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L'Articolo-Se il diritto all'istruzione diventa un optional

Se il diritto all'istruzione diventa un optional Franco Buccino (Cgil): "Questi ragazzi si trovano a vivere in un ambiente in cui la scuola non è importante, ma residuale" ...

29/04/2005
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L'Articolo

Se il diritto all'istruzione diventa un optional

Franco Buccino (Cgil): "Questi ragazzi si trovano a vivere in un ambiente in cui la scuola non è importante, ma residuale"

Un dato di cronaca che fotografa una realtà fin troppo conosciuta, ma si guadagna le prime pagine dei giornali perché si chiama "Operazione Pinocchio" e perché riguarda i bambini di Secondigliano e Scampia. Dunque, fa notizia, a prescindere. Che molti piccoli alunni delle scuole del quartiere saltassero le lezioni per dedicarsi a passatempi più redditizi o semplicemente per gironzolare in motorino era evidente, ma quello che fa la differenza oggi è che numeri e circostanze sono scritte nero su bianco sulla carta intestata dei carabinieri del comando provinciale di Napoli. I militari, al termine di un'indagine sull'evasione scolastica chiamata, per l'appunto, "Pinocchio", durata qualche mese e condotta nelle scuole di Secondigliano e Scampia, hanno individuato 196 casi di minori assenti sistematicamente e per lunghi periodi dalle lezioni, denunciando 278 genitori per violazione dell'art. 731 del codice penale. Insomma, i genitori sono accusati di aver omesso di far impartire l'istruzione obbligatoria ai propri figli minorenni.

I carabinieri, ovviamente, hanno agito dopo le ripetute segnalazioni delle stesse scuole; l'operazione, al di là del dato numerico che non sorprende, si presta facilmente a letture sociologiche, e soprattutto all'equazione secondo la quale "evasione è uguale a criminalità". Il fenomeno, in effetti, riguarda le fasce sociali culturalmente più deboli, e dunque più esposte alle contaminazioni malavitose. I bambini che non vanno a scuola per lunghi periodi, lo fanno sia per essere impiegati in lavori al nero, per essere d'aiuto alle famiglie disagiate, ma anche per un semplice disinteresse verso le istituzioni. Un humus in cui attecchisce la malapianta della devianza; non a caso, uno dei minori compreso nell'elenco dei figli dei denunciati, è stato sorpreso in flagranza di reato per scippo compiuto in un'ora in cui avrebbe dovuto trovarsi tra i banchi di scuola. Tra i denunciati, nomi famosi come Di Lauro o Misso, ma anche tanti bambini appartenenti a famiglie marginali, che hanno la sola colpa di non percepire la scuola come obbligatoria, ma solo come una eventualità. "L'operazione a Scampia non mi sorprende - commenta il direttore dell'ufficio scolastico regionale Alberto Bottino - il numero delle denunce però mi spaventa. L'evasione reale, a Napoli, riguarda percentuali che non raggiungono l'unità. La dispersione raggiunge, invece, un 4%, ed è generata per lo più dall'insuccesso scolastico, la paura di essere bocciati. Certo è che l'operazione dei carabinieri conferma che esiste una forte differenza fra i diversi quartieri; Scampia, Ponticelli, Barra, Pianura e in provincia il distretto 27, intorno alla zona di Fratta Maggiore, sono le zone più colpite dal fenomeno della discontinuità scolastica. Lavoreremo - annuncia Bottino - in modo sempre più stretto con il Comune su questo fronte per portare i figli a scuola, bisogna raggiungere le famiglie". Portarli a scuola è, naturalmente, l'obiettivo, ma occorre che gli istituti, soprattutto in aree della città "difficili" offrano dei servizi in più rispetto alle scuole dei quartieri meno problematici. È l'opinione di Franco Buccino, segretario regionale FLC-Cgil: "Questa evasione strisciante - afferma - crea problemi ancora più complicati alla scuola, anche per attrezzarsi e per adeguarsi. Sicuramente questi ragazzi, un poco dentro e un poco fuori, alla fine rimangono fuori. Penso che sicuramente vivono in un ambiente in cui la scuola non è importante, ma diventa molto residuale, opzionale. Il ruolo sociale delle scuole - puntualizza - dovrebbe essere forse, diciamo più diffuso, più riconosciuto. Una delle cose che sostengo da tempo è che si dovrebbe pensare a dare un po' di organico in più, a comporre delle classi più ridotte; insomma, intervenire di più sul quotidiano, perché così si potrebbero mettere in piedi delle attività diverse. Quindi, insisterei su una dotazione ordinaria a queste scuole di organico, che così diventerebbero anche più appetibili, più interessanti". Dello stesso parere, in linea di massima, anche la Cisl Scuola Campania, che ha approvato l'iniziativa delle forze dell'ordine. "Questa operazione - dice Vincenzo Brancaccio, segretario regionale della Cisl scuola - mira ad assicurare il diritto alla formazione anche ai tanti ragazzi e ragazze di quartieri a rischio. La lotta alla criminalità e la battaglia per la legalità non possono prescindere da adeguate e incisive politiche per l'istruzione, soprattutto in una regione come la Campania, segnata da situazioni di disagio, dalla prepotenza criminale e dalla piaga del lavoro irregolare, che non risparmia neanche i ragazzi in età scolare. Anche per questo motivo le politiche al risparmio di questo Ministro dell'Istruzione e di questo Governo appaiono assolutamente inadeguate a una realtà come quella della nostra regione. Di fronte a notizie come questa - conclude Brancaccio - è ancora più necessaria la mobilitazione delle forze politiche e sociali per ottenere dal Governo il potenziamento dei posti di lavoro nella scuola campana".

Giuliana Caso


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