La beffa dei prof “potenziati” e “sbagliati”
Sembra che sul potenziamento si siano innescati meccanismi contorti
PAsquale Almirante
Sembra che sul potenziamento si siano innescati meccanismi contorti, come scrive il Secolo XIX, parlando con un preside: «Per il potenziamento ci è stato assegnato un insegnante di italiano e latino, di cui non avevamo assolutamente bisogno e che fra l’altro non è mai pervenuto. Abbiamo chiesto di poter chiamare al suo posto un supplente in materie tecnico-pratiche, matematica o elettronica. Ci hanno risposto che è impossibile. Possiamo sostituirlo solo con un altro insegnante di italiano e latino».
Il potenziamento è nato per rispondere alle esigenze della scuola, ma alla fine si è risolto in un mero svuotamento delle graduatorie, una stabilizzazione dei precari. Le scuole hanno ricevuto gli insegnanti che erano a disposizione, e in molti casi si sono dovute accontentare: «Noi avevamo chiesto delle cattedre coerenti con una delle linee guida del nostro piano di miglioramento, vale a dire con il potenziamento matematico-scientifico», racconta un altro preside e cosa ha ricevuto?
Alle medie un insegnante di musica e due di educazione fisica, al liceo scientifico uno di scienze e uno di stenodattilografia». Cosa se ne farà il liceo scientifico di uno stenodattilografo? «Dovremo adeguarci e ri-progettare parte delle attività. Se la logica era esaurire le graduatorie e dare un posto ai precari, bene, lo capisco. Ma allora potevano risparmiarci tutta la fatica che abbiano fatto per preparare i rapporti di auto-valutazione e i piani di miglioramento».