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KwScuola-Organi collegiali, varata la riforma

Organi collegiali, varata la riforma Dirigente scolastico, consiglio della scuola, collegio dei docenti, organi di valutazione collegiale degli alunni e nucleo di valutazione. Sono questi gli org...

22/02/2002
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Organi collegiali, varata la riforma

Dirigente scolastico, consiglio della scuola, collegio dei docenti, organi di valutazione collegiale degli alunni e nucleo di valutazione. Sono questi gli organi delle istituzioni scolastiche previsti dal testo di riforma degli organi collegiali della scuola licenziato dalla commissione istruzione della Camera ("norme concernenti il Governo delle istituzioni scolastiche").
In nove articoli, il provvedimento ridisegna dunque funzioni e composizione degli organi di autogoverno degli istituti scolastici.
Nel primo articolo del testo di legge si sottolinea che al Governo delle istituzioni scolastiche concorrono il dirigente, i docenti, i genitori, gli alunni e gli enti locali. Le disposizioni del provvedimento, è precisato, "si applicano anche alle istituzioni educative e alle scuole paritarie, tenuto conto della specificità dei loro ordinamenti. Nelle scuole paritarie la responsabilità amministrativa appartiene all'ente gestore il cui rappresentante presiede il consiglio della scuola".
Questi i nuovi ordini collegiali delineati dal testo di legge e le loro funzioni:

- DIRIGENTE SCOLASTICO:
il dirigente scolastico assicura la gestione unitaria dell'istituzione, ne ha la rappresentanza legale ed è responsabile della gestione delle risorse finanziarie e dei risultati del servizio.

- CONSIGLIO DELLA SCUOLA:
nei limiti delle disponibilità di bilancio e nel rispetto delle scelte didattiche definite dal collegio dei docenti, ha compiti di indirizzo e programmazione delle attività dell'istituzione scolastica. In particolare, su proposta del dirigente scolastico, il Consiglio delibera il regolamento relativo al proprio funzionamento; adotta il piano dell'offerta formativa elaborato dal collegio dei docenti verificandone la rispondenza agli indirizzi generali; approva il bilancio annuale e delibera il regolamento della scuola che definisce i criteri per l'organizzazione e il funzionamento dell'istituzione. Per la partecipazione di studenti e famiglie alle attività della scuola e per la designazione dei responsabili dei servizi. Il Consiglio dura in carica tre anni scolastici ed è rinnovato entro il 31 ottobre successivo alla sua scadenza. Quanto alla composizione di questo organo di autogoverno, esso è formato da undici membri tra cui il dirigente scolastico, cinque genitori e tre docenti nella scuola materna, elementare e media; è formato da tre genitori, tre docenti e due studenti nella scuola superiore. Fanno inoltre parte del Consiglio della scuola il direttore dei servizi amministrativi e un rappresentante dell'ente tenuto per legge alla fornitura dei locali della scuola. Le modalità di elezione del rappresentante di docenti, genitori e studenti sono stabilite dal regolamento della scuola. Il Consiglio è presieduto dal dirigente scolastico e si riunisce anche su richiesta del garante dell'utenza.

- GARANTE DELL'UTENZA:
Il primo degli eletti tra i genitori assume, su delibera del Consiglio della scuola, la funzione di garante dell'utenza col compito di rappresentare il punto di vista e le esigenze degli utenti del servizio. Il garante è membro di diritto del nucleo di valutazione e lo presiede. Il Consiglio della scuola può inoltre decidere che alle sue sedute partecipino, senza diritto di voto, soggetti esterni scelti in ambito educativo, sportivo, culturale, sociale ed economico.

- COLLEGIO DEI DOCENTI:
Ha compiti di indirizzo, programmazione, coordinamento e monitoraggio delle attività didattiche ed educative. Esso provvede in particolare alla elaborazione del piano dell'offerta formativa. E' presieduto e convocato dal dirigente scolastico, che stabilisce l'ordine del giorno dei lavori, ma si riunisce anche su richiesta di almeno un terzo dei suoi componenti.

- ORGANI DI VALUTAZIONE COLLEGIALE DEGLI ALUNNI:
I docenti valutano gli alunni periodicamente e alla fine dell'anno scolastico, in sedi collegiali e secondo modalità organizzative coerenti con i percorsi formativi degli alunni stessi indicati dal regolamento della scuola. Quest'ultimo può inoltre stabilire altre forme di partecipazione dei genitori e degli studenti. Le scuole, nell'ambito della loro autonomia, valorizzano la partecipazione alle attività dell'istituto degli studenti e delle famiglie, di cui garantiscono i diritti di riunione e di associazione.

- NUCLEI DI VALUTAZIONE DEL FUNZIONAMENTO DELL'ISTITUTO:
In ogni scuola è istituito un nucleo di valutazione dell'efficienza e dell'efficacia del servizio, che opera anche tenendo conto delle finalità fissate dall'Istituto nazionale per la valutazione del sistema dell'istruzione in riferimento alla qualità complessiva dell'offerta formativa. Il nucleo, su indicazione del Consiglio della scuola, si collega a rete con i nuclei di altri istituti. E' composto dal garante dell'utenza, da un docente e da un soggetto esterno all'istituzione scolastica nominato dal Consiglio della scuola.

"Una grande svolta" o "un gran pasticcio"?

Reazioni critiche da parte dell'opposizione e dei sindacati, difesa convinta da parte della maggioranza ma con una nota stonata, quella di An, che non ritiene adeguata la rappresentanza di docenti e genitori negli organi di rappresentanza.

Secondo il presidente della Commissione Cultura della Camera, Ferdinando Adornato, quello approvato oggi è un "ottimo" testo fondato sui principi "di libertà, semplicità e responsabilità e che segna un passo importante nella realizzazione della autonomia scolastica. Questo disegno di legge segna un passo importante nella realizzazione dell'autonomia perchè spetterà poi a ciascuna scuola affrontare un proprio regolamento sulla base di questi principi".

Sulla stessa lunghezza d'onda il sottosegretario all'Istruzione, Valentina Aprea che parla di un provvedimento "di grande
portata, che dà una svolta all'organizzazione delle istituzioni scolastiche. Con questa riforma degli organi collegiali si avrà una scuola più libera ma anche più garantita. Vi sono infatti gli equilibri che consentono di esercitare le libertà di insegnamento, apprendimento e di controllo e valutazione da parte di tutti i protagonisti del servizio e viene anche superata la partecipazione solo formale delle famiglie alla vita dell'istituzione scolastica, introducendo al contrario una partecipazione responsabile. Altrettanto chiaramente però - ha concluso - si pone in carico al collegio dei docenti e al dirigente scolastico la responsabilità delle scelte che le scuole faranno".

Il ddl governativo sugli organi
collegiali non soddisfa invece An che si è astenuta sulla rappresentanza di docenti e genitori nel Consigli. "Il futuro della scuola italiana dipende in primo luogo dalla motivazione, dal coinvolgimento e dunque dalla responsabilizzazione dei docenti. Pertanto Alleanza Nazionale ritiene importante garantire una presenza equilibrata negli organi di governo della scuola che valorizzi in egual misura docenti e genitori", ha detto il senatore Giuseppe Valditara, responsabile dell'ufficio di Alleanza Nazionale per la scuola e l'università, augurandosi che in materia di rappresentanza di docenti e genitori nel Consiglio della scuola la posizione espressa dalla commissione Cultura della Camera possa essere successivamente modificata".

Per Alba Sasso, Ds, membro della commissione Cultura alla Camera, il disegno di legge è un "gran Pasticcio che non aiuta le scuole ad organizzare la loro attività. Il testo si basa su una filosofia di scuola che non ci piace. In cui c'è qualcuno che decide, cioè il dirigente scolastico, mentre i docenti hanno un ruolo marginale. La maggioranza vuole una scuola con un amministratore delegato, comunque lo chiamino, dove i genitori, sia pure in numero maggiore sono solo utenti, il che significa svilire la loro funzione di responsabilità e condiziona la libertà di insegnamento".

"Troppo manageriale": ancheMauro Bulgarelli, deputato verde, boccia il ddl. "Docenti studenti e genitori - commenta - vedono ridotta la propria possibilità d'intervento".

Fermo no alla "scuola azienda" anche da Titti Simone di Rifondazione comunista, che non tiene conto delle richieste di studenti ed insegnanti. Critica l'esponente di Prc anche nei confronti del garante dell'utenza "che porta pesanti intromissioni - ha detto - nella libertà d'insegnamento".

La Gilda degli insegnanti chiede che il Parlamento
apporti emendamenti che riequilibrino il ruolo degli insegnanti negli organismi scolastici. Secondo il sindacato, infatti, in base al provvedimento i docenti verrebbero esclusi dalla gestione delle istituzioni scolastiche o ridotti a un ruolo marginale. "Singolare - osserva la Gilda - è il cumulo di potere attribuito al dirigente che oltre a essere dirigente della scuola e capo del personale, sarà anche presidente del consiglio di amministrazione e del collegio degli insegnanti. La Gilda propone come "elemento minimo di riequilibrio" l'affidamento della presidenza del collegio dei docenti a un insegnante decano o, meglio, eletto, come avviene in molti Paesi d'Europa.

Anche per lo Snals è "inaccettabile" la composizione del nuovo consiglio della scuola poichè "la componente docenti non può non avere pari dignità e peso rispetto alle altre componenti, genitori e studenti".
Per il segretario Fedele Ricciato "è incredibile come si possa pretendere che i docenti siano chiamati a grandi responsabilità nell'azione educativa degli alunni e nel contempo negare loro la possibilità di concorrere in maniera paritetica e nella distinzione dei ruoli, alla gestione della scuola.

Infine l'Associazione professionale europea formazione (Apef) giudica una "occasione persa" il testo di riforma con cui si trova in alcune parti "decisamente in disaccordo". "Rispetto all'originaria proposta - ha affermato la vice presidente dell'Associazione, Paola Tonna - si sono persi alcuni principi ispiratori innovativi, primo fra i quali quello dell'autonomia delle scuole nel definire le rappresentanze in seno all'organo di indirizzo, cioè il Consiglio di scuola". Secondo l'associazione nella nuova formulazione, invece, "tutto è dettagliato alle scuole sta ben poco da decidere". Paola Tonna lamenta inoltre "una pesante penalizzazione della componente professionale, quella degli insegnanti, che vengono marginalizzati rispetto al ruolo preponderante del dirigente di istituto e dell'utenza, genitori e studenti".



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