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ItaliaOggi-Valutare la scuola costa 3,9 milioni

Valutare la scuola costa 3,9 milioni Si terranno dal 28 novembre al 2 dicembre prossimo le prove relative alla valutazione delle conoscenze e delle abilità degli studenti delle scuole prim...

12/07/2005
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ItaliaOggi

Valutare la scuola costa 3,9 milioni

Si terranno dal 28 novembre al 2 dicembre prossimo le prove relative alla valutazione delle conoscenze e delle abilità degli studenti delle scuole primarie e delle scuole secondarie di primo e secondo grado. La rilevazione nazionale degli apprendimenti verrà curata anche quest'anno dall'Invalsi per espresso mandato del Miur (direttiva n. 56 del 2004, legge n. 53/2003, e successivi decreti legislativi).
Saranno 11.600 gli istituti scolastici coinvolti per un totale di circa 120 mila classi e 2.350.000 studenti. Un'operazione che costerà all'Invalsi, e dunque al ministero dell'istruzione da cui, l'istituto nazionale di valutazione direttamente dipende, 3,9 milioni di euro. Una cifra destinata alla copertura dei servizi di editing, stampa, allestimento, confezionamento, spedizione e lettura ottica delle prove di apprendimento.

In base alla circolare Invalsi che ne dà notizia (protocollo n. 3062 del 15 giugno), le classi chiamate (quest'anno contemporaneamente) a sostenere le prove saranno le seconde e le quarte della primaria, le prime della secondaria di primo grado, per le quali si ribadisce l'obbligatorietà, e le prime e le terze della secondaria superiore.

Queste ultime, non essendo stato ancora approvato in via definitiva il decreto attuativo della legge n. 53, non sono obbligate a sottoporsi ai test cui, tuttavia, potranno accedere volontariamente. Italiano, matematica e scienze le materie oggetto delle prove oggettive a risposta chiusa e scelta multipla.

La circolare Invalsi è ispirata dalle direttive ministeriali n. 48 e 49 del 6 maggio 2005. La prima stabilisce le priorità strategiche per il prossimo triennio e inerisce al solo sistema dell'istruzione. Quanto alla seconda, definisce la programmazione triennale dell'attività dell'Invalsi per gli anni scolastici 2005-2006, 2006-2007, 2007-2008 e affida all'Istituto numerosi altri incarichi: dal coinvolgimento nei progetti internazionali alla richiesta di una costante collaborazione col ministero. Una sin troppo esplicita dichiarazione del legame che unisce l'Invalsi al Miur.

cosa dice la direttiva

La direttiva, a differenza di quanto stabilito nelle precedenti disposizioni, non fa nessun accenno alle funzioni tutoriali, dedica solo scarni riferimenti al monitoraggio della dispersione scolastica ma, in compenso, attribuisce all'Invalsi il compito di promuovere la valutazione e l'autovalutazione per il personale dirigente e docente della scuola. Un piccolo particolare che la direttiva sulla formazione emanata nell'aprile scorso (la n. 45) aveva pensato bene di tralasciare.

le difficoltà che restano

Quanto al resto nulla di nuovo o, perlomeno, nulla che possa chiarire i dubbi e le perplessità che già dallo scorso anno minavano l'intero progetto. A cominciare dai quesiti proposti dei quali gli stessi insegnanti non hanno potuto fare a meno di denunciare la formulazione approssimata: lessico non di base, uso frequente e fuorviante della doppia negazione, formulazione ambigua delle domande, passaggi troppo veloci da una competenza all'altra. A tal proposito, varrebbe la pena sottolineare che la data fissata per le nuove prove è talmente prossima all'esperienza dello scorso aprile, i cui esiti peraltro non sono stati ancora resi noti, che difficilmente ci sarà il tempo di approntare nuovi quesiti. Per tacere del fatto che la fretta con cui si procede, a distanza di soli pochi mesi, a un'ulteriore rilevazione sembra tradire l'intenzione del ministero di trasformare le 'verifiche periodiche e sistematiche' di cui parla il decreto n. 286/2004 in appuntamenti rigorosamente annuali.

cosa valutare

Nebbie avvolgono anche l'oggetto della valutazione che, con eccessiva disinvoltura, viene di volta in volta definito in modo diverso: così che l'Invalsi parla indifferentemente di apprendimenti, abilità, competenze, obbiettivi specifici neanche si trattasse di termini sinonimi. Sfocata pure la figura del coordinatore che si chiede alle scuole di segnalare al più presto senza, però, che venga fornita alcuna chiara indicazione circa le sue funzioni, il suo ruolo e la sua eventuale retribuzione.


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