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L'Articolo-Sindacati contro Bottino: è scontro sugli organici di fatto

Scuola. Cgil, Cisl, Uil e Snals proclamano lo stato di agitazione. Inizio anno all'insegna della protesta Sindacati contro Bottino: è scontro sugli organici di fatto Si annuncia un inizio d'ann...

18/08/2004
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L'Articolo

Scuola. Cgil, Cisl, Uil e Snals proclamano lo stato di agitazione. Inizio anno all'insegna della protesta
Sindacati contro Bottino: è scontro sugli organici di fatto

Si annuncia un inizio d'anno scolastico all'insegna della protesta in Campania. Sulla spinosa questione degli organici di fatto s'è consumata, infatti, una rottura tra sindacati e direzione scolastica regionale che sarà difficile far rientrare in tempi brevi. Così Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals hanno sottoscritto un documento unitario in cui proclamano lo stato di mobilitazione e annunciano azioni di lotta per l'intero mese di settembre (le scuole della regione riapriranno il 15 per gli alunni, mentre le attività per i docenti, come in tutt'Italia, riprenderanno il primo). Il muro contro muro ha avuto origine, manco a dirlo, dalle sforbiciate del Ministero dell'Istruzione agli organici di diritto, sia per i docenti che per il personale Ata. Centinaia di posti di lavoro sacrificati sull'altare della quadratura del bilancio, che però potevano essere recuperati - almeno in parte - tenendo conto delle reali esigenze dell'istruzione campana. "Invece il direttore generale - tuona Franco Buccino, segretario regionale della Flc Cgil - s'interessa solo dei grandi numeri. E i grandi numeri ci condannano: abbiamo un organico giusto secondo la logica ragionieristica del Miur. Non c'è spazio per un organico aggiuntivo in contesti territoriali nei quali ci sono ben pochi altri investimenti".
Il ragionamento dei sindacati è semplice: nel rispetto della normativa vigente è possibile stabilire, ad esempio, che le classi, per particolari motivi di sicurezza di un edificio, siano composte da un numero minore di alunni. Oppure che siano previsti, in seguito alla certificazione di nuovi casi da parte delle Asl, posti in deroga per il sostegno. Ipotesi reali, soprattutto nelle cosiddette aree di frontiera. Sulle quali, però, il direttore generale, Alberto Bottino, ha ritenuto opportuno non accettare le richieste partite dalle organizzazioni sindacali. "Il vertice dell'amministrazione si è esercitato - spiega Buccino - a far rientrare il sistema scolastico campano nelle tabelle del Miur, piuttosto che preoccuparsi degli effetti di una vera e propria destrutturazione dell'offerta scolastica pubblica nella nostra regione. Le decisioni che abbiamo preso come sindacati sono clamorose, ma obbligate, perché maturate al termine di un tormentato confronto sugli organici per l'anno scolastico 2004-2005, durato oltre tre mesi e trasformatosi due volte in vertenza, prima sugli organici di diritto e poi su quelli di fatto".
Dunque, a partire dai primi giorni del mese di settembre sarà stilata la calendarizzazione delle iniziative di protesta. E non si escludono azioni clamorose, visto che ad essere coinvolti in questa vicenda sono soprattutto i precari che nei giorni scorsi son dovuti rientrare in fretta e furia dalla vacanze per sistemare i punteggi errati nelle graduatorie permanenti. "Dinanzi a una logica che produce e produrrà risultati catastrofici per la scuola pubblica a Napoli e in Campania - conclude il segretario regionale della Flc Cgil - i sindacati non solo hanno chiamato alla mobilitazione il personale della scuola, ma hanno interrotto le relazioni sindacali perché questa Amministrazione non merita interlocutori collaborativi. Non possiamo essere in nessun modo corresponsabili del disastro annunciato".
Intanto, la settimana prossima (il 23) ci saranno le ultime immissioni in ruolo per il prossimo anno scolastico, mentre il giorno successivo - fanno sapere dagli uffici di via Ponte della Maddalena - inizierà l'assegnazione delle cattedre annuali. Anche il ricorso alle supplenze per la copertura dei posti disponibili (5854 in Campania) è stata al centro delle proteste dei sindacati nei mesi scorsi: una soluzione che porta sì un risparmio nelle casse dello Stato, ma genera anche numerosi problemi in termini di continuità scolastica e di diritto allo studio. Inoltre, il 25 agosto prossimo, il Tar del Lazio dovrà pronunciarsi sul ricorso presentato contro la legge sul precariato. E non è da escludere che anche da qui possano arrivare sorprese in grado di rivoluzionare i punteggi nelle graduatorie.
(Antonio Montanaro


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