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L'Arena.Diffuso un documento unitario: "Il ministro non ha mai ascoltato gli interessati"

LA RIFORMA CONTESTATA. Diffuso un documento unitario: "Il ministro non ha mai ascoltato gli interessati" Scuola, 50mila "no" alla Moratti Manifestazione per le vie di Roma con partiti, sindaca...

15/05/2005
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L'Arena

LA RIFORMA CONTESTATA. Diffuso un documento unitario: "Il ministro non ha mai ascoltato gli interessati"
Scuola, 50mila "no" alla Moratti
Manifestazione per le vie di Roma con partiti, sindacati e associazioni
Roma. Abrogazione della riforma Moratti, costruzione di una scuola "per tutti e per tutte" e innalzamento progressivo dell'obbligo fino ai 18 anni. Sono queste le parole d'ordine chiave della manifestazione sulla scuola svoltasi ieri a Roma, su iniziativa dell'ampio coordinamento di forze raccolto nel Tavolo Fermiamo la Moratti.
Un ventaglio di organizzazioni che vanno dall'Arci alla Cgil, dai Verdi ai Ds, dal Pdci a Rifondazione Comunista fino ai Cobas, che stanno partecipando alla tre giorni del Forum nazionale in corso a Roma - nell'ambito di una più ampia iniziativa europea decisa dal Forum Sociale di Londra dello scorso anno - e che ieri si sono tutti riconosciuti in un appello comune letto alla fine del corteo in Piazza Navona.
"La politica scolastica dell'Europa e dell'Italia - si afferma fra l'altro nell'appello - deve muoversi in una prospettiva democratica che rispetti i tempi di apprendimento, rifiuti la canalizzazione precoce e garantisca a tutti l'innalzamento progressivo dell'obbligo di istruzione a scuola gratuito fino a 18 anni, e il diritto alla formazione per tutto l'arco della vita". Anche se qualcuno, come i Cobas, ha preferito alla fine aggiungere dal camion-palco qualche parola in più, rispetto agli obiettivi dell'appello unitario che la maggioranza dei promotori aveva pubblicamente dichiarato per ora "esaustivi".
"Abrogare la legge Moratti è decisivo - ha detto Piero Bernocchi dei Cobas - ma D'Alema e Bersani dicono che non si può fare una rivoluzione ogni cinque anni. È inoltre un atto di arroganza il fatto che il centrosinistra abbia convocato proprio oggi la giornata sulla scuola della Fabbrica di Prodi".
Diversamente la pensa invece il segretario generale della Flc Cgil Enrico Panini, che ieri era a Bologna proprio per partecipare alla Fabbrica. "Ho trovato una straordinaria continuità tra i due momenti - ha detto Panini - con l'apertura dei lavori a Bologna sulla stessa lunghezza d'onda della manifestazione del pomeriggio a Roma. La richiesta di abrogazione della legge Moratti, sostenuto dalla Cgil, è infatti tornata in più interventi a Bologna, in quella che è stata una sessione di lavoro e ascolto in vista del programma del centrosinistra".
Ma alla base della mobilitazione odierna, ha aggiunto l'esponente della Cgil, vi sono anche una serie di proposte che riguardano "la lotta all'evasione e alla dispersione scolastica, fenomeno che sta diventando una vera emergenza nel Mezzogiorno - ha rilevato Panini - e il ripristino del tempo pieno e prolungato richiesto dalle famiglie".
Che l'abrogazione "totale" della riforma Moratti figuri nel programma dell'Unione è stato chiesto senza mezzi termini anche dal Verde Alfonso Pegoraro Scanio, convinto che l'intero impianto non funzioni, "in quanto basato sulla privatizzazione della scuola". Parole dure contro la riforma sono giunte anche dal leader di Rifondazione Comunista Fausto Bertinotti, che l'ha giudicata "una manovra per far tornare indietro l'Italia dal tentativo di costruire una scuola di massa di qualità".
Contestato il ministro Moratti non solo per i contenuti della riforma ma anche per la mancanza di dialogo con gli attori principali del mondo scoalistico: "Non si fa nessuna riforma della scuola senza gli insegnanti, senza ascoltarli", perciò l'iniziativa di oggi apre una nuova fase di ascolto anche alla società civile per discutere dei nuovi contenuti. "La scuola non è una questione che riguarda solo gli addetti ai lavori - è il messaggio finale del documento - la scuola riguarda la società tutta".


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