L'Amaca di Michele Serra
Nel pacchetto dei suoi rimpianti, dei suoi ripensamenti, dei suoi buoni propositi in questi giornidi sconfitta, la sinistra italiana aggiunga le nude cifre che la Cgil ha appenafornito a proposito dellascuola: quattro punti di spesa pubblica in meno rispetto alla media Ocse, bassistipendi per maestrie professori (siamo diciannovesimi in Europa), tagli continui del personale,una lenta inesorabile emorragia di risorse e di attenzione politica che lalegge detta Buona Scuola ha arginato solo in piccola parte.Non esiste investimento piùsignificativo e più decisivodi quello per l’istruzione. Non c’entrano la retorica, l’ideologia, la morale di Stato,c’entra la pratica quotidianadi accudimento e di crescitadelle persone fisiche che fisicamente daranno forma, pensiero e linguaggio aquesto Paese. Non curarela scuola è come dimenticaredi annaffiare l’orto o di rifareil letto, è una formadi sciatteria depressiva,un torto che si fa al presente e un sabotaggio in piena regoladel futuro. Essendo poi
la scuola pubblica il più capillare e significativo presidio, sul territorio,di quel principio diuguaglianza che lo Stato cosìraramente riesce a incarnare,si capisce che qualunquesinistra, in qualsiasi maniera composta e orientata,non può che avere la scuolain cima ai suoi pensieri.La parola scuola, insiemealla parola ambiente, è stata forse la meno nominata in campagna elettorale.