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Sperimentazione, 27 ore tutte da inventare Scuola nuova, stesso orario. Non cambierà l'orario scolastico settimanale per i bambini che andranno nelle prime elementari dove si sperimenterà la r...

29/08/2002
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Sperimentazione, 27 ore tutte da inventare

Scuola nuova, stesso orario. Non cambierà l'orario scolastico settimanale per i bambini che andranno nelle prime elementari dove si sperimenterà la riforma Moratti. E' stato infatti confermato in 27 ore settimanali il monte ore scolastico per le prime classi che applicheranno i nuovi programmi.
Dalla seconda classe in poi il monte ore sale a 30. Le tabelle con i nuovi quadri orari, messi a punto dal ministero in vista dell'inizio dell'anno scolastico, sono state diffuse dagli esperti di Tuttoscuola.

Se il totale delle ore settimanali è rimasto immutato, rispetto ai tempi pre-riforma (l'ex ministro De Mauro aveva previsto diventassero 30, il progetto Bertagna proponeva di ridurle a 25, la Moratti ha confermato le attuali 27), cambia invece l'articolazione delle stesse durante la settimana.
In pratica, le scuole, acquisito anche il parere dei genitori, potranno scegliere se articolare le 27 ore su sei giorni alla settimana, e dunque prevedendo solo l'insegnamento mattutino dal lunedì al sabato. Oppure se prevedere le lezioni per cinque giorni alla settimana di mattina, cioè dal lunedì al venerdì, con uno o due rientri pomeridiani.
Nell'orario settimanale di lezione (orario curricolare) non è compreso l'eventuale orario per la mensa, in caso di rientro pomeridiano.
Oltre all'orario normale delle 27 ore settimanali, è prevista anche la possibilità per le famiglie di scegliere il tempo pieno (40 ore settimanali). In tal caso l'orario comprende anche il tempo mensa (della durata di 1,5-2 ore al giorno compreso il cosiddetto tempo di interscuola). La scelta delle famiglie per il tempo pieno tuttavia resta per il momento condizionata dalla presenza di tale organizzazione scolastica sul territorio.

Nel nuovo progetto di scuola sono poi previsti i laboratori la cui frequenza da parte degli alunni rientra, per una certa quota oraria, nelle attività curricolari (cioè quelle obbligatorie) oppure, in base al Piano di studi personalizzato, può rientrare, in una quota oraria da programmare, tra le attività extracurricolari.
Il numero di ore da dedicare complessivamente all'attività dei laboratori (tra attività curricolari ed extracurricolari), che nel progetto originario di riforma era stato quantificato in 300 ore annue per laboratorio, nelle 'indicazioni' ministeriali per i Piani di studio personalizzati non viene quantificata, rimettendo pertanto a ogni singola scuola ogni decisione in merito.

Rientri pomeridiani
Una novità significativa del progetto sperimentale è quella dei rientri pomeridiani. Rispetto all'ordinamento precedente, quando i rientri erano comunque obbligatori, essendo facoltà del consiglio di circolo deliberare solamente la loro quantità (1, 2 o più in base alla situazione socio-economica delle famiglie e all'articolazione delle attività didattiche), la sperimentazione introduce ora un cambiamento radicale. In pratica, i rientri possono anche non essere effettuati.

Tempo pieno
Tra le possibili modalità organizzative incluse nel progetto sperimentale c'è anche quella del tempo pieno, secondo il tradizionale orario di 40 ore settimanali. Come è già previsto attualmente, in caso di frequenza di scuole a tempo pieno gli alunni hanno l'obbligo di partecipare ad ogni attività, mensa compresa, mentre con l'orario normale, laddove si svolgano lezioni in fascia pomeridiana, la frequenza della mensa non era, e non sarà nemmeno in futuro, obbligatoria per gli alunni.
Attualmente gli orari di insegnamento nel tempo pieno, dove è ancora diffusa la tradizionale organizzazione di due docenti per classe, sono ripartiti in parti uguali tra i due insegnanti titolari. Nel tempo pieno secondo il progetto sperimentale, viene introdotta la figura del docente prevalente con conseguente ripartizione oraria differenziata degli interventi didattici.

Orari servizio insegnanti
La durata degli orari di servizio degli insegnanti è fissata dal contratto, ma la sperimentazione ne prevede un'articolazione diversa con previsione del docente prevalente. In prima il docente prevalente presta servizio nella stessa classe per l'intero orario di insegnamento, con orario compreso tra le 18 e le 21 ore settimanali.
La durata settimanale delle singole discipline d'insegnamento non è stata oggetto di proposta ministeriale, rimettendo pertanto al collegio docenti la competenza nel definire il monte ore annuo di ciascuna disciplina.
Fa eccezione in tal senso l'insegnamento della lingua straniera in prima classe, per la quale è prevista una sola ora alla settimana (che passerà a due ore settimanali nelle classi successive). L'insegnamento della religione cattolica resta invece confermato in tutte le classi della scuola elementare in due ore settimanali, trattandosi di norma concordata nell'Intesa tra Stato italiano e Santa Sede.


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