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L'Articolo-Tagli agli organici, la protesta è "mobile"

Tagli agli organici, la protesta è "mobile" Viaggia in camper la protesta contro i tagli agli organici della scuola. Da ieri mattina - e a tempo indeterminato - la struttura mobile allestita dal...

10/05/2005
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L'Articolo

Tagli agli organici, la protesta è "mobile"

Viaggia in camper la protesta contro i tagli agli organici della scuola. Da
ieri mattina - e a tempo indeterminato - la struttura mobile allestita dalla
Flc-Cgil Campania stazionerà nei pressi della sede dell'Ufficio scolastico
regionale, in via Ponte della Maddalena. L'obiettivo: sensibilizzare
cittadini e istituzioni sulla "drammaticità e il collasso verso cui si sta
avviando l'istruzione pubblica". Le tabelle sugli organici di diritto
stilate dal Miur non lasciano prevedere nulla di buono per il prossimo anno
scolastico. Soprattutto a Napoli, dove molti istituti rischiano di vedere
paralizzata la propria attività didattica a causa dell'esiguo numero di
docenti e di personale amministrativo a disposizione. In tutta la regione,
tra scuola dell'infanzia, primaria, secondaria di primo e secondo grado, il
cancellino della Moratti ha eleminato dalla lavagna ben 140 cattedre. Mentre
876 saranno i posti in meno per i collaboratori scolastici (465) e gli Ata
(411). Una situazione difficile, che potrebbe però essere arginata in
qualche modo attraverso gli organici di fatto (pensati a livello locale
tenendo presente le reali esigenze delle scuole e il contesto territoriale
in cui sono inserite). Ma, fino ad oggi, il confronto con il direttore dell'Usr,
Alberto Bottino, non ha dato alcun esito. Tant'è che dopo l'ultimo incontro
(venerdì scorso) i sindacati hanno giudicato "assolutamente insufficienti"
le proposte avanzate dall'amministrazione scolastica regionale. "La ricetta
usata per l'istruzione in Campania - fanno notare Flc-Cgil, Cisl e Uil
Scuola - ha un filo conduttore che lega tutti gli interventi e le decisioni
degli ultimi anni: meno risorse di personale e finanziarie per tutti e per i
più bisognosi". In particolare, viene contestata la scelta di classi formate
"in violazione delle stesse norme ministeriali con elevato numero di alunni
e, in molte realtà, in spregio alle stesse norme di sicurezza". La legge
prevede, infatti, che in ogni singola aula ci siano al massimo 25 alunni (27
se ci sono resti). In presenza di disabili il numero scende a 20. In molti
casi, invece - denunciano i sindacati di categoria - si arriverebbe a classi
formate da 30 ragazzi.
Ritornando al presidio della Flc-Cigl in via Ponte della Maddalena, ieri
mattina erano presenti sia il segretario regionale, Franco Buccino, che i
cinque coordinatori provinciali (Felice Sommese, Giuseppe Carbonara, Camilla
Bernabei, Carlo De Vincentis, Giuseppe Vassallo). "Non ci rassegniamo all'idea
- spiegano - che si impoveriscano sempre più le nostre scuole, che si
riduca l'offerta formativa, che si tagli il personale docente e quello
amministrativo, tecnico e ausiliario. Negli ultimi quattro anni abbiamo
perso almeno diecimila posti: hanno pagato e pagano pesantemente soprattutto
gli alunni e le loro famiglie con classi sempre più numerose contro ogni
norma in aule non sempre sicure, anche in presenza di alunni diversamente
abili, ai quali vengono ridotte le ore di attività di sostegno". A destare
preoccupazione sono anche i tagli nelle scuole delle tante zone a rischio,
quelle, sottolinea Franco Buccino, "ipocritamente chiamate in causa e
invocate all'indomani di ogni fatto di cronaca che vede coinvolti ragazzi,
assassini o morti ammazzati e comunque vittime". Ma lo scopo della Flc-Cgil
è quello di allargare la protesta, coinvolgendo cittadini e istituzioni, a
partire dalla Regione, dalle Province e dai Comuni. "Trasformiamo questo
presidio - invitano i rappresentanti sindacali - in una grande e permanente
mobilitazione di tutti per la scuola pubblica in Campania, per la sua difesa
e soprattutto per il suo rilancio".
Sempre ieri a Roma si è svolto un sit-in di fronte la sede del Miur (da
Napoli sono partiti due autobus), proprio per protestare contro la politica
di tagli portata avanti dal governo di centrodestra. Intanto, per sabato
prossimo, nella Capitale, un ampio schieramento di organizzazioni
professionali, sindacati, associazioni di genitori e studenti, partiti
politici e associazioni della società civile che aderiscono al tavolo
"Fermiamo la Moratti" scenderà in piazza per una manifestazione nazionale in
difesa della scuola pubblica. L'evento rappresenta il momento "clou" di un
Forum nazionale dell'educazione e dell'istruzione promosso dalle stesse
sigle per il 13, 14 e 15 maggio.
Antonio Montanaro


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