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Kataweb-Per sempre precari

Per sempre precari di Elena Tebano Neppure i '#8216;concorsoni' possono farci niente: la scuola italiana è satura e, di fronte alla diminuzione costante degli iscritti, i posti disponibili per...

28/08/2002
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Kataweb

Per sempre precari
di Elena Tebano

Neppure i '#8216;concorsoni' possono farci niente: la scuola italiana è satura e, di fronte alla diminuzione costante degli iscritti, i posti disponibili per l'insegnamento sono sempre meno. Lo sanno bene i docenti precari che hanno manifestato stamattina in via Trastevere, sulle scalinate del '#8216;Ministero dell'Istruzione, della Ricerca e dell'Università'. Appartengono al '#8216;Movimento dei precari', nato un mese fa dopo le mobilitazioni di febbraio, "quando si percepivano già i primi segnali della crisi che è in atto ora'.

Si sono dati appuntamento in cinquanta, per richiamare l'attenzione della ministra Moratti sulla loro situazione, e hanno chiesto udienza, senza successo, all'ufficio del personale del ministero.
Sono tutti '#8216;precari storici', uomini e donne tra i 35 e i 40 anni che lavorano nella scuola da una o persino due decadi, ma che un posto fisso possono solo sognarlo. E adesso si trovano di fronte quella che ritengono la concorrenza sleale dei diplomati Ssis (la Scuola di specializzazione all'insegnamento secondario).
"Insegno da 12 anni e quest'anno devo solo sperare in qualche maternità o in qualche malattia di qualche professore di ruolo per poter avere una supplenza - dice Mauro Marras, sardo - Noi abbiamo già 40 anni. Se usciamo dalla scuola, che cos'altro potremmo fare se anche per lavorare come lavapiatti ci vogliono tre anni di esperienza e due lingue?".

Il Movimento dei precari chiede l'applicazione della sentenza emessa dal Tar del Lazio sulle graduatorie per le supplenze, sentenza contro cui il ministero ha fatto ricorso.
"Quella del 28 maggio, che manteneva i 30 punti per i diplomati Ssis ma non la cumulabilità del servizio prestato durante la specializzazione e quella del 13 agosto che annulla la circolare numero 69 del ministero sono state entrambe disattese - denuncia un'insegnante precaria - perciò ad oggi le nomine annuali sono state fatte in base a graduatorie illegittime". Graduatorie che, secondo loro, privilegerebbero i giovani delle Ssis, togliendo in molti casi ai precari storici qualsiasi speranza di diventare di ruolo: "Alcuni di noi sono scesi anche di 80 posizioni in graduatoria - dice una manifestante precaria - il che vuol dire aspettare anche 10 anni o più per la cattedra".

Le graduatorie per l'insegnamento prevedono una metà dei posti riservata a chi ha vinto il concorso ordinario e un altro 50 per cento di cui fanno parte i docenti che hanno superato il concorso riservato, cioè quello per gli insegnanti che hanno almeno due anni di servizio, ma a cui possono partecipare anche i vincitori del concorso ordinario e i diplomati delle Ssis.
Chi ha insegnato due anni ha maturato 24 punti, mentre la specializzazione nelle Ssis (che pure prevedono una frequenza di due anni) dà 30 punti. La sentenza del Tar impedisce adesso agli specializzati Ssis di sommare ai 30 punti un eventuale punteggio acquisito insegnando mentre studiavano per il diploma.
"Non è vero che gli abilitati delle Ssis 'scavalcheranno' milioni di precari. Bisogna fare chiarezza sulla questione dei punteggi '#8211; ha dichiarato Stefano Di Ludovico, del Coordinamento nazionale Ssis '#8211; In realtà chi ci ha rimesso siamo proprio noi specializzati, che ci siamo visti tagliare 24 punti, senza contare che anche tutti gli specializzati e gli specializzandi sono a loro volta precari".

Anche per i diplomati della Ssis, infatti, la situazione non è certo rosea: dopo la laurea, hanno dovuto superare il concorso per l'ammissione alle scuole di specializzazione e frequentarle per altri due anni, pagando le tasse di iscrizione per un importo medio di circa 500 euro all'anno. Il diploma alla Ssis, però, non dà automaticamente l'abilitazione all'insegnamento e non offre nessuna garanzia di essere assunti.


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