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ItaliaOggi: Università, Mussi prepara la rivoluzione del sistema

I contenuti della relazione del ministro letta ieri alla Camera dei deputati.

05/07/2006
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ItaliaOggi

di Benedetta P. Pacelli

I professionisti del domani saranno più preparati, grazie a un'agenzia che valuterà la qualità dell'istruzione offerta dalle università. E mettendo gli atenei in competizione fra loro proprio sulla qualità. Ad annunciare che presto sarà presentata la legge che istituirà un'Agenzia nazionale di valutazione indipendente è il ministro dell'università e della ricerca, Fabio Mussi, nel corso della sua audizione a palazzo Montecitorio, davanti alla commissione cultura della camera dei deputati in cui ha illustrato quali sono le linee programmatiche del suo dicastero. Mussi si dichiara convinto che una quota crescente del budget negli anni deve essere assegnata sulla base della valutazione dei risultati. Il numero uno del dicastero dell'università ha parlato poi di una radicale riforma del sistema dei concorsi. ´Sarà presentato un provvedimento', ha anticipato, certo molto impegnativo, di riforma della governance universitaria. E questo perché ogni università deve essere autonoma, non solo nello gestire il suo budget ma, almeno tendenzialmente, anche i suoi docenti, pur mantenendo il principio della valutazione comparativa. Per il ministro si tratta di spostare progressivamente il baricentro della selezione dalla procedura, ovvero dai concorsi, ai risultati. Mussi ha poi ricordato di essere in un mese già dovuto intervenire molte volte, per consentire l'attribuzione di incarichi e supplenze da parte dei rettori e per evitare che il Cun dovesse approvare tutti gli atti dei concorsi degli ultimi anni, con il conseguente inevitabile blocco.
Mussi ha annunciato la preparazione a breve di un disegno di legge che contiene una delega per il riordino degli enti di ricerca soprattutto al fine di snellire le pesanti procedure burocratiche che gravano il settore. Il ddl allo studio, ha spiegato il ministro, prevederà anche la ricostituzione dell'Istituto nazionale di fisica della materia (Infm), una più rigorosa definizione dei limiti entro i quali le università possono stipulare convenzioni e una delega per definire la base normativa e i requisiti per il riconoscimento delle lauree telematiche. ´Vogliamo inoltre diminuire', ha ribadito, ´il tasso di burocrazia e spogliarci di una parte del nostro potere. Vogliamo che i ricercatori degli enti pubblici partecipino in maniera decisiva alla formazione dei propri gruppi dirigenti e intendiamo introdurre per le nomine il metodo della presentazione di rose di nomi al ministro'.

Tra le altre cose Mussi è poi tornato sulla questione della riforma del 3+2 che ha precisato di non voler cancellare, ma di verificarne l'efficacia per poi portarne tutti quei eventuali aggiustamenti necessari. I tre livelli di laurea, ha sottolineato il ministro, ´vanno bene. Ma non era scritto che il primo fosse per molti un vicolo cieco professionale o una semplice tappa di passaggio per il livello superiore'. Infine un accenno all'ultimo decreto legge del governo che, ha spiegato, contiene già due provvedimenti sulla deducibilità delle spese per brevettazioni, studi e ricerche di sviluppo che valgono per le imprese un miliardo di euro. (


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