questi problemi