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Kataweb-Tutti in classe, per sperimentare

Tutti in classe, per sperimentare Il progetto sperimentale proposto dalla ministra Moratti ha fatto parlare di sé soprattutto per le polemiche legate alla sua approvazione; a pochi giorni dal v...

27/08/2002
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Tutti in classe, per sperimentare

Il progetto sperimentale proposto dalla ministra Moratti ha fatto parlare di sé soprattutto per le polemiche legate alla sua approvazione; a pochi giorni dal via si comincia finalmente a discutere di contenuti.
Viene ridimensionata la questione più dibattuta della sperimentazione, l'anticipo dell'età scolare a due anni e mezzo per le materne e a cinque anni e mezzo per le elementari. Secondo i dati forniti dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, infatti, i bambini che potranno andare prima a scuola sono soltanto 3.000. Acquistano invece maggiore rilievo altri aspetti della riforma, soprattutto quelli relativi alle scuole elementari, come la figura del docente prevalente, l'istituzione dell'equipe pedagogica, l'insegnamento di inglese ed informatica fin dalla prima classe.

La sperimentazione può essere avviata soltanto da una direzione didattica su due per provincia, ne sono esclusi quindi tutti i bambini che abitano in zone al di fuori del suo ambito di pertinenza. I ragazzi che avrebbero diritto all'iscrizione anticipata sono circa 80.000, ma la mancanza di fondi della scuola italiana limita la possibilità di accedere alla sperimentazione. Per questioni di spesa non potranno essere istituite nuove classi e sezioni, e i posti disponibili per le iscrizioni anticipate saranno così soltanto 2.500-3.000, meno del 4 per cento del totale.

Tra le variazioni di rilievo, invece, l'istituzione del docente predominante e coordinatore, che porta all'abolizione del '#8216;modulo' istituito con la riforma degli ordinamenti nel '90 . Mentre il modulo era composto da tre docenti che realizzavano insieme la programmazione e il coordinamento settimanale, adesso due docenti diventano prevalenti su una classe, mentre il terzo opera su due classi per due ore a settimana, formando un '#8216;team' o '#8216;equipe pedagogica'. Gli insegnati di inglese e cattolicesimo (entrambi specialisti esterni), insieme a quelli dei laboratori interscolastici fanno parte del team.

Ma la novità che avrà le conseguenze più immediate sui genitori riguarda gli orari: la sperimentazione offre, secondo i calcoli del periodico '#8216;Tutto scuola', ben 32 modelli diversi di orario. I rientri pomeridiani non sono più obbligatori e ogni scuola può decidere se istituirli e con quale frequenza. Cresce quindi l'autonomia degli istituti in questo ambito, che possono così dare ai genitori la possibilità di pronunciarsi sull'orario, compresi i rientri o l'eventuale settimana corta.


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