Jus sanguinis o ius soli ?
di Aluisi Tosolini
Nel nostro Paese vivono oltre 5 milioni di persone di origine straniera.Alcune centinaia di migliaia sono bambini e ragazzi nati in Italia e moltissimi sono giunti in Italia da piccolissimi e comunque nonhanno nessun reale ed esperienziale paese d’origine dove “tornare”. La legge italiana sulla cittadinanza (legge 91 del 1992) dice che è cittadino italiano per nascita chi è figlio di almeno un cittadino italiano (madre o padre: art. 1 della legge). Vale, cioè, lo jus sanguinis: la cittadinanza si trasmette da padre/madre in figlio ed è pertanto una cittadinanza fondata sulla ascendenza. Accade così – ad esempio – che siano moltissimi i cittadini italiani che sono nati e vivono all’estero e che hanno diritto di voto ed eleggono i propri rappresentanti al parlamento pur non avendo mai messo piedi in Italia.
Il principio contrario – jus soli – si adegua invece al principio secondo cui la cittadinanza è basata sul luogo di nascita: sei cittadino del paese dove nasci. Un principio, questo, adottato nel tempo soprattutto da paesi di “immigrazione”, ad esempio gli Stati Uniti.