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L'Arena-Rivoluzione alle superiori

LA SCUOLA PUBBLICA. Sul sito del ministero lo schema di decreto legislativo del ministro Moratti Rivoluzione alle superiori Due percorsi paralleli con "passerelle" per indecisi e possi...

20/01/2005
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L'Arena

LA SCUOLA PUBBLICA. Sul sito del ministero lo schema di decreto legislativo del ministro Moratti
Rivoluzione alle superiori
Due percorsi paralleli con "passerelle" per indecisi e possibilità di stage
Roma . Due percorsi paralleli, di "pari dignità" con competenze di base comuni: licei e istruzione e formazione professionale; otto licei di cui tre articolati in diversi indirizzi; possibilità di stage e tirocini per tutti gli studenti delle superiori indipendentemente dal percorso scelto; " passerell e" per chi cambia idea strada facendo e vuol passare dall'uno all'altro sistema; personalizzazione dei piani di studio; tutor: è il nuovo modello di scuola superiore disegnato da oltre 200 esperti chiamati a raccolta dal ministro Moratti. I punti-chiave della " rivoluzion e" del secondo ciclo di istruzione - ultimo tassello della riforma Moratti - sono contenuti nello schema di decreto legislativo pubblicato - in virtù di una annunciata operazione-trasparenza - sul sito del ministero. Il documento ricalca in larga parte le linee guida presentate alle parti sociali la scorsa settimana.
n P AR I DIGNITÀ . Il secondo ciclo di istruzione è costituito dai licei e dall'istruzione e formazione professionale. Hanno pari dignità e sono dotati di autonomia didattica, organizzativa, finanziaria e di ricerca e sviluppo. Rispondono all'esigenza di garantire 12 anni di istruzione o di istruzione e formazione professionale fino al compimento del diciottesimo anno di età. n STAGE E " PASSERELLE ". Gli studenti di entrambi i percorsi avranno la possibilità di effettuare stage e tirocini in modo da confrontarsi con il mondo del lavoro. Se strada facendo si accorgeranno di aver fatto una scelta sbagliata potranno rimediare: è "assicurata e assistita" (dagli insegnanti), infatti, la possibilità di cambiare percorso tra i licei, all'interno dei licei e anche passando dai licei all'istruzione e formazione professionale e viceversa.
Si potrà fare grazie a un sistema di crediti e certificazioni per qualsiasi segmento del secondo ciclo frequentato con esito positivo. Anche gli studenti del percorso di formazione professionale (quadriennale) potranno accedere all'università previa frequenza di un corso annuale.
n OTTO LICEI . Cinque (classico, linguistico, musicale e coreutico, scientifico) sono senza specializzazioni e tre con indirizzi specialistici: artistico (arti figurative; architettura, design, ambiente; audiovisivo, multimedia, scenografia), economico (economico-aziendale; economico-istituzionale), tecnologico (meccanico, elettrico ed elettronico, informatico e della comunicazione, chimico e biochimico, sistema moda, agrario, costruzioni e territorio, trasporti).
I licei durano 5 anni e sono articolati in un sistema 2"2"1 con un esame di Stato conclusivo il cui superamento è necessario per accedere all'università.
È prevista una valutazione, periodica e annuale, che riguarderà profitto e condotta. Ai fini della validità dell'anno è richiesta la frequenza di almeno tre quarti dell'orario annuale personalizzato complessivo. Quanto all'orario sono previsti insegnamenti obbligatori, opzionali obbligatori e opzionali facoltativi. È prevista la figura di insegnante tutor, la possibilità di stipulare contratti ad hoc con esperti e la permanenza dei docenti nella sede di titolarità almeno per il tempo corrispondente a un periodo didattico. I percorsi liceali sono attivati gradualmente dall'anno scolastico 2006-2007.
n ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE . Dall'anno scolastico 2006-2007 le competenze relative a questo tipo di percorso sono gradualmente trasferite alle Regioni. I ragazzi potranno scegliere tra percorsi triennali, che si concludono con il conseguimento di una qualifica professionale (saranno individuati specifici profili professionali sulla base dei fabbisogni del territorio), e percorsi quadriennali, che consentono di ottenere il diploma professionale.
È previsto un orario complessivo annuale obbligatorio dei percorsi formativi di almeno 990 ore annue, di cui tre quarti a frequenza obbligatoria, destinando almeno il 25% all'apprendimento in contesti di lavoro.
Le Regioni assicureranno, infine, che le istituzioni formative abbiano alcuni requisiti: rispetto dei contratti di lavoro del personale dipendente, accettazione di controlli pubblici, completezza dell'offerta formativa, disponibilità di laboratori e realizzazione di stage e tirocini. Roma. Non piace nè ai sindacati nè al centrosinistra il profilo di scuola superiore tratteggiato dal ministro Moratti. Anna Paola Concia, responsabile nazionale Sport Ds e Giovanni Lolli della Commissione cultura e Sport della Camera dei deputati, attaccano: "La scure implacabile del ministro Moratti sulla scuola italiana ha fatto un'altra vittima: l'educazione fisica. È stato presentato lo schema di riforma della scuola superiore in cui le ore di educazione fisica per gli alunni tra i 14 e i 19 vengono ridotte dalle misere e insufficienti due ore, addirittura ad una sola ora obbligatoria". Le nuove superiori non vanno giù neanche alla Cgil. "Pessimo provvedimento", la Flc-Cgil boccia così lo schema di decreto del ministero dell'Istruzione.
"Il provvedimento - afferma il segretario generale Enrico Panini - si caratterizza per la pochezza delle idee, la grande nebulosità, la forte discriminazione sociale che contiene. Abbonda la confusione - spiega il sindacalista - perchè non è dato capire il destino nè degli istituti professionali nè degli istituti tecnici considerato che l'articolato fa un vago accenno a percorsi da trasferire alle Regioni".
Il risultato, secondo il sindacalista, è che "un Decreto legislativo che dovrebbe dire quale è, per il governo, l'assetto del secondo ciclo viene meno a questo preciso compito".
Critiche anche dalla Cisl secondo la quale il forum telematico lanciato dal ministro sulla riforma della secondaria produce effetti più di immagine che di sostanza. Il segretario generale della Cisl scuola Francesco Scrima osserva: "L'annunciata apertura del forum è un'iniziativa che non coglie l'essenza di un coinvolgimento reale di quanti, come comunità organizzate nella scuola reale, hanno necessità di essere ascoltati".
La Uil invece, dal canto suo, chiede l 'apertura di un vero negoziato e risposte concrete per dare certezze a tutti gli insegnanti della scuola statale e afferma di ritene re un successo del sindacato la scomparsa nel testo diffuso ieri del ventilato passaggio automatico del personale degli istituti professionali


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