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Mercoledì, 23 Gennaio 2002 Sindacati uniti contro la riforma Potrebbe partire da Salsomaggiore, dal congresso della Cgil Scuola, il ricompattamento del fronte sindacale della categoria. Era tem...

24/01/2002
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Mercoledì, 23 Gennaio 2002
Sindacati uniti contro la riforma

Potrebbe partire da Salsomaggiore, dal congresso della
Cgil Scuola, il ricompattamento del fronte sindacale
della categoria. Era tempo che le voci dei segretari
generali di Cgil, Cisl, Uil scuola e Snals non
apparivano così in sintonia sulla necessità di una
nuova unità sindacale, soprattutto in vista di un
progetto di riforma della scuola italiana che sembra
non entusiasmare nessuno.
Il "rapporto unitario per la Cgil Scuola - ha detto il
leader del sindacato Enrico Panini nel suo intervento
nel corso del nono congresso nazionale - rimane una
scelta fondamentale. Lo è sempre stata, ma oggi, di
fronte alle sfide aperte con il Governo, l'unità dei
sindacati è un fatto straordinario e rilevante". Un
invito all'unità raccolto, nei loro interventi di
saluto dai responsabili degli altri sindacati della
scuola.
Dall'intervento del segretario generale della Cgil
scuola è venuto anche un messaggio molto critico nei
confronti del Governo.
La dimensione pubblica e la
laicità della scuola - ha detto Panini - sono valori
"indiscutibili e su questo saremo intransigenti". La
politica del Governo sulla scuola è "classista", ma
l'opposizione è "debole". Un messaggio fortemente
critico, quindi, verso un Governo che Panini definisce
"classista" perchè "mette in discussione la natura
pubblica dell'istruzione, finanzia la scuola privata,
abolisce l'obbligo scolastico e si fonda su un'idea di
istruzione come privilegio per pochi". Ma il leader
della Cgil scuola non risparmia dalle critiche neppure
l'opposizione: "è debole, e troppo spesso silente".
Dei cinque anni di Governo di centrosinistra e di
progetti per la scuola, ha infatti rilevato Panini,
non c'è più traccia concreta, nulla che contrasti oggi
questo progetto di riforma della scuola che è il
manifesto pedagogico di una destra reazionaria".
Una bocciatura senza appello viene dalla Cgil scuola
per quanto riguarda il disegno di legge di riforma che
il Governo sta mettendo a punto in questi giorni. Le
scelte di fondo del provvedimento, ha detto Panini,
riguardano infatti "il ripristino della funzione di
selezione sociale della scuola, il recupero di una
concezione arcaica della selezione scolastica con gli
esami ogni due anni. Così - ha aggiunto - si torna ad
un passato nel quale l'istruzione era un privilegio
per pochi e il rapido avvio al lavoro una condanna per
troppi". Un 'no' deciso anche all'ipotesi di una legge
delega. "E' assurdo che Berlusconi, sei mesi dopo
avere detto che la riforma Berlinguer era stata varata
senza una consultazione della base, pensi di ricorrere
alla delega. Siamo contrari, è la posizione espressa
dal leader sindacale - perchè la scuola non è di un
Governo ma di tutti. Sequestrare la discussione con lo
strumento della delega significa considerare
l'istruzione una proprietà privata di alcune forze
politiche".
Dal congresso della Cgil scuola arriva però anche una
proposta concreta sul come riformare l'istruzione in
Italia.
Punti irrinunciabili, secondo Panini, sono prima di
tutto l'innalzamento del rapporto tra Pil e spesa per
l'istruzione al 6% (ora non raggiunge il 5%); ultimo
anno della scuola materna obbligatorio ma
rigorosamente riconosciuto nell'ambito della scuola
dell'infanzia; obbligo scolastico di non meno di dieci
anni, con i ragazzi tra i banchi della scuola statale
fino a 16 anni. Per la difesa della "scuola che
vogliamo", Panini propone inoltre l'apertura di una
vertenza generale per l'istruzione, che il leader
sindacale non vede comunque come l'unico terreno di
scontro. Se "al termine della stagione degli scioperi
che culminerà il 15 febbraio con la giornata di lotta
di tutto il settore pubblico, non si avranno risultati
concreti - ha concluso Panini - penso che i sindacati
confederali debbano andare ad uno sciopero generale".
Cgil, Cisl e Uil hanno anche annunciato lo sciopero
nazionale del personale del comparto scuola che si
svolgerà per l'intera giornata del 15 febbraio 2002.
Nello stesso giorno è stato indetto dai Cobas uno
sciopero generale con manifestazione nazionale a Roma.


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