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Sindacati in Senato: no all'avvio della riforma a settembre Un incontro rituale senza un reale confronto. Questo il giudizio dei sindacati della scuola al termine dell'audizione in commissione Ist...
Sindacati in Senato: no all'avvio della riforma a settembre
Un incontro rituale senza un reale confronto. Questo il giudizio dei sindacati della scuola al termine dell'audizione in commissione Istruzione al Senato sulla legge delega di riforma della scuola. Cgil, Cisl, Uil-Scuola, Snals e Gilda hanno ribadito le proprie preoccupazioni e perplessità sul progetto di riforma, dicendo no alla legge delega, no all'inizio della sperimentazione da settembre.
"Si è consumato un rituale - ha affermato il segretario generale della Cisl-Scuola, Daniele Colturani - ed è stato un monologo: ognuno ha rappresentato la propria posizione, ma è difficile capire il peso che questo avrà nel dibattito parlamentare. Abbiamo ribadito dubbi e preoccupazioni su una scuola in perenne fibrillazione e ci auguriamo che se ne tenga conto". Quanto all'avvio della riforma dal prossimo settembre, secondo Colturani, è "un azzardo, perché si deve dare alla scuola il tempo di adeguarsi e alle famiglie il tempo di capire".
Per il segretario generale della Cgil-Scuola, Enrico Panini, il ricorso alla delega "è incostituzionale e pensiamo - ha annunciato - ad un ricorso alla Corte costituzionale. Non ci va bene l'anticipo nelle iscrizioni - ha aggiunto - e chiediamo che l'ultimo anno della scuola dell'infanzia diventi obbligatorio". Per il leader della Cgil-Scuola è, inoltre, "inaccettabile l'ipotesi che circola che con un decreto legge, dopo l'approvazione della legge delega al Senato, si vada alla sperimentazione della riforma già da settembre".
Il Governo, finora, "ha deciso di non confrontarsi. Noi consegneremo oltre 200 mila firme di persone che dicono no alla delega. Ora - ha concluso Panini - il Governo decida se vuole fare una riforma blindata contro ogni discussione o se, invece, vuole avviare un vero confronto".
"Abbiamo dato oggi voce - ha commentato il segretario generale della Uil-Scuola, Massimo Di Menna - alla tensione del mondo della scuola e dei docenti, che stanno seguendo non da protagonisti il dibattito politico. Non si può sapere a fine luglio cosa succederà nelle aule a settembre. Sarebbe più ragionevole - ha affermato - fare partire la riforma dall'anno scolastico 2003-2004".