La campanella suona sempre due volte
di Pippo Frisone
Il 15 settembre i calendari regionali hanno completato il via alle lezioni in tutta Italia.Si parte come tutti gli anni a orario ridotto. Nei comprensivi l'orario è solo antimeridiano, senza la mensa, senza tempo pieno né prolungato.
Negli istituti superiori idem. Tra accoglienza alle classi prime e vuoti organici, l'uscita degli studenti in questa prima settimana, variava tra le 12,00 e 12,30.
Mai come quest'anno la prima campanella, quella della prima settimana, dell'orario provvisorio delle lezioni, è suonata con una “falsa partenza”. Tutti i nodi della Buona Scuola sono venuti al pettine.
Dalle lungaggini sulle assunzioni in ruolo ancora in corso con la complessa procedura della chiamata diretta ai concorsi in via di espletamento, all'impazzimento dell'algoritmo nelle procedure sulla mobilità. Lo svuotamento degli organici al nord in trasferimento verso il Sud sta comportando un ricorso massiccio alle supplenze.
Le operazioni di utilizzazione e assegnazione provvisoria ancora in via di definizione , l'aumento
seriale del contenzioso dei diplomati magistrali che vogliono entrare nelle GAE e quello sulla mobilità, fanno dire che purtroppo la prima campanella è suonata a vuoto.
I Dirigenti scolastici stanno cercando di coprire tutti i posti vacanti coi supplenti,in attesa degli aventi diritto di ruolo ancora da sistemare con utilizzi, assegnazioni provvisorie e incarichi dalla chiamata diretta. Quindi, carosello di docenti fin quando non termineranno le operazioni in corso, comprese le supplenze annuali che porranno fine all'avvicendamento del personale sulle cattedre.
Di questo passo, un avvio regolare dell'anno scolastico, non potrà esserci prima del mese di ottobre.
Solo allora la seconda campanella, quella dell'orario e del tempo scuola definitivi, di tutti i docenti in cattedra per tutto l'anno, potrà suonare. E fin qui i cosiddetti nodi esterni della Buona Scuola.
Quanto a quelli interni che vanno dal rinnovo del contratto nazionale al bonus sulla formazione, dai super poteri al dirigente scolastico col bonus al merito o alla chiamata diretta, è nuova benzina buttata sul fuoco che cova sotto le ceneri d'una scuola stremata e sfiduciata.
La nostra impressione è che ci troviamo di fronte a scuole con sempre meno risorse, a dirigenti scolastici lasciati sempre più soli a gestire le novità più spinose e controverse della Buona Scuola.
Basterà il contratto nazionale da solo, fermo al 2007, a drizzare le storture della L.107 e gettare le basi per una nuova ripartenza ? La risposta non può che essere negativa. Considerato che il Parlamento non vuol più porre rimedio al fallimento della L.107, non rimane che, una volta convalidate le firme, puntare tutto sul referendum che dovrebbe presumibilmente tenersi a luglio 2017. Nel frattempo, è sotto gli occhi di tutti il disastroso avvio di questo anno scolastico che basterebbe da solo a bocciare la Buona Scuola voluta da Renzi.
Una Buona Scuola che la campanella non basterà a salvare quand'anche tornasse a suonare nuovamente in ottobre.!