La Cgil: "Abrogare tutte le Moratti"
La Cgil: "Abrogare tutte le Moratti" Epifani e Panini presentano il "programma per la conoscenza". Inaccettabili i provvedimenti del governo su scuola, università e ricerca Per avere un'...
La Cgil: "Abrogare tutte le Moratti"
Epifani e Panini presentano il "programma per la conoscenza". Inaccettabili i provvedimenti del governo su scuola, università e ricerca
Per avere un'idea di come sia radicata, tra la base Cgil, l'idea di abrogare tutte le controriforme Moratti bisognava essere ieri pomeriggio alla Sapienza di Roma quando l'Aula magna piacentiniana è quasi "venuta giù" per gli applausi ad Enrico Panini, segretario della Flc-Cgil (Federazione lavoratori della conoscenza) che, nell'incipit della sua relazione, aveva chiarito immediatamante: "Sono inaccettabili le politiche di questo governo che riscrivono la storia di scuola, università e ricerca, su quei provvedimenti del governo e di Moratti non sono possibili mediazioni, vanno abrogati". Non rituale, lunghissima, a pochi secondi dall'inizio del meeting, l'ovazione delle centinaia di quadri presenti ha detto più di mille parole da che parte batte il cuore del maggior sindacato di categoria. Non si poteva essere più espliciti, tanto più a ridosso delle elezioni delle Rsu nell'università e a meno di un mese da uno sciopero generale della scuola che si preannuncia da Guinness dei primati. Se poi il 15 novembre incroceranno le braccia anche i lavoratori degli atenei o se questi decideranno che faccia più male moltiplicare le occasioni di sciopero generale con manifestazione a Roma, si saprà venerdì prossimo quando si riuniranno i vertici confederali dell'università.
A chiarire che la partita conoscenza e formazione sia ormai a carico dell'intera Cgil, e non solo del Flc (la nuova casa comune di Corso Italia per scuola, università e ricerca) è stato il segretario generale Guglielmo Epifani che ha concluso la manifestazione dedicata al programma Cgil "per la conoscenza" con un richiamo alla "discontinuità" rispetto a "scelte sbagliate" rivolto sia all'esterno della confederazione, sia a quelle voci interne possibiliste rispetto all'idea di "convivere" con le controriforme. Al contrario, la Cgil ieri ha messo nero su bianco valori e proposte programmatiche: il rifiuto della guerra (anche qui un altro lungo scroscio di applausi), il diritto alla formazione permanente, la dimensione pubblica e laica, il rifiuto della mercificazione, la valorizzazione della professionalità e l'autonomia della ricerca. Continui i riferimenti di Panini e Epifani al ruolo dei movimenti, un'attenzione confermata dalla partecipazione degli studenti di Uds e Udu e dai genitori del Cgd all'appuntamento della Sapienza. In platea, tra gli altri, il leader Fiom Rinaldini e la responsabile nazionale scuola del Prc, Loredana Fraleone.
E' grazie al "popolo della scuola pubblica" e alle università ovunque in fermento (solo per fare un esempio, oggi a Roma gli studenti di Scienze si trasformeranno in lavavetri per raccogliere fondi per la ricerca) che è stato possibile rimettere all'ordine del giorno il grande dibattito su un programma della conoscenza lanciato ieri dal sindacato. "Un movimento che chiede un'inversione di tendenza", dirà più tardi Titti De Simone, deputata del Prc in commissione Scuola annunciando sostegno alle iniziative per la cancellazione delle "leggi Moratti".
Tornando al programma, Panini, tra l'altro, ha chiesto che le risorse investite passino dal 5% al 6%; che il patto di stabilità sia "flessibilizzato" escludendo dal calcolo del deficit gli interventi per i comparti della conoscenza; ha proposto un piano nazionale per il diritto allo studio e l'innalzamento dell'obbligo scolastico a 18 anni; l'assunzione di 20mila nuovi ricercatori e, infine, ha denunciato la precarizzazione di pezzi enormi delle categorie (il 20% nella scuola, il 50% negli atenei).
Altrimenti è la "serie B", il declino. Spiegherà Epifani che oggi la "competitività si misura con la quota di Pil destinata alla conoscenza" e che conoscenza e formazione sono "i nuovi termini dell'uguaglianza". Il contesto è dato dall'"incertezza" data dalla precarietà, dal ritardo nel rinnovo dei contratti mentre si avvicina l'ennesima "finanziaria iniqua, senza rigore e senza sviluppo", aggiunge Epifani ricordando che anche i privati evitano accuratamente di investire in ricerca. "E' stata una giornata particolare - commenta al termine Fraleone - perché la Cgil ha assunto la centralità della conoscenza sgomberando il campo da equivoci sull'abrogazione delle riforme con importanti proposte".
Checchino Antonini