kw scuola-Organici insegnanti, il decreto in anteprima
https://www.kwscuola.kataweb.it/contenuti/news/0,2813,8178,00.html Organici insegnanti, il decreto in anteprima Leopoldo Petto I giochi sono fatti. Il ministero dell'Istruzione ha varato il tan...
https://www.kwscuola.kataweb.it/contenuti/news/0,2813,8178,00.html
Organici insegnanti, il decreto in anteprima
Leopoldo Petto
I giochi sono fatti. Il ministero dell'Istruzione ha varato il tanto atteso (dai presidi e dagli insegnanti, specie i precari) decreto che fissa gli organici del personale docente per il prossimo anno scolastico e in base al quale, dunque, saranno formate le classi.
Le reazioni sindacali
Ecco in sintesi i punti principali
Tagli degli organici
E' confermato il taglio di 8.500 posti per il prossimo anno scolastico, nell'ambito della riduzione prevista della legge finanziaria per il triennio di 34.000 posti. La distribuzione dei tagli è la seguente: 2.500 nella scuola elementare, 2000 nella scuola media, 4000 nella secondaria superiore.
Decentramento regionale
Per la prima volta le dotazioni organiche vengono assegnate a livello regionale. Sarà, pertanto, compito dei dirigenti scolastici locali operare la ripartizione tra le province di competenza.
Scuola materna
Per la scuola materna non sono previsti decrementi, visto che persiste il fenomeno delle liste d'attesa, ma non si prevede nemmeno l'espansione che è sempre stata assicurata anche nelle fasi di razionalizzazione.
Elementari, inglese "frenato"
Nella scuola elementare, per il contenimento di 2.500 posti dal ministero viene l'indicazione di riservare l'insegnamento della lingua straniera solo alle classi del secondo ciclo e compatibilmente alla disponibilità di organico.
Classi intermedie
Si prevede l'accorpamento delle classi intermedie e finali salvaguardando, tuttavia, almeno per queste ultime, il gruppo classe. Ove necessario si potrà altresì procedere alla riduzione della dotazione organica provinciale, al contenimento dei posti destinati alla realizzazione di progetti, nonché delle classi a tempo pieno e a tempo prolungato, soprattutto nelle realtà locali in cui la percentuale di tali classi superi maggiormente la media nazionale.
Formazione delle cattedre
Per la riduzione dei posti nella secondaria si interviene sulla formazione delle cattedre, come previsto dalla legge finanziaria: gli spezzoni sono utilizzati prioritariamente per costituire posti di insegnamento a 18 ore, anche prescindendo dai decreti istitutivi delle cattedre, ma salvaguardando l'unitarietà di insegnamento di ciascuna disciplina.
Ad esempio potranno anche essere costitute cattedre orarie interne intrecciando biennio e triennio oppure potranno essere scissi i diversi insegnamenti costitutivi delle tradizionali classi di concorso. Gli spezzoni che residuano sono associati per la costituzione di posti di insegnamento su massimo due istituzioni scolastiche (non più di tre scuole in non più di due comuni).
Spezzoni, precedenza agli interni
Prima di assumere i supplenti sugli spezzoni residui, i dirigenti scolastici li assegnano ai docenti in servizio disponibili ad effettuare ore di insegnamento aggiuntive fino a un massimo di 24.
Sperimentazioni bloccate
Tutte le sperimentazioni dell'organico funzionale nella secondaria sono bloccate e i posti aggiuntivi attribuiti gradualmente riassorbiti in relazione alla disponibilità di posti vacanti.
Sostegno "motivato"
Quanto ai portatori di handicap, il decreto prevede che l'istituzione di posti di sostegno in deroga è attribuita ai dirigenti scolastici, i quali possono attivare ulteriori posti esclusivamente a seguito di inderogabili esigenze.
Questo decreto non riduce soltanto i posti di lavoro ma la qualità dell'istruzione offerta dalla scuola pubblica": è netto il giudizio del segretario della Cgil scuola, Enrico Panini, che dà una lettura molto preoccupata non solo dei contenuti del decreto sugli organici ma anche delle conseguenze che ne deriveranno.
"L'abolizione del tempo pieno, del tempo prolungato e delle attività collaterali, l'aumento del numero di alunni per classe e dell'orario di lavoro degli insegnanti, avranno ricadute pesanti non solo sull'organizzazione scolastica ma anche e soprattutto sull'offerta formativa della scuola pubblica che ne risulterà penalizzata".
"Il nostro timore, oltretutto, - prosegue Panini - è che si tratti solo di un assaggio poichè, da quel che trapela, l'obiettivo del ministero è di risparmiare nei prossimi 5 anni diecimila miliardi (il 15 per cento del totale) sulle spese per l'istruzione".
Ma, secondo il segretario della Cgil scuola, ci saranno anche non pochi problemi di attuazione del decreto: "I dirigenti scolastici regionali si troveranno tra l'incudine e il martello. Da una parte il ministero che impone di tagliare, dall'altra le richieste di incremento dell'offerta scolastica che provengono dalle realtà locali. In Lombardia, ad esempio, c'è una forte richiesta di aumento del tempo pieno alle elementari alla quale non si potrà far fronte".
Un disagio che, per cominciare, porterà, proprio in Lombardia, ad uno sciopero delle scuola proclamato dai sindacati confederali per il 6 marzo prossimo ma che, a catena, dovrebbe estendersi anche ad altre regioni, a cominciare dall'Emilia Romagna.
Margini di trattativa? "Mi auguro ce ne siano - conclude Panini - e lo verificheremo prestissimo, visto che giovedì prossimo incontreremo il ministro per iniziare il confronto sulla riforma della scuola. E inizieremo proprio dal decreto sugli organici".