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La bufala elettorale delle 67mila nuove assunzioni
il ministero dell'Economia ha autorizzato solo 10 mila assunzioni per i docenti e 6500 per il personale tecnico e amministrativo, cioè quello che avviene ogni anno
12/05/2011
il manifesto
Roberto Ciccarelli
Il decreto di aggiornamento delle graduatorie dei docenti precari nella scuola dovrà attendere i risultati delle elezioni amministrative. Stando ad alcune indiscrezioni trapelate dall'incontro che il coordinamento precari scuola di Roma e quello delle scuole elementari hanno avuto l'altro ieri con il direttore generale del Ministero dell'Istruzione (Miur) Luciano Chiappetta e il responsabile della Rete scolastica Gildo De Angelis, il provvedimento dovrà inoltre attendere l'approvazione parlamentare del decreto voluto dalla Lega che stabilirà la cadenza triennale delle graduatorie e l'obbligo di permanenza per 5 anni nella stessa provincia.
Sembra inoltre che durante l'incontro sia stato chiarito, una volta di più, l'imbroglio delle 67 mila assunzioni in un anno, tra docenti e personale Ata, promesse dal ministro dell'istruzione Mariastella Gelmini. Dopo giorni di grande confusione, pilotata ad arte tra conferme e smentite, anche nell'incontro di viale Trastevere è emerso che il ministero dell'Economia ha autorizzato solo 10 mila assunzioni per i docenti e 6500 per il personale tecnico e amministrativo, cioè quello che avviene ogni anno. Ricevuta questa conferma, i docenti precari non hanno nascosto l'allarme: la cifra non copre nemmeno un terzo dei pensionamenti annuali e non rimedia nemmeno alla terza tranche dei tagli predisposti dalla legge 133 del 2008 che prevede per il prossimo anno 19.700 docenti e 14.500 Ata in meno e determinerà un ulteriore calo dell'offerta scolastica.
In una nota, modificata ben tre volte negli ultimi giorni, lo stesso Miur aveva confermato che i posti vacanti nell'anno scolastico in corso sono 67 mila, di cui 30 mila insegnanti. Poi la previsione è sfumata fino al punto da nascondere il fabbisogno annuale di personale. Diecimila, trentamila oppure 60 mila?
A questo punto anche la Flc-Cgil ha fatto i calcoli regione per regione. Nei prossimi tre anni scolastici, durante i quali dovrebbe essere attivato il piano di assunzioni annunciato dal ministro Gelmini, le cattedre vacanti saranno 82 mila - ad esempio in Piemonte saranno 2143, in Toscana 2464 e in Puglia 1242 -, mentre saranno disponibili 49 mila posti per il personale Ata (3696 solo in Campania). Per colmare questi vuoti nel prossimo triennio il sindacato chiede l'assunzione di 130 mila persone. Ma non sarà così perché, come ricorda ancora il coordinamento dei precari della scuola, l'articolo 9 del decreto legge sullo sviluppo approvato il 5 maggio dal consiglio dei ministri neutralizza la direttiva europea che riconosce ai precari il diritto all'assunzione a tempo indeterminato dopo tre anni di contratti nella scuola. Nello stesso provvedimento, sul quale è stata preventivamente alzata una cortina fumogena, sono state preannunciate «minori spese» nella scuola, come nell'intero settore dell'istruzione e della ricerca.
La consueta guerra sulle cifre continuerà fino a quando Tremonti annuncerà le voci sulle quali intende risparmiare tra il 2012 e il 2014, e sicuramente anche dopo. Nel frattempo l'Unione degli Studenti protesta contro le sanzioni disciplinari che hanno colpito i 40 studenti dell'istituto d'arte di Roma che l'altro ieri hanno lasciato in bianco il test Invalsi. Sono già altre decine i casi segnalati all'indirizzo mail: info@unionedeglistudenti.it e sul sito: www.unionedeglistudenti.net.
Sembra inoltre che durante l'incontro sia stato chiarito, una volta di più, l'imbroglio delle 67 mila assunzioni in un anno, tra docenti e personale Ata, promesse dal ministro dell'istruzione Mariastella Gelmini. Dopo giorni di grande confusione, pilotata ad arte tra conferme e smentite, anche nell'incontro di viale Trastevere è emerso che il ministero dell'Economia ha autorizzato solo 10 mila assunzioni per i docenti e 6500 per il personale tecnico e amministrativo, cioè quello che avviene ogni anno. Ricevuta questa conferma, i docenti precari non hanno nascosto l'allarme: la cifra non copre nemmeno un terzo dei pensionamenti annuali e non rimedia nemmeno alla terza tranche dei tagli predisposti dalla legge 133 del 2008 che prevede per il prossimo anno 19.700 docenti e 14.500 Ata in meno e determinerà un ulteriore calo dell'offerta scolastica.
In una nota, modificata ben tre volte negli ultimi giorni, lo stesso Miur aveva confermato che i posti vacanti nell'anno scolastico in corso sono 67 mila, di cui 30 mila insegnanti. Poi la previsione è sfumata fino al punto da nascondere il fabbisogno annuale di personale. Diecimila, trentamila oppure 60 mila?
A questo punto anche la Flc-Cgil ha fatto i calcoli regione per regione. Nei prossimi tre anni scolastici, durante i quali dovrebbe essere attivato il piano di assunzioni annunciato dal ministro Gelmini, le cattedre vacanti saranno 82 mila - ad esempio in Piemonte saranno 2143, in Toscana 2464 e in Puglia 1242 -, mentre saranno disponibili 49 mila posti per il personale Ata (3696 solo in Campania). Per colmare questi vuoti nel prossimo triennio il sindacato chiede l'assunzione di 130 mila persone. Ma non sarà così perché, come ricorda ancora il coordinamento dei precari della scuola, l'articolo 9 del decreto legge sullo sviluppo approvato il 5 maggio dal consiglio dei ministri neutralizza la direttiva europea che riconosce ai precari il diritto all'assunzione a tempo indeterminato dopo tre anni di contratti nella scuola. Nello stesso provvedimento, sul quale è stata preventivamente alzata una cortina fumogena, sono state preannunciate «minori spese» nella scuola, come nell'intero settore dell'istruzione e della ricerca.
La consueta guerra sulle cifre continuerà fino a quando Tremonti annuncerà le voci sulle quali intende risparmiare tra il 2012 e il 2014, e sicuramente anche dopo. Nel frattempo l'Unione degli Studenti protesta contro le sanzioni disciplinari che hanno colpito i 40 studenti dell'istituto d'arte di Roma che l'altro ieri hanno lasciato in bianco il test Invalsi. Sono già altre decine i casi segnalati all'indirizzo mail: info@unionedeglistudenti.it e sul sito: www.unionedeglistudenti.net.