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La Gazzetta del Sud: Scuola: scardinata la riforma Moratti, si torna all'autonomia

Con l'accordo sindacati-Aran sul contratto nazionale di lavoro cancellati tutor e anticipi. Disappunto del centrodestra

18/07/2006
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Gazzetta del Sud

ROMA — Tutor e anticipi non ci saranno. Gli istituti introdotti dalla Riforma Moratti per la scuola primaria sono stati cancellati con soddisfazione dei sindacati e con grande disappunto del centrodestra che parla di «atto illegittimo» e minaccia il ricorso all'autorità giudiziaria. Ieri i sindacati della scuola e l'Aran hanno raggiunto un accordo in tema di rispetto del contratto nazionale di lavoro che in sostanza scardina i principi basilari della Riforma. Con la sequenza contrattuale, in particolare, si elimina la rigidità della figura del tutor e, soprattutto, la obbligatorietà delle 18 ore di insegnamento nella stessa classe della scuola primaria, in modo che, mantenendo team e organico funzionale, ciascuna scuola possa definire, secondo quanto già previsto dal contratto degli insegnanti, utilizzando le opportunità dell'autonomia scolastica le migliori modalità organizzative e didattiche.
Bloccati anche gli anticipi nella scuola dell'infanzia: non è stata infatti possibile la regolamentazione delle nuove figure professionali previste dalla legge per l'anticipo nella scuola dell'infanzia, poiché queste non sono mai state definite, così come gli organici e gli accordi interistituzionali connessi alla loro introduzione. Infine, confermata la mobilità del personale scolastico a livello annuale, secondo quanto previsto dal contratto, mentre viene disapplicata la possibilità di ricorrere, per attività di insegnamento nelle ore curricolari, a contratti di prestazione d'opera: non è stata predisposta dal ministero la necessaria regolamentazione.
«L'accordo raggiunto - ha spiegato il ministro della pubblica istruzione Fioroni - non ha il significato di una abrogazione di norme primarie, che sarebbe comunque consentita dal decreto legislativo 165/2001 in materia di organizzazione del lavoro. Si tratta invece di una doverosa presa d'atto della mancanza delle condizioni essenziali per poter procedere all'attuazione degli istituti che oggi sono stati disapplicati. D'altra parte la mancata applicazione di questi istituti è strettamente connessa all'obbligatorietà della negoziazione prevista dal contratto in fatto di organizzazione del lavoro. E non possiamo ignorare che le disposizioni erano state adottate senza alcun preventivo confronto con le parti sociali». «Pertanto - ha concluso il responsabile di viale Trastevere - abbiamo ripristinato le regole per consentire alla scuola certezze e stabilità e per ricondurre l'organizzazione dell'attività educativa e didattica all'autonomia e alla responsabilità delle istituzioni scolastiche. È comunque mio impegno ripartire da questa situazione di riapertura del confronto, anche con le parti sociali, per un sereno esame di tutti gli aspetti più rilevanti del sistema scolastico al fine di pervenire a soluzioni largamente condivise».
Soddisfatti Cgil, Uil, Cisl e Snals-Confsal, molto critico il senatore Gaetano Quagliarello di Forza Italia: si tratta - ha accusato - di un'operazione «realizzata in spregio al Parlamento» e di un «atto palesemente illegittimo che nei prossimi giorni riceverà l'adeguata risposta del centrodestra sia in sede parlamentare che giudiziaria». (s.m.)


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