La Cgil all´attacco della Lombardia "Perché là 400 insegnanti in più?"

ILARIA VENTURI

LA Cgil insorge contro l´assegnazione di 400 insegnanti in più alla Lombardia, decisa per decreto a fine aprile. «E l´Emilia Romagna? Non ci piacciono le scorciatoie elettorali e clientelari», tuona la segretaria regionale della Flc Raffaella Morsia. Intanto circa 400 genitori bolognesi hanno firmato il ricorso al Tar contro i tagli all´organico scolastico. Lo schiaffo dei posti concessi solo alla regione governata dal centrodestra poco prima del voto non va giù al sindacato: «Non chiediamo la luna, ma almeno di non essere penalizzati rispetto ai parametri nazionali: abbiamo la più alta crescita di studenti e siamo i più tagliati». Per la Cgil servono mille docenti in Emilia Romagna. Di qui l´appello al governatore Errani: «Assuma un´iniziativa politica forte». La scorsa settimana l´assessore regionale Patrizio Bianchi ha chiesto a Roma 250 posti in più. «E abbiamo avuto garanzie da parte del ministro Gelmini - dice -. E´ una richiesta presentata non a fini elettorali, ma perché sono posti che ci spettano, necessari alla nostra scuola». Il 19 maggio i sindacati incontreranno il vicario dell´Ufficio scolastico regionale Stefano Versari. «Deve garantire posti in più», dice Morsia ricordando l´adesione del 40% di docenti e bidelli allo sciopero generale del 6 maggio: «Un segnale forte». Intanto ieri l´Assemblea delle scuole ha confermato lo sciopero della fame a staffetta dal 19 contro i tagli alla scuola. Infine, genitori e insegnanti avvertono: «Faremo di tutto per avere classi a norma, anche esposti alla Procura».