La Gazzetta del Sud: Diseguaglianze anche nel "tempo scuola"

Palermo
Occupati dalle 14 di ieri i locali al piano terra dell'ufficio scolastico provinciale di via Praga. Nel corso del sit-in organizzato dal coordinamento precari della Flc Cgil di Palermo, per protestare contro la pesante situazione della scuola in Sicilia, è stato deciso dai sindacati di intensificare da subito la mobilitazione con l'occupazione dei locali. Una cinquantina le persone che sono entrate nei locali con l'intento di non lasciare gli uffici in segno di protesta, tra le quali in mattinata anche il segretario della Cgil di Palermo Maurizio Calà. «Ormai è tempo che sulla questione siciliana si apra un tavolo nazionale col ministro Gelmini. La virulenza dei tagli e dei provvedimenti che hanno colpito la scuola non hanno gli stessi effetti in tutte le regioni. Pensiamo che la specificità siciliana, con una scuola che sta subendo tagli insopportabili - solo a Palermo si tratta di altri 1700 precari fatti fuori dopo i 2.200 del 2009-2010- non abbia pari nel Paese e penalizzi in maniera drammatica la qualità della scuola nella nostra regione», dichiarano i due segretari Flc di Cgil Palermo e Cgil Sicilia Calogero Guzzetta e Giusto Scozzaro. Tra gli innumerevoli segni del malessere, la Flc enumera il "tempo scuola" dei bambini alle elementari, di sole 27 ore in Sicilia, contro le 40 ore a disposizione dei coetanei italiani. «Anche noi abbiamo chiesto di aumentare il tempo a disposizione degli alunni, di arrivare almeno alle 30 ore. Questo significa costruire una diseguaglianza sociale e culturale dal punto di vista delle opportunità che offriamo alle future generazioni – aggiungono Guzzetta e Scozzaro – Un altro esempio che giudichiamo non accettabile riguarda i corsi serali per persone adulte, che hanno deciso di diplomarsi parallelamente al tempo dedicato al lavoro. Accade che a Licata al quarto anno il corso serale è stato quest'anno interrotto per mancanza di organico e ci sono 22 adulti che non si possono più diplomare, dopo aver investito tempo e denaro, perchè la loro classe è stata chiusa. La vertenza Sicilia ha anche queste caratterizzazioni, per questo riteniamo sia diversa». A occupare i locali oltre alla Flc Cgil anche il «coordinamento scuola di Palermo» e il «comitato 16 agosto» nato con lo sciopero della fame dei precari siciliani.
Il futuro del Paese «non è nel programma del Governo» afferma il senatore del Pd Ignazio Marino esprimendo solidarietà agli insegnanti. «Se il buongiorno si vede dal mattino, ecco cosa aspetta la scuola italiana, con la prima campanella dell'anno in programma tra una manciata di giorni: ancora una volta banchi pieni di bambini e ragazzi, ma vuoti di professori, con pochi fondi e tanto caos. Nei giorni in cui il ministro Gelmini insiste nel disperato tentativo di convincerci che 8 miliardi di tagli rendono la scuola migliore, la mia solidarietà – dice Marino - va ai precari palermitani in sciopero della fame e a tutti i lavoratori precari del settore che, con queste forme estreme di protesta stanno difendendo, insieme alla propria dignità professionale, la scuola pubblica del nostro paese».
«Oggi è Palermo, Pisa e Trapani – afferma Marino che oggi si recherà presso il presidio dei precari in piazza Montecitorio per portare la propria adesione alla protesta - domani saranno Milano, Firenze e Modena: ci sono 27 mila persone senza lavoro e altrettante famiglie che convivono con lo spettro della povertà, ma insieme a loro meritano rispetto anche milioni di bambini e ragazzi italiani, sulla cui formazione questo esecutivo continua a non investire. Evidentemente - conclude – il futuro del paese non era compreso nel programma di governo»