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ItaliaOggi-Violati i diritti dei lavoratori-di Francesco Scrima

Violati i diritti dei lavoratori L'irresponsabilità governativa continua ad aggredire tutti i lavoratori del pubblico impiego, negando il rinnovo contrattuale del secondo biennio economico,...

15/03/2005
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ItaliaOggi

Violati i diritti dei lavoratori

L'irresponsabilità governativa continua ad aggredire tutti i lavoratori del pubblico impiego, negando il rinnovo contrattuale del secondo biennio economico, scaduto da ben 15 mesi (e per i dirigenti scolastici da oltre tre anni). Vengono negati elementari diritti, sanciti solennemente da vincolanti norme legislative e da precisi impegni contrattuali. I lavoratori della scuola e di tutto il pubblico impiego scioperano, ancora una volta, per garantire le proprie retribuzioni dai nefasti effetti dell'inflazione reale che fa diminuire il potere d'acquisto, nonostante le strumentali e rassicuranti previsioni del governo.
Il mondo della scuola protesta anche per un cambio di rotta delle politiche ministeriali e governative nei riguardi della scuola pubblica statale, per l'immediata definizione delle immissioni in ruolo del personale docente ed ata, come previsto dalla legge n. 143/04, a partire dal 1° settembre 2005, e contro gli effetti di una riforma che sta funestando il primo ciclo e minaccia di scompaginare il secondo ciclo, con gravissime conseguenze sul piano della qualità dell'offerta formativa, della tenuta nazionale del sistema dell'istruzione e della formazione, e del mantenimento dei livelli occupazionali.

Tutti i lavoratori del pubblico impiego scioperano per difendere la dignità del loro lavoro, continuamente denigrata da intollerabili esternazioni di autorevoli esponenti istituzionali.

Non può essere più tollerato che il lavoro pubblico sia paragonato quasi a un non lavoro: ciò è offensivo per tutti i lavoratori che, con competenza e responsabilità, continuano quotidianamente a svolgere il loro lavoro al servizio dei cittadini e dell'intero paese.

Il mondo della scuola, continuamente mortificato dalle politiche governative, esprime tutta la sua indignazione, che sarà ampiamente manifestata con lo sciopero del giorno 18.


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