L'Arena: Sindacati in piazza: «Più soldi alla scuola»
Oltre 50mila i manifestanti a Roma per chiedere il rispetto degli accordi e nuove risorse per il rinnovo contrattuale
ROMA
Si è chiusa ieri la due giorni di contestazione dei pubblici dipendenti contro la Finanziaria. Dopo gli statali, in migliaia venerdì per le strade di Roma, ieri a scioperare e scendere in piazza sono stati i dipendenti scolastici. Docenti e personale tecnico e amministrativo uniti in un corteo per chiedere «risorse per il contratto, politiche per innalzare qualità e quantità del sistema scolastico e valorizzare la professionalità del personale».
Cinquantamila, secondo i sindacati di base, i manifestanti. A guidarli i sindacati della scuola: Flc Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola. «Siamo scesi in piazza per lanciare un messaggio a Fioroni e Prodi», ha spiegato Enrico Panini segretario generale della Flc Cgil, «Sulla scuola non si scherza». I sindacati chiedono al governo risposte nuove ma anche rispetto degli accordi presi. «Spero che Prodi si faccia sentire e spero che ci comunichi che le parole date saranno mantenute» ha auspicato Raffaele Bonanni, segretario della Cisl.
Risposte su contratti, precarietà e programmi per valorizzare l’insegnamento, che devono venire «se questo Paese vuole vincere la sfida di competitività con gli altri Paesi» ha ribadito Francesco Scrima, segretario generale della Cisl Scuola. Questa sigla, come gli altri sindacati, ha chiesto «di realizzare l’intesa sottoscritta dal Governo con il sindacato per valorizzare il sistema di istruzione e formazione».
Tema delicato quello del rinnovo contrattuale. A partire da Bonanni, in molti hanno sostenuto che «non sono state predisposte le risorse necessarie per il rinnovo. Ed è la prima volta ciò accade nella storia della Repubblica».
«Cambia il ministro ma non il ministero, perenne ingratitudine verso il personale» recitava uno striscione dei manifestanti umiliati e mortificati «da un aumento di otto euro», come spiegato dal palco di Piazza Navona. Sul tema del salario non risparmia frecciate il segretario confederale Uil, Paolo Pirani. «Gli stipendi degli insegnanti sono tra i più bassi in Europa».