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ItaliaOggi: Una materia in più in meno ore

Le lezioni di Cittadinanza alle cattedre che saranno ridotte

25/11/2008
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ItaliaOggi

Il Cnpi passa allo screening la riforma Gelmini: poco tempo e risorse per attuarla, serve cautela

Una materia in più in meno ore

Ok all'introduzione della nuova disciplina di Cittadinanza e Costituzione. Ma c'è bisogno di tempi distesi e bisogna fare i conti con i tagli agli organici, che ridurranno il tempo scuola proprio per le materie in cui sarà incluso l'insegnamento della nuova disciplina.
E' un via libera con riserva quello che è stato dato al ministro Maria Stella Gelimini, l'11 novembre scorso, dal consiglio nazionale della pubblica istruzione (Cnpi) sul progetto nazionale di sperimentazione del nuovo insegnamento di Cittadinanza e Costituzione. In sostanza: un invito alla prudenza. Tanto più che, con l'introduzione del voto di condotta e della valutazione in decimi, bisognerebbe definire meglio la materia. Anche perchè le competenze che gli alunni dovranno dimostrare di avere appreso nella nuova materia, oltre a subire misurazioni decimali, potrebbero andare a costituire importanti presupposti proprio ai fini della valutazione del comportamento.

E poi c'è il problema della riduzione delle ore di lezione che mal si concilia con l'introduzione di un insegnamento in più. Da una parte, infatti, si riduce il tempo scuola e dall'altra si prevede l'inclusione di una nuova disciplina. Non solo evitando di ampliare il monte ore destinando apposite risorse, ma addirittura pretendendo che la nuova materia venga inserita in gruppi di saperi che dovranno subire riduzioni generalizzate del monte ore settimanale di insegnamento.

E' il caso dell'area storico-geografica o socio-economica della scuola secondaria, che subirà tagli importanti, con inevitabili ricadute sul piano organizzativo e didattico per i docenti delle classi di concorso per le quali è previsto il diretto coinvolgimento della nuova disciplina. Si tratta in particolare della classe A019, discipline giuridiche ed economiche; A037, storia e filosofia; A043, lettere nella scuola media; A050, lettere negli istituti tecnici e professionali.Tutte classi di concorso nel mirino del governo in vista del varo del piano programmatico che darà attuazione ai tagli previsti dall'articolo 64 del collegato alla Finanziaria: 7 miliardi e 800 milioni di euro in meno per la scuola. Tagli che, stando al piano programmatico, dovrebbero tradursi in 131.900 posti di lavoro in meno in 3 anni in tutti i tipi di scuola.

Per la scuola primaria il Cnpi ha rilevato, invece, come la scelta di un tempo di insegnamento affidato, in un contesto che prevede più docenti, all'insegnante dell'area storico-geografica secondo una programmazione didattica trasversale, pare contraddittorio e, comunque, difficilmente praticabile e gestibile a fronte della introduzione del maestro unico. La scelta prospettata per la scuola dell'infanzia di considerare il nuovo insegnamento compito di tutti gli insegnanti coinvolti nell'azione didattica, costituisce, invece, per il Cnpi un elemento di forte riconoscimento e di valorizzazione delle scelte ordinamentali e di contenuto già in essere.

Circa la prescrizione di testare adeguati strumenti e modalità di valutazione, il parlamentino dell'istruzione ha fatto rilevare che l'articolo 3 della legge 169 del 30.10.2008 ha introdotto, anche nel ciclo primario (scuola primaria e scuola secondaria di 1° grado) i voti espressi in decimi. E in più, nelle scuole secondarie di 1° e 2° grado, in sede di scrutinio intermedio e finale viene valutato anche il comportamento di ogni studente da effettuare mediante l'attribuzione di un voto numerico espresso in decimi.

Di qui un ulteriore problema con riferimento alla disciplina Cittadinanza e Costituzione, di una valutazione degli alunni che va oltre la semplice misurazione dell'acquisizione di conoscenze teoriche. Se non altro perché lo sviluppo di competenze pratiche e sociali così come le attitudini ed i comportamenti degli alunni, l'interiorizzazione di valori e la codefinizione di un clima favorevole nell'istituzione scolastica sono difficilmente misurabili e, secondo il Cnpi, non possono essere oggetto di una valutazione formale.


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